Libri di Gerd Roos
Giorgio de Chirico. Catalogue raisonné of the work of Giorgio de Chirico. Volume Vol. 1/2
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2020
pagine: 218
L'opera di de Chirico, che nei primi anni si può dividere in fasi precise, stili, soggetti, iconografie e temi poetici, ha permesso di dare a ogni tomo un carattere monografico, che lo rende valido e fruibile anche come opera a sé stante. Il primo volume «L'opera tardo romantica e la prima metafisica» comprende tutti i dipinti e i disegni tra l'autunno del 1908 e febbraio del 1919 e tutte le riprese, copie o varianti di soggetto metafisico (circa 70 opere) documentate tra il 1922 e il 1943.I volumi dal secondo al sesto coprono l'arco temporale da febbraio 1919 all'autunno 1943 e catalogano circa 1200 dipinti documentati tra le due guerre. Il Volume I è composto da 7 fascicoli. Il Fascicolo 2 «Il mistero italiano: Torino, Arianna e gli enigmi sabaudi. Marzo 1912-ottobre 1913» ha una sequenza cronologica delle opere rigorosamente rispettata per il 1912. Le opere del 1913, per maggiore leggibilità e chiarezza, sono invece ordinate secondo questa sequenza: disegni, ritratti e nudi attribuibili alla prima parte dell’anno; composizioni con Arianna e relativi disegni in ordine cronologico; torri, ciminiere e altre composizioni con relativi disegni in ordine cronologico; disegni riferibili al periodo estate-autunno 1913. Un'ampia cronologia ragionata e illustrata si integra col commento iconografico e stilistico delle opere nelle singole schede. Ogni volume è la trattazione più completa e aggiornata oggi disponibile per la comprensione di un artista circondato di enigmi e misteri: una vicenda creativa e intellettuale tra le più avvincenti e importanti del XX secolo.
De Chirico a Ferrara. Metafisica e avanguardie
Paolo Baldacci, Gerd Roos, M. Grazia Messina
Libro: Copertina morbida
editore: Fondazione Ferrara Arte
anno edizione: 2015
pagine: 304
Contributi al catalogo di Giorgio de Chirico. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Scalpendi
anno edizione: 2016
pagine: 88
Piazza d'Italia (Souvenir d'Italie II), 1913 [luglio-agosto 1933]. A post war trial de Chirico's strategy against modernism
Paolo Baldacci, Gerd Roos
Libro: Libro in brossura
editore: Scalpendi
anno edizione: 2013
pagine: 118
Questo secondo quaderno della collana "Contributi al Catalogo di Giorgio de Chirico" prende in esame il più famoso caso dechirichiano del dopoguerra: la dichiarazione di falsità di una "Piazza d'Italia" acquistata nel 1946 da Dario Sabatello alla Galleria del Milione e già appartenente alle collezioni Frua, Valdameri e Della Ragione. Il processo che ne seguì tra il 1947 e il 1955 ebbe risonanza mondiale per la notorietà delle persone coinvolte. In prima istanza il Tribunale di Roma sentenziò che de Chirico aveva mentito e che il quadro era autentico, in seconda istanza tutto fu capovolto e la sentenza che dichiarava falso il quadro fu confermata dalla Cassazione nel 1956. Lo studio non contribuisce solo al recupero di un'opera autentica al catalogo dell'artista, ma è soprattutto un invito a riformulare su basi oggettive la storia dei quindici anni tra il 1933 e il 1948, cioè del momento cruciale in cui si formò il groviglio, complicatissimo ma in realtà non inestricabile, che ha costituito fino a oggi il "caso de Chirico".
Piazza d'Italia (Souvenir d'Italie II), 1913 [luglio-agosto 1933]. Il più clamoroso sequestro del dopoguerra. Verità processuale e verità storica
Paolo Baldacci, Gerd Roos
Libro: Libro in brossura
editore: Scalpendi
anno edizione: 2013
pagine: 112
Questo secondo quaderno della collana "Contributi al Catalogo di Giorgio de Chirico" prende in esame il più famoso caso dechirichiano del dopoguerra: la dichiarazione di falsità di una "Piazza d'Italia" acquistata nel 1946 da Dario Sabatello alla Galleria del Milione e già appartenente alle collezioni Frua, Valdameri e Della Ragione. Il processo che ne seguì tra il 1947 e il 1955 ebbe risonanza mondiale per la notorietà delle persone coinvolte. In prima istanza il Tribunale di Roma sentenziò che de Chirico aveva mentito e che il quadro era autentico, in seconda istanza tutto fu capovolto e la sentenza che dichiarava falso il quadro fu confermata dalla Cassazione nel 1956. Lo studio non contribuisce solo al recupero di un'opera autentica al catalogo dell'artista, ma è soprattutto un invito a riformulare su basi oggettive la storia dei quindici anni tra il 1933 e il 1948, cioè del momento cruciale in cui si formò il groviglio, complicatissimo ma in realtà non inestricabile, che ha costituito fino a oggi il "caso de Chirico".
«Londra d'estate è quanto mai metafisica». Giorgio de Chirico e la galleria Alex. Reid Lefevre (1937-1939)
Flavia Matitti, Gerd Roos
Libro: Libro rilegato
editore: Scalpendi
anno edizione: 2012
pagine: 96
"Alla galleria Lefevre, a Londra, una galleria più seria e meno scema delle solite gallerie di pittura moderna, veniva allestita una mostra personale delle mie pitture recenti ed io mi recai personalmente a Londra". Così Giorgio de Chirico scrive nelle sue memorie a proposito dell'esposizione allestita presso la galleria Alex. Reid & Lefevre nel luglio 1938 a Londra, città in cui l'artista vive "ore di profonda emozione metafisica". Le vicende artistiche, commerciali e umane legate al progetto e alla realizzazione di questa importante esposizione si possono ora seguire fin nei dettagli grazie al ritrovamento del carteggio intercorso tra Giorgio de Chirico e la galleria londinese: trentasette documenti qui pubblicati e commentati criticamente. Una rigorosa catalogazione delle trentuno opere della mostra, delle quali circa la metà è stata identificata.
Giorgio de Chirico e Germain Seligmann: manovre sul mercato americano tra 1937 e 1938
Gerd Roos
Libro: Libro in brossura
editore: Scalpendi
anno edizione: 2012
pagine: 128
Il carteggio tra Giorgio de Chirico e il mercante americano Germain Seligmann getta una nuova luce sui reali risultati del lungo soggiorno newyorchese dell'artista tra l'agosto 1936 e l'inizio di gennaio 1938. Il viaggio di de Chirico in America, presentato come un trionfo dalla stampa italiana, fu in realtà un insuccesso, dovuto in parte alle manovre che l'artista mise in atto, seguendo una vecchia abitudine, per contrapporre al suo primo e più sincero sostenitore, il gallerista Julien Levy, altri mercanti più facoltosi e di grande nome, ma meno motivati, come Seligmann o Wildenstein, con la speranza di ottenerne maggiori vantaggi. La strategia si dimostrò fallimentare ed ebbe l'effetto di chiudere completamente le porte del mercato americano alla produzione recente dell'artista. Lo studio si conclude con una meticolosa catalogazione delle opere nominate nel testo, che vengono in parte identificate portando un notevole contributo a un futuro catalogo ragionato dell'opera di Giorgio de Chirico.