Libri di Giovanni De Zorzi
Journey among dervishes between past and present
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis International
anno edizione: 2024
pagine: 290
Sama'. L'ascolto e il concerto spirituale nella tradizione sufi
Giovanni De Zorzi
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Jouvence
anno edizione: 2021
pagine: 282
Il termine sama' significa letteralmente ascolto, audizione e, per esteso, concerto spirituale. Esso appare inizialmente in trattati composti in ambienti sufi verso la metà del X sec. d.C. nell'area di Baghdad: durante quei primissimi sama' si ascoltava innanzitutto la cantillazione del Corano, gradualmente affiancata da poesia di carattere amoroso/mistico alla quale poteva poi intrecciarsi il suono di strumenti musicali. Da questo ascolto potevano sorgere negli assorti partecipanti degli intensi stati interiori e degli irrefrenabili movimenti fisici. Poco a poco il sama' divenne una delle pratiche tipiche del tasawwuf ("sufismo") e fiorirono svariati repertori e generi tra le molte confraternite sufi del vasto mondo islamico che giunsero sino al presente e che questo volume prende in esame in alcuni suoi casi specifici.
Introduzione alle musiche del mondo islamico
Giovanni De Zorzi
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. per l'Oriente C.A. Nallino
anno edizione: 2021
pagine: 160
Manuale sulla musica islamica.
Maqam. Percorsi tra le musiche d'arte in area mediorientale e centroasiatica
Giovanni De Zorzi
Libro: Libro in brossura
editore: Squilibri
anno edizione: 2020
pagine: 300
Con un taglio narrativo e un respiro enciclopedico, il volume ricostruisce un insieme di musiche d’arte che, indicate con il termine arabo maqam, hanno assunto nei secoli caratteristiche comuni – teorie, forme, generi, strumenti, cicli ritmici – nel progressivo diffondersi dell’Islam in un’area vastissima, dall’Andalusia alla Cina, nella quale spiccano come centri musicali di particolare importanza Damasco, Baghdad, Cordoba, Granada, Herat, Tabriz, Costantinopoli, Bukhara, Samarcanda, le sei città oasi sui bordi del Taklamakan e il Cairo. Malgrado differenze anche notevoli, uno stesso retroterra culturale uniformava il pensiero di artisti, scienziati e letterati che si esprimevano in arabo e in persiano, riferendosi – anche in musica – a testi e maestri comuni nella consapevolezza di una koiné destinata ad affievolirsi e poi a disperdersi con l’avvento dei moderni stati nazionali, tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo.
Compositori alla corte ottomana. Ediz. italiana, inglese, francese e tedesca
Kudsi Erguner, Giovanni De Zorzi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Nota
anno edizione: 2013
pagine: 36
Il CD presenta opere di compositori provenienti dalle differenti comunità etniche e religiose dell'impero ottomano (turchi, greci, ebrei, armeni, e anche italiani) attivi a corte dal XVII al XIX secolo. Tra loro figurano autori turchi (Elçi, Itrî, i sultani Selim III e Mahmud II) così come dell'armeno Limonciyan, dell'ebreo Aron Hamon, del greco Petros e dell'italiano Giuseppe Donizetti. Scrive Kudsi Erguner a proposito della musica colta ottomana: «purtroppo, per una concezione sbagliata, una simile eredità viene detta ancor oggi "musica classica turca": per me si tratta invece della musica classica di molte genti che hanno condiviso una storia comune in seno all'impero ottomano. Non è quindi una musica fatta per essere apprezzata secondo l'appartenenza nazionale ma secondo il gusto di una cultura comune, esattamente come la musica classica europea».