Libri di Francesco Cardovino

All'inizio di una storia di ogni cosa é luce, è pace, si sente dentro di sé come in un sottofondo di musica dolce, melodica, che esalta delle immagine cromatici in uno spazio grandioso, infinito, lucente, azzurrino. Dentro a un'aria respirabile che entrando nei polmoni mette in moto il cuore in un ritmo articolato, snodato, libero per dar vita al cervello con frequenza continua a stimolare fantasia di desideri possibili. Un passo più avanti, "solo un passo" e appare davanti a sé un percorso tortuoso, nebbioso che a percorrerlo ci si fa male se non ci si sta molto attento a dove mettere i piedi. Nel cammino tutto solo nota un buco nero senza fondo con dentro un mulinello, che gira nel cervello come una trivella. Dov'è la libertà se non hai i mezzi per sprigionarla? Nel giro della vita ci si aggrappandosi alla ruota sarà fortunato se riesce a vederlo completato, altrimenti il cervelletto procura dei guai...

"La mia poesia non ha una data del giorno che nasce questo privilegio l'hanno ottenuto dolo pochi. Ho provato ri-rimare, credo di esserci riuscito con 'Resistenza' e 'Un'alba d'estate a Palermo'. La poesia in dialetto siciliano generalmente ha in sé il suono melodico. Emigrando ho vissuto la profondità di quelle immagine di sofferenza del lavoro, nei lavoratori, così come in me stesso. 'La giungla borghese' dice tutto. Gli anni della politichese li affrontai scrivendo poesie, racconti e sculture in 'Fil di ferro e non solo' facendo mostre. Il rigo verticale dice tutto: 'nel mezzo di nostra vita' darei come titolo a questa mia raccolta di poesie essendo che sono nate nel cammino della mia vita di operaio dal sud al nord." (L'autore)

Cosa farai da grande? Quante volte abbiamo sentito farci questa domanda quando eravamo ancora dei bambini e tante altre volte l'abbiamo magari fatta ai nostri fi gli. Spesso però dietro a questa frase si celano le aspettative e i sogni dei genitori e non cosa realmente vogliono fare i propri figli. Anche a Brando Cavalchanthe i suoi genitori hanno fatto questa domanda e per lui è stato difficile far capire che le sue aspettative e i suoi desideri non corrispondevano all'idea che avevano di lui i suoi genitori. La sua vita, fi n da bambino, non è stata semplice e anche crescendo il suo destino l'ha messo a dura prova con la crisi economica, la difficoltà di trovare un lavoro e il divorzio dei suoi genitori. Quando incontrerà Serena, scoprirà cos'è l'amore e anche se le difficoltà da superare saranno ancora tante, finalmente potrà dimostrare a tutti che anche lui nella vita è riuscito a realizzare i suoi sogni.

"Pinocchio, il solito burattino imposto indirettamente ai bambini ad amarlo per i suoi giochini e le sue continue bugiarderie e svogliatezze come voler dirle ai bambini a non essere come lui ma è cosa risaputa dai tempi secolari che fra gli uomini ci sta il bugiardo. Collodi non ha inventato nulla ma solamente ha costruito una favola. Un Pinocchio, una fatina per aiutare il bugiardo. Un giorno la magia non funzionò più e la fatina non si fece né vedere né sentire. Pinocchio tornando un burattino di legno come tale viene buttato nel fuoco. Quella di Napoleon basata su un antifascista. Prigioniero come tanti delle SS viene liberato da uno. Una notte fa un lungo brutto e sogno. Tutto questo in una notte che fa il sogno del suo essere partigiano e adesso con l'aiuto della moglie si porta alle elezioni che teme di non essere eletto. La terza ironia prodotta sul compromesso storico che i massimi dirigenti del PCI nel portare avanti la loro politica revisionista aprono alla DC a un compromesso storico che fallisce dopo che han voluto forzare e anticipare nel far parte del governo per non fare avanzare la lotta degli operai."

"La drogata" è la storia di una ragazza che fu drogata e violentata da un gruppo di amici in una periferia di una importante metropolitana che dopo tanti anni dopo la guerra era ancora in qualche modo come chiusa, non aveva preso la visione di un'epoca moderna, ma avvenivano le stesse cose delle altre metropolitane. Da questa violenza nasce una figlia, la mamma Catie fa di tutto per proteggere la figlia da un simile contagio. Le sue lotte furono vane e quando si accorge che la figlia si fidanza con un drogato-spacciatore fu un suo avvilimento. La ragazza, Evelina, anche lei divenne drogata e spacciatrice. Un incendio in casa, la ragazza muore arsa nel tentativo di salvare droga e denaro. La droga non fa ragionare e opacizza l'intelletto. E questo capitò a Evelina.

L'opera può essere definita una leggenda del ventunesimo secolo: come prevenire in anticipo alla formazione sessuale dei ragazzi, che se ne sentono di tutti i colori al riguardo, soprattutto di violenze sessuali, frustrazione e crisi di identità. Dentro al racconto c'è un riferimento ben preciso alla leggenda di Edipo.

Chi è il commissario Passavin? Si potrebbe definire in due parole un poliziotto, che s’imbatte per assicurare alla giustizia criminali di ogni risma, spacciatori di droga. Da giovane studente universitario s’imbatteva ideologicamente contro questa criminalità divulgata ma non le andava di fare il poliziotto, perché questo era a servizio di uno Stato che lui fortemente contestava. Da uomo adulto un trauma lo trascina ad arruolarsi nella polizia di Stato. Questo comportamento lo fa cadere in contraddizione, come dice un vecchio proverbio: chi sputa in cielo in faccia torna. Nel pensare alla nave di tutti capitani. Trasportò questa valida idea nel suo commissariato volendo il suo commissariato che i suoi uomini diventassero tutti commissari per essere vincibili su tutta la linea contro la criminalità. Circondato da colleghi di stima e di rispetto ne fece una squadra. Scopre due giovani colleghi 007 a darle una mano. Il commissario Passavin tenero con i deboli, duro e deciso con i prepotenti.

In una Sicilia di fine Ottocento, Rosalia e Paolo si amano follemente nonostante la ferma opposizione della famiglia di lei. O Paolo o morte, per Rosalia non c'era alternativa. Quando il padre di Rosalia la costringe a un matrimonio combinato, Paolo lotta con tutte le forze per salvare il loro amore. Un dramma romantico che evoca l'intensità e i tormenti della celebre storia di Giulietta e Romeo, ma calato nella realtà sociale della Sicilia di fine '800.

Questo terzo volume di Passavin parla del suo rientro dall'America latina. Per due anni è stato trasferito nella capitale del Perù per salvarlo da morte sicura che è stato condannato dalla cosca per avere scoperto e distrutto per ben due volte la tana dell'associazione "babele e salmastra". Tana ove procedevano speditamente tutte le operazioni: importo - esporto della droga e riciclaggio del denaro derivato da questo traffico illegale. La persona che ha voluto salvare Passavin è morta. Una mano sconosciuta della zia di Poli: un esperto della tecnica e meccanica ha ricevuto l'ordine di manomettere il freno dell'auto del questore. E non contenta la gang tentò finanche a Lima di uccidere Passavin, scopo non riuscito ma quello della morte dei killer sì!