Libri di Cesare Secchi
Misteri e passioni d'anime. La rappresentazione della follia nel cinema d'autore
Roberto Salati, Cesare Secchi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 396
Questo testo nasce dalla collaborazione pluriennale degli autori nella raccolta di materiale audiovisivo di interesse psicologico/psichiatrico per il Centro di documentazione di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia. La prima parte del libro consta di una serie di schede relative a certe tematiche psico(pato)logiche (conflitto, trauma, ecc.); la seconda e la terza parte sono dedicate all'analisi degli aspetti più propriamente narrativo/linguistici del materiale selezionato, con speciale attenzione al fenomeno della suspense. Il modello di riferimento degli autori è costituito dalla psicologia del profondo, anche se in prevalenza vengono proposte descrizioni di stati d'animo, emozioni, fantasie, ecc., riferibili ai personaggi, alle situazioni, ai contesti, rappresentati nel testo filmico. Sono, inoltre, avanzate delle ipotesi sulle possibili interazioni tra il materiale audiovisivo e lo spettatore. Misteri e passioni d'anime è in primis indirizzato a tutti coloro che a vario titolo operano nell'ambito della salute mentale, e agli studiosi di cinema, nonché a quel pubblico interessato tanto al cinema quanto ai percorsi della mente.
L'illusione dell'ultima parola. Alcuni casi di coscienza in psichiatria e psicoanalisi. Storie e dialoghi
Mauro Bertani, Paolo Curci, Cesare Secchi
Libro: Libro in brossura
editore: La Casa Usher
anno edizione: 2013
pagine: 274
Nel corso della loro attività professionale uno psichiatra e uno psicoanalista hanno incontrato una serie di situazioni, vicende umane, casi clinici la cui complessità, gravità e difficoltà hanno suscitato dubbi, incertezze, inquietudini, domande, ponendo i terapeuti di fronte a irrisolvibili conflitti di natura etica e provocando veri e propri "casi di coscienza". Si tratta di esperienze vissute per lo più in condizioni di solitudine e caratterizzate da una specifica sofferenza fatta di senso di colpa, vergogna, smarrimento, che persistono anche dopo l'intervento terapeutico. In questo libro vengono raccontate alcune situazioni esistenziali in cui, per ragioni e in modi diversi, essi si sono trovati a dover fronteggiare dilemmi così difficili, da non trovare risposte precostituite nella deontologia professionale. Ritornando dopo molti anni sulle storie e sui casi clinici, gli autori ne ricostruiscono l'andamento e gli esiti, confrontandosi, in una serie di dialoghi insieme a uno storico del pensiero, con alcune delle declinazioni storico-filosofiche che i problemi da essi affrontati hanno conosciuto, facendo scaturire uno sguardo critico su alcune dimensioni fondamentali dell'operare clinico. Al cuore di tale sguardo, la conquista della consapevolezza della parzialità, provvisorietà, e sovente inanità, di ogni pretesa di proferire un'ultima e definitiva parola sui destini e sulle vite degli altri.
La sindrome delle molestie assillanti (stalking)
Paolo Curci, Gian Maria Galeazzi, Cesare Secchi
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2003
pagine: 197
Il tema delle continue molestie dirette a un soggetto che, turbato e impotente, le subisce sembra allargarsi sempre di più ad aree della vita sociale non direttamente di competenza psichiatrica. Negli ultimi anni i media e la letteratura scientifica hanno proposto una rilettura di queste differenti costellazioni comportamentali mettendo in primo piano una sorta di denominatore comune, costituito dalla presenza di intrusività, varietà e continuità. Il concetto riunifica in un'unica categoria gruppi di azioni note e già descritte come parti di condotte devianti più complesse, ma anche atteggiamenti e gesti in passato tollerati, il cui significativo incremento di frequenza pare connesso anche a particolari cambiamenti della società.
Soggetti morali a oltranza. Riduzioni e stupori in due storie psichiatriche manicomiali
Paolo Curci, Cesare Secchi
Libro: Libro in brossura
editore: Antigone
anno edizione: 2008
pagine: 215
Protagonisti di questo libro sono Raniero ed Erica, due lungodegenti manicomiali di tanti anni fa. Afferma Fausto Petrella nella Prefazione: "Il libro è il racconto e la rielaborazione a posteriori, 'dopo tanti anni', dell'impegno oneroso, mentale e affettivo, conoscitivo e rammemorativo, nei confronti di questi due antichi lungodegenti. Il valore del libro è innanzitutto testimoniale, simbolico ed esemplare. E i due pazienti sono un po' come un milite ignoto attorno al quale organizzare sentimenti e pensieri. Ai due pazienti i nostri autori dedicano il monumento postumo del loro libro, dove cercano di farli rivivere magicamente, convogliando su di loro le energie della cultura, la forza della memoria e degli affetti, ma anche trasformandoli in un luogo di confronto e di dialogo fra le più accreditate anime della psichiatria." Lo "stupore", lo "sconcerto", lo "sbalordimento", ma anche una certa "ammirazione" degli operatori psichiatrici di fronte a Raniero e a Erica, alla loro pregnanza antropologica, alla loro dignità, alla loro statura etica capace di resistere alla follia, al manicomio, alle sciagurate circostanze di vita, spingono gli autori a guardare oltre, a spostare il loro sguardo azzardando riflessioni ad altri livelli.
Sul rancore. Riflessioni psicoanalitiche
Cesare Secchi
Libro
editore: Guaraldi
anno edizione: 2018
pagine: 262
Si dice che il rancore sia lo stato affettivo dominante del nostro tempo: l’individuo sperimenta sempre di più un senso di avversione verso gli altri che, nella sua prospettiva, appare come la logica e naturale reazione ad un torto che egli è convinto di aver ricevuto con l’intenzione deliberata e malevola di mortificarlo. L’azione di rivalsa nei confronti del presunto offensore è tuttavia tendenzialmente inibita, generando un assetto mentale stabile e compatto, in prevalenza inconscio, che lo obbliga a restare in perenne contatto con il proprio “oggetto” interno. In questa sua ricerca, Cesare Secchi prende in esame lo stato d’animo designato appunto come “rancore”, a partire da quattro storie cliniche nelle quali vergogna e invidia sembra assumano un ruolo importante.