Libri di Giulia Bocchio
La febbre dell'io
Giulia Bocchio
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2020
pagine: 176
Ambientato nella Ravenna millenaria le cui ombre e strade e andirivieni ben si dispongono a raccogliere questa storia di un neo-gotico di assoluta modernità. Il racconto ruota intorno alla figura equivoca del protagonista centrale, Augusto Bollani, l'ossesso per eccellenza, un pittore dal fascino autodistruttivo e dalla sessualità complicata. Lo ottenebra un potente sentimento di morte, del quale via via diventano vittime i comprimari del romanzo, essi stessi resi a tutto tondo nei legami multiformi che li avvincono in una tragedia di amore, morte e arte.
Il vento del vanto
Giulia Bocchio
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 72
L'Olimpo nero del sentire. L'esaltazione estetica del brutto
Giulia Bocchio
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2016
pagine: 98
Può la complessa e relativa idea di brutto essere elevata ad alto rango e sedere alla destra di sua Maestà Il Fascino? E può la complessa e relativa idea di bello essere utilizzata e addirittura "piegata" dal suo stesso linguaggio per esaltare le forme e le attitudini del suo eterno contrario? Sì, poiché sfilano, fra una pagina e l'altra, sulle sabbie mobili del gusto, una serie di immagini, di riflessioni, di turbamenti e di mirabili esempi di come la bruttezza abbia ispirato non solo la poesia e le arti figurative di ogni epoca e luogo, ma anche tutti quegli effetti emozionali e primari d'attrazione e repulsione che magnetizzano lo sguardo e la curiositas dell'uomo e qualche volta perfino il sentimento e le emozioni che provoca sino a cogliere in un verso o in un'immagine repellente l'aura di un'intensità che ha in sé... la bellezza. Dunque anche il linguaggio muta, descrivendo l'orrifico, il deforme e l'abietto attraverso gli aggettivi più ricercati, le metafore più auliche e lo stile più alto e virtuoso, e riscattando così ogni sfumatura dell'eterno titanico nemico del mero bello.