Libri di Guido Reverdito
Giorgio Scerbanenco e il cuore nero del giallo di casa nostra. Viaggio al termine dell'ossessione di una vita
Guido Reverdito
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 304
Per la maggior parte dei lettori Giorgio Scerbanenco è uno dei maestri indiscussi del giallo italiano. I quattro romanzi incentrati intorno alla figura del medico poliziotto Duca Lamberti che lo hanno reso un autore di culto non sono però il frutto di un'esplosione improvvisa ma l'inevitabile approdo di un lungo viaggio letterario in cui l'attrazione per la dimensione del poliziesco è stata una costante che dagli esordi negli anni '30 lo ha accompagnato per tutta la vita. Questo libro ne ripercorre le prime tappe pedinando lo Scerbanenco dei primordi per ridare il giusto peso a una fondamentale stagione creativa che troppo spesso ha sofferto del paragone con le opere della maturità, ma senza la quale l'ossessione per il giallo non si sarebbe convertita in potente detonatore dei capolavori di fine anni '60.
Satiricon. Testo latino a fronte
Arbitro Petronio
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2005
pagine: 368
Straordinario réportage sulle abitudini di una certa società imperiale brulicante di arricchiti, matrone mondane e lussuriose, poetastri e parassiti, il Satiricon (probabilmente databile al sec. I d.C.) si inserisce nella tradizione della satira menippea e del romanzo greco d'amore e d'avventura. Narra le peripezie di due giovani, Encolpio e Ascilto, che si contendono i favori di un efebo incostante, Gitone. Al terzetto, che vaga di città in città fra avventure erotiche e furfanterie, si aggiunge poi Eumolpo, vecchio ribaldo, ma poeta e fine critico. Testo caleidoscopico, che riesce a dare originalità e carattere a ciascun personaggio, il Satiricon si avvicina al romanzo picaresco per il carattere aperto della narrazione, mentre per la struttura parodistica è stato paragonato al Don Chisciotte.
Le commedie: La ragazza di Andro–Quello che castiga se stesso–L'eunuco–Formione–La suocera–I fratelli. Testo latino a fronte
P. Afro Terenzio
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Garzanti
anno edizione: 2006
pagine: XXVII-800
Equilibrio, grazia, misura, raffinatezza: non vi è più nulla in Terenzio della comicità irriverente e plebea di Plauto. Non vuole far ridere, ma sorridere; non ama i chiaroscuri violenti, ma le mezze tinte; non getta i suoi personaggi in pasto al pubblico ludibrio mettendone in risalto gli egoismi e le miserie, ma li pensa capaci di gesti di umanità, convinto che la naturale bontà dell'uomo finisca sempre col trionfare. Per l'attenzione che riserva alla figura femminile, al tema dell'educazione o della famiglia, per l'umana simpatia con cui nelle commedie – ce ne restano sei, rappresentate tra il 165 e il 160 a.C. – mette in scena i casi di giovani e vecchi, senza mai ergersi a giudice, senza mai strizzare l'occhio al pubblico, senza mai negare un tratto di nobiltà nemmeno alla cortigiana e al servo truffaldino, il suo è stato definito un «teatro della humanitas». Ma proprio questa comicità complessa, segnata da un gusto ellenizzante e adatta al pubblico sofisticato della capitale, gli attirò l'ostilità delle platee più popolari negandogli in vita il successo e la fama. Introduzione e traduzioni di Ferruccio Bertini e Vico Faggi Note di Guido Reverdito.

