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Libri di Elisa Coda

Insegnare e disputare. La vita intellettuale e universitaria nel Medioevo

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2023

pagine: 152

La quaestio è la forma classica della vita universitaria medievale. Gli studi raccolti nel volume offrono un quadro delle origini, della struttura e dello sviluppo di questo modello argomentativo che ancora oggi ispira il dibattito intellettuale, con la sua tipica comparazione fra ragioni a favore e contro una tesi. Nata da un intreccio di tradizioni filosofiche di epoca classica – Aristotele, Cicerone – e con il concorso di forme argomentative appartenenti ad ambiti disciplinari così diversi tra loro come l'oratoria giuridica, le controversie di ambito medico, la disputa fra sostenitori di posizioni teologiche contrapposte, la quaestio universitaria medievale si caratterizza per due aspetti: l'argomentazione pro e contro diviene la forma dell'insegnamento superiore, e da questa argomentazione si crede fermamente che scaturisca non un'opinione prevalente su altre, ma una verità a cui attenersi nel sistema del sapere. Il libro contiene anche un esame comparativo fra alcuni aspetti della disputa universitaria del mondo latino medievale e i metodi e i tipi di quella arabo-islamica consolidatasi nei primi secoli dell'Islam, nonché una sintesi della storia della trasmissione del modello latino medievale in ambiente ebraico, iberico e italiano.
18,00 17,10

Pensiero divino, anime umane. L'aristotelismo di Temistio e la filosofia pre-moderna

Pensiero divino, anime umane. L'aristotelismo di Temistio e la filosofia pre-moderna

Elisa Coda

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2022

pagine: 276

Fra i problemi perenni dell'aristotelismo sta la teoria dell'intelletto, che dall'antichità ad oggi continua ad essere oggetto di dibattito. Come un organismo vivente, l'aristotelismo ha subito molte modifiche e così anche l'interpretazione della dottrina dell'anima. Un retore filosofo del IV secolo, Temistio, ne ha elaborata una così longeva da raggiungere la Spagna musulmana del XII secolo e l'Europa latina del XIII. Per Averroè e per Tommaso d'Aquino, in modi diversi, Temistio è una voce autorevole nella comprensione del De Anima di Aristotele. Questo libro descrive la posizione di Temistio e mette in luce la forza di suggestione dei suoi contenuti. Ne emerge un pensiero vivo, che proprio nel confronto con la riflessione medievale rivela il suo carattere peculiare: è leggendo il De Anima con le soluzioni di Plotino a portata di mano che Temistio ha costruito la propria alternativa alla noetica del più grande maestro della storia dell'aristotelismo greco, Alessandro di Afrodisia. Poiché questo libro verte sulla recezione medievale di Temistio almeno tanto quanto su Temistio stesso, è corredato dalla prima traduzione della versione araba della parafrasi (relativamente alla dottrina dell'intelletto) e dalla traduzione di una tra le parti del Commento grande di Averroè sul De Anima in cui il debito verso Temistio è più evidente. Questo segmento della storia dell'aristotelismo fornisce elementi utili all'analisi di un tema filosofico sempre aperto: lo statuto della facoltà intellettiva.
28,00

Scienza e opinione nella città perfetta. Letture del pensiero etico-polito di al-Farabi

Scienza e opinione nella città perfetta. Letture del pensiero etico-polito di al-Farabi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2019

pagine: 154

Figura centrale della filosofia arabo-islamica medievale, Abu Nasr al-Farabi (m. 950) fu detto "al-mu'allim al-tani", "il maestro secondo" solo ad Aristotele. Fu Alpharabius o Avennasar per i latini, che lo conobbero in parte grazie alle traduzioni della seconda metà del XII secolo. Il suo pensiero influenzò profondamente lo sviluppo del pensiero islamico e, seppure in misura minore, di quello ebraico e latino medievale. Nel corso del Novecento, il pensiero politico di al-Farabi fu eletto da Leo Strauss a modello di esercizio libero del pensiero filosofico, della separazione della filosofia dalla religione e dalla teologia. Questo volume è il risultato di un dialogo seminariale tra specialisti di filosofia politica e storici della filosofia medievale su fonti e sviluppi del pensiero politico farabiano, sulle circostanze e sulle implicazioni della sua riscoperta nel Novecento. I contributi qui raccolti consentono di ripensare le letture moderne e contemporanee della filosofia politica di al-Farabi. Il contesto culturale nel quale egli operò e nel quale le sue opere furono lette nell'Oriente e nell'Occidente musulmani è ovviamente lontano dalle riletture del XX secolo, ma l'accurato esame di ambedue è il presupposto della comparazione tra il pensiero farabiano sulla "città perfetta" e le riflessioni moderne su di essa.
16,00

Le forme degli elementi. Isaac Abravanel e la tradizione aristotelica medievale

Le forme degli elementi. Isaac Abravanel e la tradizione aristotelica medievale

Elisa Coda

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2018

pagine: X-215

Isaac Abravanel (1438-1508) appartiene non solo alla storia del pensiero ebraico, ma anche a quella della filosofia. Le radici della sua formazione filosofica sono insieme medievali e rinascimentali; egli si fonda su un patrimonio di testi e dottrine ereditate dalla tradizione greco-araba - Avicenna, al-Gazali, Averroè - ma è immerso anche nella cultura del suo tempo. "Le forme degli elementi" ("Surot ha-yesodot") è il primo dei suoi scritti. Discute una difficoltà posta dalle dottrine fisiche di Aristotele: che cosa sono i quattro elementi di cui si parla nel trattato sulla "Generazione e la corruzione", e in che modo la loro interazione segue le leggi generali stabilite nella "Fisica" e si accorda con la natura del mondo celeste? Fuoco, acqua, aria, e terra sono delle qualità, delle sostanze, né qualità né sostanze? Da questo breve trattato, ci giunge l'eco della tradizione dell'aristotelismo, che non ha cessato di interrogarsi su questi temi dalla filosofia di età imperiale, con Alessandro di Afrodisia, sino alle esegesi di Averroè. Segmento della storia dell'aristotelismo e, insieme, testimonianza della cultura filosofica dell'ebraismo tra la fine del Medioevo e l'inizio del Rinascimento, il trattato di Isaac Abravanel sulle "Forme degli elementi" e qui trascritto dall'edizione cinquecentesca e tradotto per la prima volta.
22,00

La «zoologia» di Aristotele e la sua ricezione dall'età ellenistica e romana alle culture medievali. Atti del convegno (Pisa, 18-20 novembre 2015)

La «zoologia» di Aristotele e la sua ricezione dall'età ellenistica e romana alle culture medievali. Atti del convegno (Pisa, 18-20 novembre 2015)

Libro: Libro in brossura

editore: Pisa University Press

anno edizione: 2018

pagine: 315

Dopo la morte di Aristotele la sua opera zoologica sembra occupare un posto marginale nella tradizione filosofica greco-romana, mentre conosce straordinaria fortuna nell'ambito della cultura generale (per esempio nella letteratura paradossografica e in quella fisiognomica, o in Plinio il Vecchio). Sembra venir meno in ogni caso il progetto aristotelico di uno studio teorico e sistematico degli animali, che in apparenza rinasce solo nel XIII secolo con Alberto Magno. I saggi riuniti in questo volume dimostrano che la storia non è così semplice. E anzi possibile disegnare una linea di ricezione in cui momenti e spazi innegabili di discontinuità (che si spiega nel pensiero greco con il mutare dell'agenda filosofica, evidente per esempio in area neoplatonica) procedono paralleli a un filo di continuità (solidissimo certo nel mondo arabo, ma già tenuto ben teso a Roma da Galeno) che di ratto congiunge Aristotele, attraverso l'opera di traduzione di Michele Scoto, all'età di Alberto Magno.
20,00

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