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Libri di Djénane K. Tager

Il mio cammino. Djénane Kareh Tager intervista Edgar Morin

Edgar Morin, Djénane K. Tager

Libro: Copertina morbida

editore: Armando Editore

anno edizione: 2021

pagine: 265

È questo il cammino di un uomo. È questo il pensiero che si è formato nel corso di tale cammino e il capolavoro che ne è derivato. Questo percorso è stato continuo - all'insegna di una curiosità mai assopita, di un'indagine permanente, di un legame inseparabile tra la vita e l'opera, di una lenta gestazione del pensiero complesso -, ma è stato anche discontinuo, nelle riprese e nelle rinascite che, ogni dieci anni, hanno scandito la sua vita. Attraverso le interviste che Edgar Morin ha concesso a Djénane Kareh Tager, questo libro mostra l'unità di un'opera attraverso la sua varietà, l'unità di una vita attraverso le sue vicissitudini. Ne Il mio cammino è l'uomo a parlare, senza dissimulare le sue emozioni né le sue passioni. In occasione del centesimo anniversario della nascita di Morin, l'autore ci racconta la sua esperienza della vita, dell'amore, della poesia, della vecchiaia e della morte.
19,00 18,05

Schiava. La mia fuga dalla legge degli uomini

Schiava. La mia fuga dalla legge degli uomini

Zeina, Djénane K. Tager

Libro: Libro in brossura

editore: Piemme

anno edizione: 2015

pagine: 139

"Ci ho messo un po' per muovermi, la prima volta che sono uscita di casa con il velo. Sono rimasta diversi minuti completamente paralizzata, con la mano stretta alla maniglia. Non ho sentito mio marito che si avvicinava, quindi quando mi ha abbracciata sono trasalita. Ho risposto al suo bacio per non suscitare sospetti, ma avrei tanto voluto correre via da lui. Anche se avessi trovato il coraggio di farlo, le pieghe dell'ampia tunica mi avrebbero bloccati piedi. Erano come una piovra gigante, un mostro vivo nascosto dentro di me che mi costringeva a muovermi in modo lento e solenne. Ho aspettato l'ascensore con lui accanto, che mi stringeva una spalla. Non lo guardavo, ma sentivo il suo sorriso su di me. Mi parlava, ma non capivo cosa diceva, non lo ascoltavo, non lo comprendevo, avevo la strana sensazione che quella cappa scura avesse inghiottito non solo il mio corpo ma anche il mio spirito. Avevo voglia di urlare, ma non ci riuscivo. I primi tempi del matrimonio, mio marito mi portava a spasso, e mi aveva promesso che avrei potuto anche lavorare. Ma dal momento in cui ha iniziato a frequentare quella moschea, la mia vita si è trasformata in un incubo. Segregata in casa, picchiata per un nonnulla, costretta a pregare cinque volte al giorno e a indossare il velo integrale. E i guanti neri, perché nemmeno un centimetro di pelle si potesse vedere. Ero sola, segregata nella mia prigione".
5,90

Il mio cammino. Djénane Kareh Tager intervista Edgar Morin

Il mio cammino. Djénane Kareh Tager intervista Edgar Morin

Edgar Morin, Djénane K. Tager

Libro

editore: Armando Editore

anno edizione: 2013

pagine: 256

È questo il cammino di un uomo. È questo il pensiero che si è formato nel corso di questo cammino e il capolavoro che ne è derivato. Attraverso le interviste che Edgar Morin ha concesso a Djénane Kareh Tager, questo libro mostra l'unità di un'opera attraverso la sua varietà, l'unità di una vita attraverso le sue vicissitudini. Ne "Il mio cammino" è l'uomo a parlare, senza dissimulare le sue emozioni né le sue passioni. Quest'uomo ci racconta la sua esperienza della vita, dell'amore, della poesia, della vecchiaia e della morte.
19,00

Schiava. La mia fuga dalla legge degli uomini

Schiava. La mia fuga dalla legge degli uomini

Zeina, Djénane K. Tager

Libro: Libro in brossura

editore: Piemme

anno edizione: 2012

pagine: 139

"Ci ho messo un po' per muovermi, la prima volta che sono uscita di casa con il velo. Sono rimasta diversi minuti completamente paralizzata, con la mano stretta alla maniglia. Non ho sentito mio marito che si avvicinava, quindi quando mi ha abbracciata sono trasalita. Ho risposto al suo bacio per non suscitare sospetti, ma avrei tanto voluto correre via da lui. Anche se avessi trovato il coraggio di farlo, le pieghe dell'ampia tunica mi avrebbero bloccati piedi. Erano come una piovra gigante, un mostro vivo nascosto dentro di me che mi costringeva a muovermi in modo lento e solenne. Ho aspettato l'ascensore con lui accanto, che mi stringeva una spalla. Non lo guardavo, ma sentivo il suo sorriso su di me. Mi parlava, ma non capivo cosa diceva, non lo ascoltavo, non lo comprendevo, avevo la strana sensazione che quella cappa scura avesse inghiottito non solo il mio corpo ma anche il mio spirito. Avevo voglia di urlare, ma non ci riuscivo. I primi tempi del matrimonio, mio marito mi portava a spasso, e mi aveva promesso che avrei potuto anche lavorare. Ma dal momento in cui ha iniziato a frequentare quella moschea, la mia vita si è trasformata in un incubo. Segregata in casa, picchiata per un nonnulla, costretta a pregare cinque volte al giorno e a indossare il velo integrale. E i guanti neri, perché nemmeno un centimetro di pelle si potesse vedere. Ero sola, segregata nella mia prigione".
9,00

Schiava. La mia fuga dalla legge degli uomini

Schiava. La mia fuga dalla legge degli uomini

Zeina, Djénane K. Tager

Libro: Libro in brossura

editore: Piemme

anno edizione: 2011

pagine: 140

"Ci ho messo un po' per muovermi, la prima volta che sono uscita di casa con il velo. Sono rimasta diversi minuti completamente paralizzata, con la mano stretta alla maniglia. Non ho sentito mio marito che si avvicinava, quindi quando mi ha abbracciata sono trasalita. Ho risposto al suo bacio per non suscitare sospetti, ma avrei tanto voluto correre via da lui. Anche se avessi trovato il coraggio di farlo, le pieghe dell'ampia tunica mi avrebbero bloccati piedi. Erano come una piovra gigante, un mostro vivo nascosto dentro di me che mi costringeva a muovermi in modo lento e solenne. Ho aspettato l'ascensore con lui accanto, che mi stringeva una spalla. Non lo guardavo, ma sentivo il suo sorriso su di me. Mi parlava, ma non capivo cosa diceva, non lo ascoltavo, non lo comprendevo, avevo la strana sensazione che quella cappa scura avesse inghiottito non solo il mio corpo ma anche il mio spirito. Avevo voglia di urlare, ma non ci riuscivo. I primi tempi del matrimonio, mio marito mi portava a spasso, e mi aveva promesso che avrei potuto anche lavorare. Ma dal momento in cui ha iniziato a frequentare quella moschea, la mia vita si è trasformata in un incubo. Segregata in casa, picchiata per un nonnulla, costretta a pregare cinque volte al giorno e a indossare il velo integrale. E i guanti neri, perché nemmeno un centimetro di pelle si potesse vedere. Ero sola, segregata nella mia prigione".
10,00

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