Libri di Elisa Vavassori
Mea culpa
Isichiara, Elisa Vavassori
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2010
pagine: 256
Oggi il giallo è di moda, ma in realtà lo è sempre stato. È un genere che costringe il lettore a schierarsi, a prendere una posizione. Da che parte starà il lettore di "Mea culpa"? Da quella di Condoni, capitano dei carabinieri, o da quella dell'assassino? Da quella dell'odiata preside del liceo Livio Andronico, oppure non si schiererà affatto, in attesa che i misteri si svelino da sé? O forse si concentrerà di più sui temi che il libro tratta: la scuola, l'islam...? Meglio la cultura islamica o quella occidentale? Meglio la protezione mafiosa o la difesa della propria integrità morale? Tutti argomenti che gli autori propongono e a cui il lettore deve dare una risposta.
Handicap? Una testimonianza
Elisa Vavassori, Isichiara
Libro: Libro in brossura
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2008
pagine: 251
Elisa è una giovane, neolaureata alla Cattolica di Milano in "Linguaggi dei Media", aspirante scrittrice e attualmente impegnata in una banca, per un lavoro nell'ambito della comunicazione. Una malattia genetica, la Sma, tiene il suo corpo, ma non certo la sua straripante voglia di vivere, ancorato ad una carrozzina. Maria Luisa Chiara che ama firmarsi semplicemente Isi è una pedagoga, che ha dedicato la sua vita all'insegnamento, specializzandosi, nel corso della sua carriera, al lavoro con i ragazzi portatori di Handicap. È dall'intreccio di queste due voci narranti, una sintetica ed incisiva, l'altra più sinuosa nel suo incedere, eppure perfettamente complementari, che sboccia questo testo, di difficile allocazione in un genere narrativo. Le due donne raccontano e si raccontano, i ricordi tristi e felici si sovrappongono alle impressioni, alle speranze e ai sogni. Una testimonianza sul concetto di Handicap di chi lo vive ogni giorno sulla sua pelle e di chi ha speso una vita intera a difenderne la dignità sulle distorsioni a cui esso va ancora incontro all'interno di una società che ama definirsi "civile", ma che pare...