Libri di Federico Gasparotti

"Il Piccolo Libro del Bosco" è un personalissimo omaggio al mondo arboreo: un breve viaggio alla ricerca della commovente generosità degli alberi, che amo chiamare "gli Antichi". Sono eventi narrati sotto forma di dialogo e dove i protagonisti, aprendosi nel profondo, partecipano alla reciproca crescita. Vorrei si potesse dire che queste pagine sono popolate da un'antica saggezza che andrebbe riscoperta, dove non c'è spazio per cinico egoismo e cieca crudeltà, ma mi accontenterei se riusciste a sentirvi come bambini che incontrano per la prima volta il senso di meraviglia e l'essenza del divino. La scelta di utilizzare un linguaggio forse desueto è frutto proprio della necessità oggettiva di nobilitare creature altrimenti viste, oggigiorno, come semplici pezzi di legno. Era fondamentale riuscire a proiettare il racconto in tempi remoti, quando il rapporto dell'umanità con gli alberi possedeva ancora un'aura di sacralità. Vorrei fosse un libro davvero "per tutti", perché sono convinto che, a seconda della propria evoluzione spirituale, si possano leggere queste brevi storielle a diversi livelli interpretativi. Il tema della morte è onnipresente, perché, in termini naturali, la vita può esistere solo dove c'è morte, ma sul diffuso senso di precarietà che trasuda questo piccolo libro, vincono sempre il senso della meraviglia per quanto ci circonda e la scintilla della speranza di un eterno ritorno.

Chi è l'Uomo Selvatico? E chi il Green Man (l'Uomo Verde)? Perché le due figure vengono costantemente sovrapposte e confuse, quando in realtà sono due entità distinte e, sebbene complementari, addirittura opposte? In questo innovativo saggio l'autore, per la prima volta, propone una chiara descrizione di differenze e affinità, e soprattutto traccia un ordito utile all'interpretazione simbolica degli elementi in gioco, accompagnando il lettore attraverso un percorso visivo grazie a più di 80 illustrazioni. Tra bestie, demoni e semidei il lettore è invitato ad analizzare i punti focali della storia di questi due potenti archetipi, silenziosi protagonisti dell'immaginario collettivo prima ancora che dell'iconografia sacra (pagana e cristiana). Questo libro non vuole essere uno studio esaustivo sulle due figure, ma un serio invito alla riflessione e un saldo punto di partenza per scoprire il senso ultimo della coesistenza tra Anima Naturale e Natura Animale.

Questo saggio raccoglie vent'anni di ricerca e studi sull'Ogam, l'antico alfabeto celtico degli alberi, e rappresenta il più ampio e completo lavoro mai pubblicato sull'argomento, anche a livello internazionale. Attraverso l'analisi di mitologia, archeologia, linguistica, il libro è un intenso viaggio alla ricerca di una spiritualità naturale ispirata alle antiche conoscenze ma sorprendentemente adatta alla contemporaneità. L'opera ripercorre il fondamentale ruolo del bosco e della foresta per la civiltà umana ed analizza i venti alberi dell'Ogam dal punto di vista dei miti, dei simboli, degli usi tradizionali, delle proprietà curative, proponendo un percorso che possa fare riscoprire piccoli rituali e grandi energie. Il fine ultimo dello studio è quello di offrire un metodo per approcciarsi al mondo arboreo con rispetto e consapevolezza, imparando a conoscere la "personalità" ed il ruolo ecologico di ciascun albero, per cogliere il senso del divinare osservando la meraviglia del mondo che ci circonda. Simboli antichi per una nuova via, per ritrovare la perduta sapienza druidica basata sull'armonia.

Dalle opere medievali che l'hanno plasmata ai romanzi contemporanei, Morgana ha attraversato i secoli muovendosi sempre nella penombra, come figura che modifica gli eventi senza volersi manifestare. Soltanto questa sua attitudine a esistere nel crepuscolo le ha permesso di sopravvivere nell'immaginario collettivo nonostante sia stato fatto di tutto per denigrarla come fata, accusarla come donna, oscurarla come dea. Morgana è vissuta nei miti e nell'arte tra misteri, malefici, sortilegi, inganni e clamorosi errori interpretativi. Con il mutare delle epoche, delle religioni, dei regni, degli stili letterari, ha seguito o anticipato il flusso del pensiero dominante e ogni volta lo ha sfidato muovendosi fra le pieghe del folklore e dei racconti, silenziosa e assordante, bellissima e orribile, generosa e avida, amabile e spietata, vergine e meretrice.

Chi è l'Uomo Selvatico? E chi il GreenMan? Perché le due figure vengono costantemente sovrapposte e confuse, quando in realtà si tratta di due entità distinte e, sebbene complementari, addirittura opposte? In questo saggio l'autore, per la prima volta, propone una chiara descrizione di differenze e affinità, e soprattutto traccia un ordito utile all'interpretazione simbolica degli elementi del gioco. Fra bestie, demoni e semidei il lettore viene accompagnato ad analizzare i punti focali della storia di questi due potenti archetipi, silenziosi protagonisti dell'immaginario collettivo prima ancora che dell'iconografia sacra (agana e cristiana).