Libri di Francesco Cazzamini-Mussi
Gli Allighieri. Poema drammatico
Francesco Cazzamini-Mussi, Marino Moretti
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2024
pagine: 148
Secondo dei quattro poemi drammatici composti dallo scrittore romagnolo Marino Moretti, assieme all'amico lombardo Francesco Cazzamini Mussi, per celebrare i Grandi del passato (Leonardo Da Vinci, 1908; Gli Allighieri, 1909; Frate Sole, 1911; Giuditta, 1912), Gli Allighieri rappresentano uno degli esiti più alti e originali della vasta produzione teatrale di soggetto dantesco fiorita tra il XIX e il XX secolo. Riproporli oggi in edizione moderna, prefata e annotata, nonché impreziosita dalle illustrazioni liberty di Carlo Felice Zanelli, ad oltre un secolo dalla princeps del 1909 e dalla seconda edizione del 1910, significa, perciò, non soltanto riappropriarsi di un tassello fondamentale della secolare ricezione dell'Alighieri e della sua Commedia, ma anche riscoprire un segmento poco noto e ingiustamente sottovalutato della multiforme opera morettiana, ancora fortemente segnato dal modello dannunziano, benché già in sottile polemica con esso, così da indagarne a fondo, con l'ausilio dei carteggi coevi, la genesi e l'ispirazione più intima.
Il giornalismo a Milano. Dalle origini al novecento
Francesco Cazzamini-Mussi
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 624
Milano è, storicamente, la capitale dell'editoria italiana, delle grandi famiglie editoriali, dei quotidiani e dei rotocalchi, delle grandi tirature; qui si sono costruite le più importanti vicende editoriali degli ultimi secoli e quasi tutti i grandi della letteratura hanno lasciato un segno dell'amore che avevano maturato per questa strana città “sull'acqua”. Francesco Cazzamini Mussi con "Il Giornalismo a Milano" entra minuziosamente nella storia del giornalismo con una narrazione viva e vibrante e propone una prospettiva diversa del giornalismo da quella ufficiale della storia di cinque secoli, dal Quattrocento all'inizio del Novecento. L'autore, grazie alle sue approfondite ricerche, racconta non solo il conosciuto, ma il “dietro le quinte”, i pettegolezzi, le manie, gli amori e gli odi, le invidie e i successi, vale a dire la storia raccontata dai testimoni oculari, i giornalisti – o meglio i letterati che si davano in prestito al giornalismo nascente – e le testate che si succedevano in un fluire continuo tra eventi politici, censure, imposizioni, cambi di regime, diktat del potente di turno. Dai primi timidi fogli stampati a Milano per incoraggiamento di Ludovico il Moro, alle gazzette e bollettini secenteschi, attraverso le vicende di testate celebri quali Il Caffè o Il Conciliatore, ogni epoca ha avuto i suoi giornali e giornalisti che ne hanno raccontato e commentato gli avvenimenti. Soprattutto tra Settecento e Ottocento è suggestivo incontrare, tra le pieghe delle vicende delle varie testate più o meno celebri, i grandi nomi della letteratura e della politica italiana di quei secoli: Verri, Berchet, Beccaria, di Breme, Visconti, Monti, Pellico, Confalonieri, Tenca, Cantù, Leopardi, Archinto, Dal Verme, Imbonati, Foscolo, Manzoni… solo per citarne alcuni; fino ad arrivare alla grande avventura del Corriere della Sera di Torelli Viollier e senza dimenticare le sensazionali incursioni di grandi nomi stranieri come M.me de Staël e Balzac. Ne "Il Giornalismo a Milano" si passa di sorpresa in sorpresa e si rivive “in presa diretta”, dalle parole dei testimoni oculari, la storia politica e sociale di Milano, della Lombardia, dell'Italia. Prefazione di Piergiorgio Lucioni.
Omagg a Meneghin
Francesco Cazzamini-Mussi
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2015
pagine: 124
"... domandai allora a un amico, in arte, come oggi si suol dire, novecentista, il suo parere ed egli si mise a ridere: - Versi? E dialettali? Ma se oggi, a Milano, la nuova generazione non vuole, o non sa più, parlare milanese? - Il passato e l'avvenire, come più spesso di quel che comunemente si crede, si davano quindi la mano..." (dalla Prefazione).
I ricordi
Marco Aurelio
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: XXII-210
I ricordi raccolgono dodici libri di meditazioni in forma di aforisma, che il grande imperatore filosofo scrisse durante le sanguinose campagne militari, lottando vanamente contro le invasioni dei barbari. I ricordi non sono dunque un diario, memoria di gesta passate; al contrario, con la loro natura di "schegge" scaturite dal più profondo dell'anima di un uomo saggio, rappresentano un breviario spirituale che parla a ciascuno, in ogni tempo. A sorreggerne ogni riga è chiamata la lucidissima morale stoica ("arte di vivere", ricerca di sapienza e pratica di virtù) di Seneca ed Epitteto. Si compone così un'opera fra le più alte, per intensità morale e intellettuale, della storia del pensiero: il cosiddetto "vangelo dei pagani", quello che Giacomo Leopardi definì "la filosofia in trono".