Libri di Henri Focillon
Albrecht Dürer
Henri Focillon
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 80
«Dürer porta dentro di sé due età, due specie di uomini, e la contraddizione eterna dei grandi artisti. Due passioni, ugualmente forti, lo possiedono: nessuno più di lui fu sensibile alla particolarità dell’oggetto, al carattere della forma, alla violenza e alla complessità delle cose naturali, al vasto e poetico caos dell’universo, e nessuno tentò più energicamente di ridurli a pura intelligibilità. Questo cesellatore di fiammeggianti fogliami, questo calligrafo ornamentale, che si attarda in un labirinto di intrecci e di foglioline, ha voluto costruire un’immagine dell’uomo che fosse l’esempio e il modello dei procedimenti della ragione. Egli è un poeta e un matematico dello spazio, un teorico e un ispirato. Dürer ha il privilegio dell’inquietudine, e in questo sta la sua qualità eroica». (Henri Focillon)
Benvenuto Cellini
Henri Focillon
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 128
Benvenuto Cellini (1500-1571) sommo orefice e grande scultore, oltre a lavorare alle sue virtuosistiche creazioni fino all’esaltazione, allo sfinimento, al delirio, fu anche un formidabile avventuriero, di volta in volta abile cortigiano, focoso amante, ardito combattente, tanto a suo agio accanto a un papa o a un sovrano, quanto in una rissa di taverna. Henri Focillon cesella in questo scritto, pubblicato per la prima volta nel 1911, un ritratto sottile e appassionato di quest’uomo eccezionale. Ripercorre gli episodi più importanti della sua movimentata e spericolata carriera artistica e umana, senza indulgere a facili sensazionalismi, ed esamina con rara finezza e sensibilità la sua opera, situandola nel contesto della fine del Rinascimento. Questo prezioso, piccolo volume è accompagnato da un repertorio di immagini che ripercorre il prodigioso operare di Cellini, apprezzato e richiesto dai papi Clemente VII e Paolo III, dal re di Francia Francesco I e dal granduca Cosimo de’ Medici, signore della sua amata Firenze.
Vita delle forme-Elogio della mano
Henri Focillon
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2002
pagine: XXXII-134
Figlio di un incisore e studioso di tecniche e di artisti dell'incisione, Focillon analizza in "Vita delle forme" la vicenda artistica come sistema formale, strutturando il saggio in cinque parti: Il mondo delle forme, Le forme nello spazio, Le forme nella materia, Le forme nello spirito, Le forme nel tempo. Il testo è seguito dal saggio "Elogio della mano".
Il genio giapponese
Henri Focillon
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 143
L'epoca coloniale, quella tra XIX e XX secolo, oltre le sue ipocrisie civilizzatrici, ha messo in luce, paradossalmente, un'apertura di credito verso le culture "altre", che hanno finito per affascinare e influenzare l'Occidente, assai più, forse, di quanto i colonizzatori non abbiano potuto fare coi colonizzati. Il fascino dell'Oriente, sulla scorta anche delle Esposizioni universali, lasciò un segno decisivo sulla cultura francese a cavallo tra i due secoli. I tre saggi sul "genio giapponese" di Henri Focillon, qui tradotti per la prima volta e riuniti in volume, ne sono una eloquente testimonianza. Focillon comincia a dar forma definitiva al suo "marchio intellettuale", messo poi a frutto da allievi d'eccellenza (da Jurgis Baltrusaitis ad André Chastel, fino a George Kubler), che consiste nell'individuazione dei caratteri di uno "stile" affrancato dagli schematismi geografico-cronologici (l'idea di struttura mobile riferita a spazio, materia, spirito e tempo che Focillon svilupperà come teoria dell'arte nel libro "Vita delle forme"). Nel "Saggio sul genio giapponese" Focillon sfonda addirittura i confini della storia dell'arte delineando una sorta di utopia antropologica. Bisognava però fare i conti con una certa declinazione culturale del japonisme che aveva giocato un ruolo centrale nella cultura artistica europea... Introduzione di Andrea Beolchi.
Hokusai
Henri Focillon
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2016
pagine: 150
"Non ci fu cosa o soggetto che non ebbe posto nell'immensità dell'arte di Hokusai, pari all'immensità dell'universo. Si può dire che l'artista fu inebriato dallo spettacolo della vita e dalla molteplicità delle forme e che, neppure nei periodi di intenso naturalismo, l'arte giapponese aveva conosciuto qualcosa di simile. [...] Gli uomini e gli animali, gli umili testimoni dell'esistenza quotidiana, la leggenda e la storia, le solennità mondane e i mestieri, tutti i paesaggi, il mare, la montagna, la foresta, il temporale, le tiepide piogge delle primavere solitarie, l'alacre vento agli angoli delle strade, la tramontana sull'aperta campagna, tutto questo più il mondo dei sogni e il mondo dei mostri costituisce il regno di Hokusai, se alla parola è dato di segnarne i limiti. [...] Vita e movimento, studiati nella fatica o nella gioia degli uomini, come nel brulichio del mondo animale, nel brusco scatto che fa saltare l'insetto, in un nervoso colpo di pinna, ecco il grande principio che governa la curiosità dell'artista e la tiene desta ovunque una forma organica si muove, si agita, si dimena e si contorce. La cultura di una sensibilità delicata, la meditazione dei grandi esempi ereditati dal passato, la ricerca di uno stile che risiede nella ponderazione o nell'immobilità non potevano soddisfare l'artista. Hokusai ha voluto che la sua arte fosse pari, non alla creazione di uno splendido sogno solitario, ma pari al fremito e all'energia delle forme viventi."
Il libro dei maghi. Saggio sulla filosofia della natura
Henri Focillon
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 106
«Quando si studiano i caratteri del pensiero dell'Estremo Oriente - scrive Henri Focillon -, non si dovrebbe lasciare troppo spazio ai rivieraschi dello Yangtze Kiang, alla filosofia del Tao, una sorta di hegelianismo asiatico, nel quale si è cercato di riconoscere delle infiltrazioni di metafisica indiana. In ogni caso, i procedimenti con i quali l'arte cinese e l'arte giapponese hanno cercato di fissare una immagine del mondo conforme al loro sentire, sono il risultato di uno sforzo estetico che deve molto sia al buddhismo sia alla dottrina di Laozi. E inutile copiare la natura, perché una copia limita, secca e spoglia della vita il suo oggetto: non si tratta neppure di un oggetto determinato, perché esistono solo rapporti instabili e momentanei. Ma questi rapporti dell'unità e del tutto, ci è permesso suggerirli. Suggestione, ecco il magico segreto di un'arte per la quale la vita si immerge da ogni parte nell'infinito, il solo mezzo per risvegliare nella coscienza la nozione di questi rapporti indeterminati e profondi senza i quali l'universo non sarebbe che un caos di cupe immobilità. Una scatola di lacca abbandonata su una stuoia è solamente, se la si considera come un volume rettangolare di legno annerito, un'illusione senza interesse e persino, in senso profondo, essa non esiste neppure. La sua vita è la mano che l'ha toccata e di cui risente ancora il calore, sono i ricordi che racchiude, è l'ora in cui la si guarda, un certo giorno di una certa stagione, con una certa disposizione d'animo».
L'arte del buddhismo
Henri Focillon
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2018
pagine: 160
"Questo mio lavoro intende mostrare come i diversi popoli asiatici, nella misura in cui accoglievano e assimilavano la filosofia indiana, le idee nate dalla meditazione del Saggio sotto l'albero della Bodhi, gli aneddoti popolari generati dalla più aggraziata e lussureggiante immaginazione, hanno elaborato le forme concrete attraverso cui la religione buddhista doveva tradurre al meglio il loro specifico ideale. Non deve essere considerato un manuale di arte buddhista, ma un saggio sull'estetica di quest'arte, uno studio dei rapporti tra il pensiero religioso e le formule plastiche e tecniche che esso ha talvolta ispirato, talvolta ricevuto dall'esterno e modificato".
Corot. L'harmonie de la nature
Henri Focillon, Paul Valéry
Libro: Libro in brossura
editore: Pagine d'Arte
anno edizione: 2019
Raffaello
Henri Focillon
Libro: Libro in brossura
editore: MC
anno edizione: 2020
pagine: 118
Grande amore di Henri Focillon, uno dei massimi storici dell'arte del Novecento, fu il Rinascimento italiano, al quale dedicò tre saggi fondamentali: quello del 1910 su Benvenuto Cellini; un secondo, nato dalle lezioni che tenne alla Sorbona nel 1934-1935 su Piero della Francesca; e questo, su Raffaello, scritto nel 1926. Le monografie, i cataloghi ragionati sull'opera di Raffaello sono innumerevoli, l'interesse della critica e del pubblico è vivissimo e destinato ad aumentare in questo anniversario che ne celebra i cinquecento anni dalla morte. Una intramontabile attualità che si delinea con esattezza anche nelle parole dello stesso Focillon: «Uno studio di Raffaello non è necessariamente inattuale. In un modo non ancora ben chiaro partecipa di un'epoca che cerca di ricostruire la forma e che ha nostalgia dello stile». È la chiave di volta di queste pagine, su cui Marco Bussagli, nella Prefazione, osserva che lo storico dell'arte francese «certo si riferisce al XX secolo e al ruolo del suo scritto», ma è anche una dichiarazione che «si attaglia perfettamente a descrivere quel processo stilistico che sarà del manierismo e che, in ogni caso, mostra come fin da allora Focillon seguisse quelle che potremmo definire isoidi dello stile e delle forme cercando e trovando corrispondenze tra il passato e il presente».
Piero della Francesca
Henri Focillon
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2021
pagine: 160
Questo volume dedicato a Piero della Francesca uscì postumo, a Parigi, nel 1952. Il materiale fu vagliato e messo insieme da alcuni allievi sulla base di un consistente brogliaccio e di molte note conservate. La scansione dello scritto che Focillon dedicò in forma opportunamente didattica e breve a Piero possiede anche una metrica giustamente elementare. Così, all'apertura di paese e di geografia della storia, di momento storico non metafisico e neppure cronologico, fa seguito la vita dell'artista e una sommaria traccia della sua attività, non priva di alcune proposte anche a riguardo di opportunità cronologiche e di stile. Poi, il metodo informativo si alza nuovamente a ridosso della proposta di indagare a riguardo dei maestri della prospettiva e soprattutto di Leon Battista Alberti, nel cui magistero parallelo e incisivo le parole di Focillon sembrano trovare già l'interesse tematico che, nel dopoguerra, sarà Chastel ad approfondire nel mondo fiorentino e nel neoplatonismo. Ora, il lettore potrà segnare i punti del suo indubitabile interesse, come è giusto che si faccia, sfogliando le pagine di una così intensa ed elegante proposta di studio e di approfondimento. È inutile, di fronte a una tessitura che è insieme propositiva e definitiva, che si perseguano in questo scritto di informazione tutte le qualità che il testo evidenzia con nitore nel corso della lettura. Analisi come quelle dedicate all'ossessione del pittoresco, del romanzesco e del contenuto; individuazioni di metodo come quella della nozione di evento; assaggi appena suggeriti in direzione di classificazioni tipologiche o psicologiche; oppure, infine, l'offerta didattica di ciò che lega architettura, paesaggio e senso del tempo; sono solo brevi appunti che ognuno potrà meglio attivare e colmare, magari correndo proprio a riaprire le pagine un po' ingiallite di quel singolare, fruttuoso e interminabile libretto che è dedicato alla «Vita delle forme». Il folto succedersi di acquisizioni e di nozioni che si è addossato negli anni su un tema fondamentale come quello di Piero rende disagevole dire in quale positivo luogo sosti, quanto a filologia stretta, il vantaggio di questo scritto. E soccorre tuttavia dire che la base spesso magistrale delle sue pagine offre al lettore una vera, mobilissima capacità di interpretazione. La ricchezza dei moduli di questa materia imponente si propone in maniera spontanea, e in fondo la chiarezza dell'impianto conoscitivo è già essa materia sufficiente per un alto ingresso critico nel problema. Alla fine di una serie di ore di lavoro passate insieme a Henri Focillon tra le opere di Piero, nel corso di un ideale seminario di analisi e di studio, ci si accorge che la qualità delle informazioni è insolitamente elevata e che il passo del maestro, la sua stessa pacata parola, si sono appena allontanati da noi, lasciandoci immersi in una consistente ammirazione. (Dallo scritto di Andrea Emiliani)