Libri di G. Radin
Il carteggio. Gino Severini-Jacques Maritain (1923-1966)
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2011
pagine: XXX-298
Il volume riunisce oltre 200 lettere conservate a Rovereto, a Roma e a Kolbsheim, frutto del lungo rapporto che legò il filosofo Jacques Maritain e il pittore Gino Severini. Durato più di quarant'anni, lo scambio epistolare rivela la stima e l'intima amicizia, toccando al tempo stesso questioni cruciali della storia del XX secolo. La corrispondenza, già apparsa nella versione francese e curata da Giulia Radin, è pubblicata dal Mart in occasione della mostra Gino Severini. 1883-1966.
Correspondance Gino Severini-Jaques Maritain (1923-1966). Ediz. italiana
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 2011
pagine: 304
Il volume raccoglie oltre 200 lettere conservate dal Cercle d'Études Jacques et Raïssa Maritain di Kolbsheim, da Romana Severini, figlia di Gino, e dal Mart di Rovereto. Gli scambi epistolari tra il filosofo e il pittore testimoniano la fedeltà di un rapporto coltivato nel corso di quattro decenni e documentano la maturazione professionale di Severini, il pensiero estetico di Maritain, il dibattito sull'arte sacra, le riflessioni sul fascismo e sul mondo contemporaneo.
Vita d'un uomo. Traduzioni poetiche
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: CLXXXI-1623
La traduzione poetica, per Ungaretti, è un'autentica opportunità di creazione poetica. Per questo motivo, eccezionalmente rispetto agli altri poeti del Novecento presenti nei Meridiani, di lui si offrono anche le traduzioni, a completare quel progetto di "Vita d'un uomo" che ha preso forma nel corso del suo lunghissimo rapporto di fedeltà con la casa editrice Mondadori. Al pari delle poesie, infatti, le traduzioni scandiscono le tappe della "Vita d'un uomo": la prima traduzione pubblicata da Ungaretti (1910), da poco ritrovata, precede anzi l'edizione delle prime liriche; le ultime traduzioni escono, come la poesia estrema, "L'impietrito e il velluto", nel 1970. Il Meridiano comprende innanzitutto i volumi "canonici": Traduzioni (1936), 40 sonetti di Shakespeare (1946), Da Góngora e da Mallarmé (1948), Fedra di Jean Racine (1950), Pàu Brasil (1961), Visioni di William Blake (1965); esso raccoglie quindi le numerose versioni - in italiano e anche in francese - edite su rivista (alcune del tutto dimenticate dalla critica), e due importanti dossiers inediti: uno studio sulla canzone leopardiana Alla Primavera, che conserva diverse traduzioni, e una conferenza tenuta da Ungaretti in occasione della riunione annuale delle Accademie Straniere romane. Le traduzioni sono corredate di un apparato variantistico e di un commento che dà voce innanzitutto all'autore, attingendo estesamente dai suoi autocommenti. Saggio introduttivo di Carlo Ossola.

