Libri di Francesco Ceccarelli
The Bolognese Portico. Architecture, history, and the city
Francesco Ceccarelli, Pasquale Guidotti, Daniele Magnani
Libro: Libro in brossura
editore: Bologna University Press
anno edizione: 2025
pagine: 176
Patologia degenerativa del retropiede. Volume 18
Bruno Magnan, Francesco Ceccarelli, Francesco Malerba
Libro: Copertina rigida
editore: Timeo
anno edizione: 2009
pagine: 310
Tendinopatie del piede e della caviglia
Marco Bardelli, Francesco Ceccarelli, Roberto Bevoni
Libro: Copertina rigida
editore: Timeo
anno edizione: 2007
pagine: 192
Sostituzioni articolari nella caviglia e nel piede: protesi, spaziatori e trapianti
Bruno Magnan, Francesco Ceccarelli, Roberto Bevoni
Libro: Copertina rigida
editore: Timeo
anno edizione: 2008
pagine: 208
Complicanze nella chirurgia della caviglia e del piede. Prevenzione e trattamento
Marco Guelfi, Francesco Ceccarelli, L. De Palma
Libro: Copertina rigida
editore: Timeo
anno edizione: 2011
pagine: 245
Il portico bolognese. Storia, architettura, città
Francesco Ceccarelli, Daniele Pascale Guidotti Magnani
Libro: Libro in brossura
editore: Bologna University Press
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il portico è l’infrastruttura portante della città di Bologna e la sua architettura ne è l’espressione più concreta e tangibile; un patrimonio monumentale di eccezionale valore che ne ha condizionato profondamente tanto l’immagine storica quanto la percezione contemporanea. Apparso per la prima volta durante l’Alto Medioevo come un vero e proprio abuso edilizio ai danni della comunità e riconosciuto come una proiezione arbitraria della proprietà privata nello spazio pubblico della strada, il portico bolognese trovò una sorprendente rivincita alla fine del XIII secolo, quando venne così apprezzato per le sue qualità utilitarie e formali che gli statuti cittadini lo resero obbligatorio, a partire dal 1288, per qualsiasi nuova costruzione. Da allora in avanti queste strutture si diffusero in modo capillare lungo il tracciato delle nuove strade, rendendo inconfondibile l’immagine di Bologna nei secoli successivi. Si tratta di oltre 42 chilometri di portici (più di 60, se includiamo anche gli ampliamenti novecenteschi), che sono stati inseriti nella World Heritage List di UNESCO il 28 luglio 2021 in virtù del valore universale che essi hanno saputo esprimere e conservare nel tempo.
In lode della Mesola. Il castello, le mura, il barco
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2017
pagine: 64
L'esposizione permanente dal titolo: "In lode della Mesola. Il castello, le mura, il barco", è concepita come una galleria attrezzata da modelli, testi, riproduzioni di documenti, cartografie e dipinti, con finalità didattiche e di divulgazione storico architettonica, che si sviluppa su 10 sezioni tematiche lungo un percorso ad anello tracciato attraverso le sale del primo piano del Castello Estense di Mesola. Il titolo si richiama al madrigale "In lode della Mesola", che Torquato Tasso compose durante la sua permanenza presso la corte di Ferrara per celebrare un insediamento ducale davvero sorprendente, dove artificio e natura si sarebbero dovuti confondere al punto che, nelle parole del poeta, 'più non fece mai la natura e l'arte e far non lece'. Furono i progetti architettonici di Marcantonio Pasi a trasformare una sperduta isola alle foci del Po in un nuovo, ambizioso, centro della cultura estense tardo cinquecentesca, che non riuscì tuttavia a fiorire perché contrastato dalla confinante Repubblica di Venezia e dagli effetti provocati a scala territoriale dal cosiddetto Taglio di Porto Viro, l'opera idraulica di primo Seicento che deviò il corso del Po delle Fornaci.
Biagio Rossetti 1444-1516. Architettura e documenti
Francesco Ceccarelli, Andrea Marchesi, Maria Teresa Sambin De Norcen
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2019
pagine: 248
Questo libro nasce da un progetto maturato nell'ambito delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Biagio Rossetti (1444-1516) e con il sostegno del Comitato tecnico-scientifico creato espressamente dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) nel 2016 per "mantenere viva la memoria di uno dei più importanti e rivoluzionari architetti del rinascimento italiano". A partire da nuove e approfondite ricerche d'archivio si è potuta delineare una mappa dettagliata della operatività di Rossetti nell'arco di 47 anni (dal 1469 al 1516) che consente di precisare il quadro delle sue esperienze professionali e di estendere il raggio dei suoi interventi sul territorio, offrendo nuovi spunti interpretativi a chiunque intenda proporre una lettura aggiornata e meno tendenziosa delle principali architetture ferraresi di quest'epoca, che da tempo necessitavano di essere comprese maggiormente sua iuxta principia. Partendo dall'analisi delle opere che i documenti ascrivono con certezza a Biagio, viene delineata la personalità di un progettista anticonvenzionale, radicato nella tradizione padana, ma in grado di rinnovarla con una freschezza e un'inventiva del tutto peculiari; la comprensione dello specifico linguaggio di Rossetti ha consentito di rileggerne il catalogo e approfondirne la conoscenza. Francesco Ceccarelli insegna storia dell'architettura presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna. Al suo attivo ha la cura scientifica di mostre e convegni internazionali di storia dell'architettura ed è autore di diverse monografie e numerosi articoli scientifici. Ha collaborato con saggi sull'architettura dell'Emilia-Romagna alla collana di Storia dell'Architettura Italiana, Electa per i volumi sul Secondo Cinquecento, il Seicento e l'Ottocento. Per la BUP ha curato, tra gli altri, i volumi Il Castello di San Martino in Soverzano. Architettura, arte e mitologia familiare nel contado Bolognese (Bologna, 2013) (con N. Aksamija) e Il Nettuno architetto delle acque. Bologna. L'acqua per la città tra Medioevo e Rinascimento (Bologna, 2018) (con E. Ferretti). È presidente del Comitato tecnico-scientifico per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Biagio Rossetti. Andrea Marchesi è ricercatore indipendente. Dopo gli studi universitari a Bologna e a Firenze, ha conseguito nel 2015 il titolo di dottore di ricerca in Storia delle Arti presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. Indagato prevalentemente con lo strumento dell'indagine archivistica, il suo principale campo d'interesse è lo studio degli aspetti delle committenze artistiche, delle pratiche mecenatesche e delle strategie collezionistiche nelle corti italiane del Rinascimento, con particolare attenzione alle consuetudini dei prìncipi d'Este nel XV e XVI secolo. Oltre a numerosi contributi saggistici in cataloghi di mostre e in atti di convegno, è autore dei tre volumi monografici Delizie d'archivio. Regesti e documenti per la storia delle residenze estensi nella Ferrara del Cinquecento, pubblicati tra il 2011 e il 2015. Maria Teresa Sambin De Norcen, laureata e addottorata presso l'Università Iuav di Venezia, è stata titolare di borse di studio presso numerose università italiane ed è ora ricercatore presso lo Iuav. È autrice di numerosi saggi e monografie di storia dell'arte e dell'architettura - con particolare attenzione al Rinascimento ferrarese e più in generale padano - pubblicati da prestigiose case editrici e riviste di risonanza internazionale come "Annali di architettura", "Palladio", "The Burlington Magazine". Per i tipi BUP ha pubblicato, insieme a Richard Schofield, Palazzo Bentivoglio a Bologna. Studi su un'architettura scomparsa (Bologna 2018).
Il complesso achilleo plantare
Elena M. Samaila, Carlo Montoli, Francesco Ceccarelli
Libro: Copertina rigida
editore: Timeo
anno edizione: 2020
pagine: 238
L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica
Francesco Ceccarelli
Libro
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2021
pagine: 208
Bologna fu un centro di prima grandezza dell'Italia napoleonica e in diverse occasioni contese il primato a Milano per detenere il ruolo di capitale di stato. Non fu capitale amministrativa e politica, se non negli anni della Repubblica Cispadana, ma conservò a lungo il ruolo di capitale intellettuale mantenendo la sede del Collegio dei Dotti e dell'Istituto Nazionale, sul modello dell'Institut parigino, oltre a potenziare la sua celebre Università e l'Accademia di Belle Arti di altrettanto solida reputazione. Tuttavia Napoleone ebbe sempre un occhio di riguardo per la città felsinea, di cui apprezzò particolarmente la centralità geografica e fattori politici congeniali al modello sociale cui mirava. E anche lo stesso, milanesissimo Stendhal, riconobbe delle qualità speciali al "modello" bolognese e al «tono» della sua «grande società», da lui ritenuta superiore a quella milanese, che più tardi lo spinsero a considerare molto positivamente l'ipotesi di assegnare alla città emiliana il ruolo di capitale d'Italia, preferendola di gran lunga a Roma. Questo libro invita a esplorare una stagione progettuale tanto vivace quanto ancora poco sondata, leggendone le trasformazioni attraverso la lente dell'architettura civile e dei «piani» adottati allo scopo di riorganizzare razionalmente lo spazio a misura del «pubblico» e dei nuovi protagonisti di una società rivoluzionata.