Libri di Dino Mengozzi
Immortalità e funerali laici
Dino Mengozzi
Libro
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2025
pagine: 416
Michelle Vovelle. Il suo pensiero storiografico in Italia e in Francia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2023
Michel Vovelle (1933-2018), “storico immenso”, così lo salutava il ministro dell’Istruzione francese alla morte. Questo volume, frutto di un convegno internazionale franco-italiano, tenutosi presso la Fondazione di studi storici Filippo Turati, a Firenze, nel 2021, traccia un primo bilancio dell’opera di Vovelle e della sua ricezione in Italia e in Francia. I saggi qui raccolti ripercorrono i maggiori interessi sviluppati da Vovelle, tracciando come si sono innestati nelle storiografie italiana e francese: dai nuovi approcci alla Rivoluzione francese alle battaglie per il bicentenario, dall’iconologia rivoluzionaria in rapporto alla sessualità alla “scoperta” della politica; dalla storia della sensibilità religiosa alla scristianizzazione, alle attitudini collettive verso la morte. Il volume contiene, inoltre, due discorsi inediti di Vovelle, tenuti all’Università di Urbino, uno autobiografico e l’altro dedicato a “cosa rimane della Rivoluzione francese”.
I rituali dei teofilantropi
Libro: Libro rilegato
editore: Bonanno
anno edizione: 2021
pagine: 148
L'ipotesi di questo libro è intrigante: offrire al lettore italiano un testo mai tradotto della Teofilantropia, forse il maggiore culto civico - insieme al culto dell'Essere supremo - inaugurato dalla Rivoluzione francese. Ricostruire poi intorno al testo, per garantirne la piena intelligibilità, il contesto storico in cui è maturato, i contenuti morali e religiosi, il lascito ereditario nella storia delle idee. Traggono spunto di qui le riflessioni di Antonio Cecere, Marco Rocchi, Enrica Veterani, grazie anche a Sabrina Carli per la traduzione dell'opuscolo dal francese, che offrono un contributo originale alla conoscenza di una pagina di storia dei culti civici, con cui la nostra modernità non ha smesso di fare i conti. Questo lavoro canalizza i due piani su cui i teofilantropi pensarono di dover agire: l'invenzione di nuovi rituali, come momento di rottura con la religiosità delle gerarchie della chiesa cattolica in una ricerca di sacralità, collettiva e di singoli; e la rifondazione della morale come presupposto di ogni riforma politica. Saggi di: Antonio Cecere, Marco Rocchi, Enrica Veterani. Prefazione Dino Mengozzi.
Il corpo di Garibaldi. Reliquie laiche e taumaturgia politica nell'Italia dell'Ottocento
Dino Mengozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
pagine: 266
Come un re taumaturgo Garibaldi fonda la sovranità nazionale italiana. Nessuno come lui ha interpretato questo atto originario dello Stato nazione mediante una leadership carismatica, che avrà molte repliche nella storia d'Italia. Il suo corpo ha messo in scena il martire per la causa e il capo virile, al cui tocco il suddito si trasforma in volontario della libertà, grazie a un'adesione "emotiva", che interessa gli uomini non meno delle donne. Attraverso un uso cosciente delle sue reliquie, Garibaldi moltiplica il suo corpo: gocce di sangue, ciocche di capelli, vestiti, frammenti della camicia rossa e ritratti fotografici. Oggetti ai quali egli dona un'aura di sacralità, per stringere rapporti di fedeltà con i seguaci, conferire preminenza sociale agli amici, nutrire una religione politica garibaldina, sostitutiva della religione tradizionale e costituita di riti e simboli, come il "funerale rosso", che sono arrivati fino a noi. Questo libro fa luce, infine, sul secolare mistero dell'imbalsamazione del corpo dell'eroe, svelando come sia stata opera degli stessi garibaldini. Che non ubbidirono al suo testamento. Garibaldi avrebbe voluto, infatti, essere arso su una pira di legni odorosi, per lasciare le sue ceneri ai molti sepolcri e monumenti che sarebbero stati eretti in suo onore, in tutt'Italia, fondati sulla sacralità della sua "presenza".
Lenin e Oriani. Il «corpo sacro» del leader nelle religioni politiche del Novecento
Dino Mengozzi
Libro: Libro rilegato
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2021
pagine: 192
Due delle maggiori religioni politiche del Novecento, il fascismo italiano e il comunismo sovietico, si fondano su corpi defunti, eletti a sacre reliquie. Nello stesso anno 1924, infatti, Mussolini poneva le spoglie di Alfredo Oriani (morto nel 1909) in un sarcofago di pietra, creando un luogo cerimoniale al Cardello (dov'era nato) e la figura del "precursore" del fascismo; Stalin invece patrocinava l'immortalizzazione di Lenin, appena deceduto, ponendolo in un mausoleo sulla Piazza rossa a Mosca. Il culto del capo era impersonato da due vivi: la retorica intorno a Oriani parava il culto di Mussolini; l'imbalsamazione di Lenin quella del culto della personalità di Stalin. I totalitarismi ponevano così la loro legittimazione non sulle elezioni ma sulla pubblica condivisione dei corpi sacri dei "fondatori". Ne discendeva l'indiscutibilità delle ideologie ridotte a catechismi, un modello di leadership di tipo mistico, il primato dei dirigenti sui militanti. Un "lutto" prolungato impregnava sotterraneamente due morali sociali antindividualistiche, al fine di impedire che la formazione dell'io, propria della modernità, potesse scivolare verso l'individualismo e il corpo "edonista" dell'Occidente liberale. Questo libro ripercorre, attraverso l'attenzione alla sacralizzazione della politica, il ruolo del corpo del capo nella formazione del consenso.
La morte e l'immortale. La morte laica da Garibaldi a Costa
Dino Mengozzi
Libro
editore: Lacaita
anno edizione: 2012
pagine: 408
Sicurezza e criminalità. Rivolte e comportamenti irregolari nell'Italia centrale (1796-1861)
Dino Mengozzi
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1999
pagine: 208
Corpi posseduti. Martiri ed eroi dal Risorgimento a Pinocchio
Dino Mengozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Lacaita
anno edizione: 2012
pagine: 304
Questo libro mira a ricostruire come si è formato un patrimonio di concetti, idealizzazioni, pregiudizi intorno agli italiani che nati nel corso del Risorgimento li ha poi accompagnati, condizionandoli, fin quasi ai giorni nostri. Attraverso una letteratura fin qui ignorata (martirologi e eroizzazioni), questo libro ripercorre luoghi cardine del processo di unificazione, ponendo il corpo nella sua fisicità al centro dell'indagine. Corpi offerti alla violenza, al dolore, al supplizio, alla follia. Corpi idealizzati (Garibaldi), virilizzati dalla retorica dello svantaggio, demonizzati dalla "guerra civile". L'unità della nazione segnava l'attenuazione della retorica intorno ai martiri, per opera dei governi Depretis e l'investimento della corruzione del corpo "borghese". Vi si opponeva Garibaldi con l'invenzione dei Mille, proclamando l'indipendenza del suo corpo dallo Stato e dal Governo. "Pinocchio" e "Cuore" completavano la svolta. Risorgendo dal suo corpo di legno nell'Isola della Capretta, cioè a Caprera, Pinocchio si affrancava dai genitori e diveniva un "uomo nuovo". Inaugurando una democrazia di tutti i corpi, "Cuore" emancipava anche i disabili. L'osservatorio del corpo apre una via non convenzionale per rivedere come gli italiani si sono immaginati, combattuti e formati.