Abscondita
Da Van Eyck a Bruegel. La pittura nei Paesi Bassi
Max J. Friedländer
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
Tina Modotti: lampi sul Messico
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
«Tina Modotti fece parte di quel gruppo di artisti e intellettuali provenienti da tutto il mondo che negli anni venti del Novecento accorsero in Messico, attratti dalla prodigiosa vitalità di questo paese, e contribuirono a delinearne l'orientamento culturale, artistico e politico. Tina si inserisce a pieno titolo in questo movimento: molto ella diede al Messico, e molto ne ebbe in cambio. Il Messico fu infatti la sua patria elettiva, il luogo in cui fiorì come donna, come artista, come rivoluzionaria.»
Studi caravaggeschi
Roberto Longhi
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
"Studi caravaggeschi" è il completamento di Caravaggio, la grande monografia sull’artista scritta da Roberto Longhi. «Quando la critica non molti anni or sono volse nuovamente lo sguardo verso il Caravaggio,» scrive qui Longhi «questi, salvo che di nome (un nome ancora tutto romanticamente avvolto nell’alone di tempesta delle sue vicende mortali), era uno dei pittori meno conosciuti di tutta l’arte italiana». L’inizio dell’incredibile rivalutazione dell’artista, che l’ha reso almeno in Italia uno dei più acclamati pittori di ogni tempo, fu soprattutto dovuto a Longhi e in particolar modo alla memorabile mostra da lui organizzata al Palazzo reale di Milano nella primavera del 1951. Da allora la fama di Caravaggio non ha fatto che crescere, dando luogo a un fenomeno di massa che ha rari equivalenti nell’ambito dell’arte di ogni tempo. Con una premessa di Mina Gregori.
Suprematismo
Kazimir Malevič
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
Kazimir Malevic (1878-1935) è un affascinante protagonista di quel prodigioso fermento da cui sono emerse le avanguardie russe che hanno raggiunto il loro culmine negli anni precedenti la Rivoluzione di Ottobre. La figura di Malevic ha assunto un alone di leggenda, non solo per lo straordinario valore dell'artista, ma anche per l'importante contributo del teorico, che ha avuto una profonda influenza sull'evoluzione delle opinioni estetiche del tempo. Malevic è soprattutto il fondatore del suprematismo, movimento pittorico che ha portato all'estremo il superamento delle convenzioni spaziali e ha azzerato le forme per farle rinascere come unità pittoriche elementari, assoggettate al dominio del colore. Creata da una «ragione intuitiva», affrancata dalla forza di gravità terrestre, l'arte di Malevic, in quanto espressione di energia spirituale, era anche un metodo per raggiungere uno stato di coscienza più elevato, in grado di percepire l'invisibile. Presentiamo qui i testi essenziali di Malevic sul suprematismo, testi di grande suggestione, scritti tra il 1913 e il 1923, che contribuiscono a farci scoprire ulteriori ragioni del suo lavoro. Ad esempio, il celebre e misterioso «Quadrato nero su fondo bianco» dipinto nel 1915, una delle più radicali invenzioni del Novecento, è considerato da Malevic «un'icona nuda» della sua epoca. Noi oggi vediamo questa opera casualmente esposta in un museo, ma alla prima mostra in cui furono presentate le tele suprematiste, non a caso, fu voluta dal suo autore nella stessa posizione simbolica occupata dalla santa icona nella casa dei contadini russi.
Pensieri sull’arte
Jean-Auguste-Dominique Ingres
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
Suger, abate di Saint Denis
Erwin Panofsky
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 112
Suger, abate dal 1122 al 1151 dell'antica abbazia parigina di Saint-Denis, fu uomo di Chiesa e di governo. L'aspirazione alla bellezza e al fasto dei luoghi sacri, l'uso dell'arte e dell'architettura in servizio della gloria di Dio sono stati la sua vera passione. Fedele discepolo di quel Dionigi al quale era intitolata l'abbazia, egli ritiene che la luce presente nel mondo sia guida e ascesa al divino come le materie che la possiedono: l'oro, le gemme, le vetrate, così come le dimensioni della costruzione. Suger ci ha lasciato un prezioso documento sull'opera di ricostruzione di Saint-Denis, e Erwin Panofsky, profondamente sensibile all'arte di quel periodo (come testimonia il suo capitale testo "Architettura gotica e filosofia scolastica"), lo tradusse e curò insieme alla moglie Gerda (Abbot Suger on the Abbey Church of St. Denis and Its Art Treasures, 1945) quando insegnava alla Princeton University. Il testo che qui presentiamo è il magistrale saggio che accompagnò e introdusse quell'edizione, corredato dalle immagini della grandiosa abbazia. «Si rese conto Suger che chiamando, come egli fece, artisti “da tutte le parti del regno” veniva a inaugurare nell’Île de France, fino allora rimasta relativamente chiusa, quella grande sintesi selettiva di tutti gli stili regionali della Francia che noi chiamiamo gotico? Ebbe il sospetto che il rosone nella facciata occidentale di Saint-Denis (per quel che ne sappiamo, la prima apparizione di tale motivo in questo punto dell’edificio) era una delle grandi innovazioni della storia architettonica, destinata a stimolare l’inventività di innumerevoli maestri giù giù fino a Bernard de Soissons e Hugues Libergier? Sapeva, o sentiva, che il suo istintivo entusiasmo per la metafisica della luce dello Pseudo-Areopagita e di Giovanni Scoto lo portava nell’ambito di un movimento intellettuale che doveva sboccare da un lato nelle teorie protoscientifiche di Roberto Grossatesta e Ruggero Bacone e dall’altro in quella sorta di platonismo cristiano che va da Guglielmo d’Alvernia, Enrico di Gand, Ulrico di Strasburgo fino a Marsilio Ficino e Pico della Mirandola?».
Mon histoire. Pensieri e testimonianze
Claude Monet
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 144
«Sin dall'infanzia fui indisciplinato di natura; non sono mai riusciti a piegarmi a una regola. È a casa che ho imparato quello che so. Il collegio mi ha sempre fatto l'effetto di una prigione, e non ho mai sopportato di viverci, tranne in quelle ore di libertà, quando il sole era invitante, il mare bello, e m'inebriava correre sulla scogliera, all'aria aperta, o sguazzare nell'acqua». Così inizia "Mon Histoire", lo scritto autobiografico del padre dell'impressionismo. A quella data ha sessant'anni, è ricco e famoso ma ancora lotta con le ossessioni di tutta la sua vita: l'aria e l'acqua. Sta lavorando al ciclo delle Ninfee, sulle rive del lago che si è fatto costruire nel suo giardino a Giverny. Dopo quarant'anni di lavoro ancora si sente impotente di fronte a quella grande lezione di verità che è la natura: «mi sembra di non fare nessun progresso, particolarmente da quando ogni giorno scopro cose nuove che non avevo visto il giorno prima. Aggiungo e perdo. In breve, cerco l'impossibile».
L'arte dell'uomo primordiale
Emilio Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 128
Il vivo interesse che Emilio Villa nutrì per le testimonianze pervenuteci dalle culture preistoriche, acuito dalla visita che egli fece alla grotta di Lascaux nel 1961, fu all’origine del presente testo, scritto negli anni sessanta e qui pubblicato per la prima volta integralmente. L’autore (che fu poeta e biblista, traduttore e impareggiabile esegeta di molti tra i maggiori talenti artistici del secolo scorso) vi dispiega la propria versatilità e acutezza affrontando questioni cruciali, quali il senso della rigenerazione attraverso il sacrificio e il rapporto proponibile tra l’arte dei nostri più antichi antenati e quella novecentesca. Ricco di geniali intuizioni, «L’arte dell’uomo primordiale» travalica i limiti convenzionali assegnati al suo oggetto e indica una direzione di ricerca all’artista contemporaneo impegnato nel tentativo di restituire energia a un mondo simbolico considerato «decaduto e devitalizzato». Come argomenta Aldo Tagliaferri nel commento annesso al testo, Villa apre un orizzonte teorico quanto mai avvincente che, da un lato, illumina lo sfondo mitico-religioso dal quale per millenni sono nate tutte le arti e, dall’altro, fornisce una importante chiave di lettura per una interpretazione complessiva della poetica villiana.
Sulle tracce di Piero della Francesca
John Pope Hennessy
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 128
«Viene un momento, nella vita, in cui gli artisti che abbiamo studiato non sono più oggetto di ricerca e divengono amici. Il lavorio della loro mente assume un non so che di scontato, che trascende l’analisi storiografico-artistica». Questo testo di Pope-Hennessy, ricco di preziosi spunti, molti dei quali approfonditi e confermati da ricerche posteriori, non è semplicemente l’espressione dell’amicizia di un grande critico nei confronti di un grande artista del passato, ma si trasforma nell’insegnamento di come accostarsi alle opere d’arte: guardarle da vicino, trarre deduzioni solo da quanto emerge da una lettura precisa dell’opera e dei documenti a essa connessi, rifiutare ogni preconcetto e fare tesoro di un sempre più profondo e ampio bagaglio personale di conoscenze storiche e scientifiche. Una grande lezione di metodo. (Dalla postfazione di Sandrina Bandera)
La Divina Commedia di Dante
Gustave Doré
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 192
Sono qui riprodotte integralmente le illustrazioni di Gustave Doré per il poema di Dante. Le tavole sono corredate da didascalie narrative che permettono di ripercorrere il viaggio nell’oltretomba: un omaggio al genio di Doré e insieme un invito a esplorare la «selva» dell’opera dantesca. Dopo gli illustri precedenti (Michelangelo, Botticelli e William Blake), Doré affronta l’immane lavoro e pubblica – tra il 1861 e il 1868, coadiuvato dal lavoro di decine tra i migliori artigiani – le centotrentasei incisioni, che da subito hanno riscosso un notevole e meritato successo, hanno segnato profondamente la cultura popolare, offrendo immagini iconiche e potenti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Un’opera dalla forte carica emotiva, che brilla per la plasticità tormentata dei corpi dei dannati, per la grazia e la leggerezza angelica dei beati e per i paesaggi fantastici minuziosamente resi in ogni dettaglio. Il volume è introdotto dallo scritto dello storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa.
Arte del ritratto e borghesia fiorentina-Le ultime volontà di Francesco Sassetti
Aby Warburg
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
pagine: 128
«Un fattore fondamentale della civiltà del primo Rinascimento fiorentino è che le opere d'arte devono la loro origine alla comprensiva cooperazione comune fra committenti e artisti, e sono dunque da considerarsi in un certo senso prodotti di un'azione reciproca fra committente e artista esecutore. Nulla appare quindi più naturale e più ovvio del tentativo di illustrare esattamente il problema del “rapporto fra ritrattista e persona ritratta”, scegliendo alcuni casi della storia dell'arte fiorentina, allo scopo di comprendere l'universale della mentalità e del modo di agire di eminenti figure del passato sulla base di fatti singoli della loro reale esistenza. Certo, un tentativo del genere è più facile auspicarlo e osarlo che non attuarlo, poiché alla storia dell'arte si presenta, per una considerazione comparata del rapporto fra committente e artista, in modo unilaterale soltanto il risultato definitivo del processo creativo, ossia l'opera stessa. Dello scambio di sensibilità o di opinioni fra committente e artista esecutore solo di rado qualcosa traspare, e la verità indefinibile e sorprendente del ritratto sembra essere il dono di un felice istante imprevisto, sottraendosi in tal modo alla consapevolezza personale e storica. Giacché le deposizioni di testimoni oculari sono così difficilmente reperibili, sarà dunque necessario convincere il pubblico di questa collaborazione mediante prove, per così dire, indiziarie».