Libri di Francesco Chiavacci Lago
Il mio Veneto e altri scritti
Giorgio Lago
Libro: Libro rilegato
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2025
pagine: 540
Nel suo articolo di congedo dalla direzione lunga dodici anni del «Gazzettino», Giorgio Lago si definiva “il facchino del Nordest”: il suo ruolo di giornalista lo vedeva come quello di chi trasportava materiali, progetti, idee, per costruire l’immagine di un’area strategica per il Paese. A vent’anni dalla sua prematura scomparsa, questo libro si propone di restituirne l’essenza e la pluralità dell’immagine: a chi con lui ha compiuto lunghi tratti di strada, dal giornalismo alla politica, dall’economia alla società; ma anche a chi oggi, pur non avendolo conosciuto, si trova a tu per tu con un’informazione deformata, distorta, scadente e scaduta, in cui è arduo districarsi per capire quello che accade attorno a noi. Il libro è suddiviso in due grandi filoni portanti. C’è il Lago visto e raccontato da fuori, da chi ha intersecato la sua lunga strada: lo fa attraverso interviste da lui rilasciate, ma soprattutto attraverso la testimonianza di chi ha avuto il privilegio di frequentarlo, sia nel giornale che nella vita civile, tra personaggi dello sport e della società civile. E c’è poi, soprattutto, il Lago che esce dai suoi tantissimi scritti, da giornalista di sport a direttore di testata: una figura centrale per quel Nordest di cui è stato il più autorevole testimonial, e al tempo stesso un giornalista attento a registrare le trasformazioni della sua epoca, e a pungolare i lettori ma anche i responsabili della vita pubblica a coltivare quella passione civile che è stata la sua regola di giornalista e di uomo.
Don Paolo Chiavacci profeta dell'ambiente
Francesco Chiavacci Lago, Umberto Folena
Libro: Libro in brossura
editore: Ancora
anno edizione: 2021
pagine: 184
Don Paolo Chiavacci (1916-1982) nasce a Crespano del Grappa (Treviso). Laureato in Giurisprudenza, ufficiale degli Alpini in Albania (dove comincia a maturare la vocazione religiosa) e in Francia, prete nel dopoguerra a Treviso tra gli sfollati rimasti privi di casa, infine negli anni Cinquanta fondatore alle pendici del Monte Grappa, in una casera di famiglia, della Casa don Bosco, che dopo la sua morte diventerà il Centro don Chiavacci. In anni insospettabili, ben prima dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, elabora un percorso che conduce a Dio attraverso il Creato, non solo da contemplare ma da studiare, attraverso conferenze e corsi che abbracciano tutte le scienze, dalla botanica alla zoologia, dalla geologia all’astronomia.