Libri di Caterina Barioglio
UniverCity. Il campus universitario come esperimento urbano
Caterina Barioglio
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2022
pagine: 159
Le università sono istituzioni chiave nello sviluppo dei territori e giocano un ruolo multiforme rispetto alle comunità che le ospitano. Con una prospettiva di studio che assume la dimensione fisica dei campus universitari come punto di partenza, nel libro sono esplorate le potenzialità del progetto architettonico e urbano come terreno per la discussione collettiva e dispositivo di interfaccia tra i diversi interessi e attori in gioco nei processi di trasformazione urbana.
L'infrastruttura della città. Il sistema dell'edilizia scolastica a Torino attraverso i suoi modelli
Caterina Barioglio, Daniele Campobenedetto
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2022
pagine: 232
Gli edifici scolastici in Italia hanno un'età media che supera i 50 anni e sono tra le strutture pubbliche più capillarmente diffuse sul territorio. Questo libro propone una lettura della straordinaria infrastruttura esistente nel caso torinese: il racconto delle sue forme, della sua consistenza materiale, della sua distribuzione urbana è una delle condizioni per supportarne la rigenerazione.
Avenue of the Americas. New York, biografia di una strada
Caterina Barioglio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Nella serie di identità consolidate che caratterizzano le grandi Avenues di Manhattan – l’eleganza aristocratica di Park Avenue, la vitalità lussuosa di Fifth, la mondanità frenetica di Broadway – la peculiarità di Sixth Avenue rappresenta una singolare eccezione, che si può interpretare solo con un affondo nella sua storia. La Sesta strada si colloca come una tela su cui molteplici razionalità hanno proiettato in tempi diversi immaginari e progetti, a volte più tecnici a volte più retorici. La sua identità sta nella sua metamorfosi, da retrobottega di Midtown bordato di edifici residuali a “New York’s Prestige Address” su cui si allineano il Rockefeller Center e i grattacieli di SOM, Emery Roth and Sons, Harrison & Abramowitz e perfino Eero Saarinen. Nel corso del Novecento la Sixth Avenue diviene un catalizzatore di interessi e idee di trasformazione, un vero e proprio laboratorio con cui si misurano alcune delle figure più rilevanti della élite professionale newyorkese e non solo. Il saldarsi di alleanze tra poteri rappresentati da Robert Moses, Fiorello La Guardia e Nelson Rockefeller spiana la via a un’operazione unica di valorizzazione immobiliare e finanziaria investita del valore ideologico di simbolo, per la città e per il mondo. L’operazione di urban renewal assume una scala mastodontica, tenuta saldamente insieme da una retorica nazionalista che lascia al luogo il panamericano sottotitolo di Avenue of the Americas. Attraverso carte e documenti spesso inediti, emersi in un vasto lavoro d’archivio, questa prima biografia della strada restituisce una storia trasversale sulla “città delle quantità”, dove lo spazio è terreno di scambio e di conflitto, deposito di pratiche diverse, testimonianza di una stratificazione di intenzionalità e azioni. Nella mise en intrigue uno sguardo privilegiato è rivolto alla complessa rete dei protagonisti degli investimenti immobiliari, delle politiche e della cultura professionale che si alternano sulla scena, prendendo parte alla narrazione e alla costruzione della città. La Sixth Avenue costituisce in questo senso un potente condensatore di storia politica e architettonica che intercetta diverse stagioni della pianificazione di New York, offrendo una lente attraverso cui rileggere alcuni dei momenti più significativi della cultura urbana nordamericana. Prefazione di Richard Plunz.