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Libri di Gabriele Coltorti

Storia costituzionale e amministrativa degli Stati moderni: l’Italia medievale e moderna. Trascrizione del manoscritto in lingua tedesca e traduzione italiana

Otto Hintze

Libro: Libro in brossura

editore: Viella

anno edizione: 2022

pagine: 300

Si pubblicano le lezioni di storia costituzionale e amministrativa sull’Italia tra medioevo ed età moderna che lo storico tedesco Otto Hintze tenne tra gli ultimi anni del XIX secolo e il 1920. Questi testi costituivano una parte del materiale preparatorio per l’«Allgemeine Verfassungs- und Verwaltungsgeschichte der Neueren Staaten» che l’autore intendeva pubblicare ma rimase incompiuta. Tra gli elementi di novità occorre ricordare: il metodo comparativo di Hintze, con cui sono presi in esame ordinamenti in territori ed epoche diverse per delineare una tipologia delle istituzioni; l’analisi degli uffici nel loro divenire storico con un’attenzione ai cambiamenti delle funzioni e strutture.
32,00 30,40

Via Filodrammatici prima di Mediobanca

Via Filodrammatici prima di Mediobanca

Gabriele Coltorti

Libro

editore: Scalpendi

anno edizione: 2015

pagine: 272

Il quartiere scaligero assunse diverse identità nel corso del tempo: roccaforte del potere politico sotto i Torriani, sede di istituzioni ecclesiastiche nel medioevo e nell'età moderna, esso divenne tra '700 e '800 un elegante distretto della Milano laica ove il Teatro alla Scala funse da luogo prestigioso di socializzazione. Dal '900 esso ha acquisito i caratteri della city, centro del potere economico e finanziario del Paese. In tale processo di lungo periodo si pone la storia del palazzo di Mediobanca. Le sue trasformazioni edilizie riflettono le diverse funzioni di rappresentanza cui lo destinarono gli illustri proprietari. Residenza in età moderna di potenti casati della nobiltà milanese (dagli Archinto ai Visconti Ajmi), l'edificio divenne a fine '800 la lussuosa casa degli Gnecchi Ruscone, una ricca famiglia della borghesia industriale lombarda. Il palazzo assunse un nuovo ruolo nel 1946, quando la Mediobanca di Enrico Cuccia lo rese il "salotto buono" del capitalismo italiano.
20,00

I lombardi contro l'Italia di Napoleone. La battaglia perduta per uno Stato indipendente in Padania

Gabriele Coltorti

Libro: Libro in brossura

editore: Il Cerchio

anno edizione: 2012

pagine: 116

Questo libro costituisce una novità nel panorama degli studi storici essenzialmente per tre ragioni. La rivoluzione milanese scoppiata il 20 aprile 1814 a poche settimane dalla disfatta di Bonaparte segnò l'ascesa di una classe politica lombarda la cui lotta contro il dispotismo napoleonico, lungi dall'ispirarsi all'ideale "risorgimentale" di uno Stato italiano comprendente l'intera penisola, tese in via primaria alla formazione di uno Stato cisalpino limitato a una parte della valle padana. In secondo luogo, lo studio dei principali provvedimenti approvati dai lombardi nel breve periodo in cui furono al governo. Le misure riguardanti l'espulsione dei "forestieri" dalla pubblica amministrazione rivestono un notevole interesse perché, segnando una netta discontinuità rispetto al regime napoleonico che aveva aperto la carriera impiegatizia a tanti giovani italiani ed europei, lasciano trasparire una politica ben determinata a fondare uno Stato lombardo in cui la gestione della cosa pubblica fosse riservata ai lombardi. In terzo luogo la novità di questo studio investe l'analisi rigorosamente politologica del linciaggio di cui fu vittima il ministro delle finanze Giuseppe Prina: la giustizia di piazza fu la reazione violenta dei cittadini nei confronti di uno Stato, come quello napoleonico, il cui livello d'imposizione fiscale era salito vertiginosamente gravando sulle classi produttive.
16,00 15,20

Beccaria visto da Fulvio e Gabriele Coltorti

Fulvio Coltorti, Gabriele Coltorti

Libro

editore: Luiss University Press

anno edizione: 2007

pagine: 190

Cesare Beccaria (1738-1794) divenne famoso per il trattato Dei delitti e delle pene, uno scritto di cui viene riconosciuto autore, ma sulla cui formazione ebbero un ruolo importante se non decisivo i fratelli Verri. È invece poco conosciuto come economista nonostante una personalità quale Joseph Schumpeter lo abbia inserito, con Smith e Turgot, in quel triunvirato che nella seconda metà del '700 determinò l'emergere dell'economia politica a scienza autonoma. La sua opera principale, gli Elementi di economia pubblica, anticipò numerosi concetti che gli autori del libro riportano all'attualità, ma non influenzò il pensiero economico del suo tempo; fu infatti pubblicata dieci anni dopo la sua morte, quando ormai la scena era dominata dalla scuola smithiana. Gli Elementi contengono le lezioni di economia pubblica tenute da Beccaria tra il 1769 e il 1771 nelle Scuole Palatine di Milano. Si trattava della seconda cattedra italiana di economia dopo quella fondata a Napoli nel 1754 per il Genovesi; rispetto a questa, tuttavia, essa rispondeva alle finalità edonistiche proprie dell'ultimo cameralismo germanico, che riservava allo Stato un significativo potere d'intervento per garantire il benessere dei cittadini.
14,00 13,30

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