Libri di Henri Michaux
Miserabile miracolo. La mescalina
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 228
«Uscendo dalla mescalina si sa meglio di qualunque buddista che tutto è soltanto apparenza. Ciò che c’era prima, era soltanto illusione di salute. Ciò che c’era durante era illusione della droga. Si è convertiti.» Miserabile miracolo è il primo libro che Henri Michaux dedica alle sue esperienze con gli allucinogeni, in particolare con la mescalina. Laico e disincantato, ostinatamente deciso a non rinunciare alla lucidità e al distacco clinico di uno sguardo che è insieme poetico e scientifico sul mondo, Michaux affronta la mescalina soprattutto come un’esperienza dell’indicibile, una sfida, eminentemente letteraria, a esprimere ciò che accade nei territori più remoti della mente, dove la parola si disfa e non resta più nulla della coscienza ordinaria. Nel riportare queste avventure, lo scrittore non si accontenta di rilevare l’impotenza del pensiero ma forza gli strumenti espressivi fino a renderli conformi al proprio oggetto. Note a margine, elenchi, neologismi, grafismi e disegni sono chiamati in causa nella ricerca di un linguaggio preverbale, una sorta di stenografia capace d’intercettare, alla loro stessa velocità, le disfunzioni biochimiche del cervello, quel «meccanismo d’infinità» scatenato dalla sostanza nella mente dell’intossicato. Il risultato è un libro tormentoso e sottilmente ironico, un’immersione vertiginosa negli abissi della coscienza umana e una prova di stile che lascia senza parole. Maurice Blanchot lo definì «Un libro fiero che descrive con misura ciò che è smisurato».
Un barbaro in Asia
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: O Barra O Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 191
Nel 1931 Henri Michaux parte per l'Asia e vi trascorre circa otto mesi, durante i quali visita l'India, il Nepal, Ceylon, la Cina, il Giappone e la Malesia. Un'esperienza totale affrontata senza filtri, con gioia, alla stregua di un "viaggio immaginario", sotto la spinta di un irrefrenabile desiderio di disorientamento. Michaux si immerge nelle folle di questi paesi, a stretto contatto con "l'uomo della strada", che osserva con l'occhio di un antropologo o, meglio, di un naturalista. "Un barbaro in Asia" è il risultato di questo "grand tour" orientale. Un resoconto diretto, spiazzante, spesso beffardo e "politicamente scorretto" che abbraccia e tenta di decifrare ogni aspetto delle culture dei paesi visitati. Rifuggendo le categorie del pensiero occidentale - in ciò barbaro, ossia non intaccato da pregiudizi -, Michaux attraversa e si lascia attraversare da religioni, lingue, calligrafie, letterature, filosofie, generi teatrali, musiche e danze. Un testo cardine per gli sviluppi successivi della poetica di Michaux, un modello a cui, quarant'anni dopo, si rifarà anche Roland Barthes per "L'impero dei segni". Prefazione di Marco Dotti.
Passaggi
Henri Michaux
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 194
"Michaux", osserva Cioran, "ha abusato dell'imperativo di vedere in sé e attorno a sé, di andare al fondo non solo di un'idea (cosa più facile di quanto non si pensi), ma della minima esperienza o impressione". Ed è proprio questo andare al fondo l'operazione che egli compie in questi "passaggi" scritture ibride, che gli consentono di passare incessantemente da una forma all'altra, e non solo nel caleidoscopico susseguirsi dei testi, ma nell'ambito di ciascuno di essi. Dal saggio critico alla notazione biografica, dal catalogo alla poesia, dall'autoesegesi all'aforisma, fino alla narrazione pura, Michaux attraversa infatti l'intero sistema dei generi, facendoli implodere con soave disinvoltura. "Sensazione o pensiero, lui lo segue, senza preoccuparsi che appaia strano, bizzarro o strampalato" scrive André Gide. "Lo prolunga e, come il ragno, si sospende a un filo di seta, lasciandosi portare dal soffio poetico, senza saper neanche lui dove, con un abbandono di tutto il suo essere". Con un effetto, quanto mai tonico, di spiazzamento e di sorpresa: che prendano spunto da un fatto di cronaca, da una lettura o da un'esperienza personale, che descrivano il volto di una fanciulla o trattino di esotismo, che si presentino come brevissime annotazioni o lunghe riflessioni (sulla musica, sulla scrittura ideografica, sulla pittura rupestre, sui disegni infantili), abbiamo l'impressione, leggendo questi testi, di vedere per la prima volta ciò di cui parlano.
Conoscenza dagli abissi
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2006
pagine: 259
Verso la metà degli anni Cinquanta, l'autore di questo volume si dà alla sperimentazione sistematica delle droghe allucinogene. Ha sessant'anni. Con tutte le precauzioni, a volte anche sotto il diretto controllo medico, assume la mescalina, l'haschish, LSD, i funghi allucinogeni e questa esperienza caratterizza la sua ricerca di questi anni. Egli attinge a tutta la letteratura sull'argomento, ma anche ai resoconti sulla somministrazione a sfondo curativo a malati mentali. Il risultato è questo libro di valore letterario e documentario.
Ecuador. Diario di viaggio
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2005
pagine: 151
"Un uomo che non sa viaggiare né tenere un diario ha composto il presente diario di viaggio. Ma, al momento di firmare, colto da improvviso spavento, si scaglia la prima pietra. Questa". L'uomo che non sa viaggiare ha poco meno di trent'anni quando decide di abbandonare le comodità e l'aria un po' viziata della sua famiglia medioborghese per intraprendere un lungo spossante viaggio attraverso le Ande, alla volta dell'Ecuador: si chiama Henri Michaux, è un giovane scrittore ancora sconosciuto e tale è destinato a restare per sua volontà, anche quando diventerà il celebre Michaux, uno dei maggiori scrittori francesi del Novecento.
Brecce
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1984
pagine: 299
Questa «antologia personale», che attraversa gli scritti di Henri Michaux da "Chi fui" (1927) al "Giardino esaltato" (1983), è stata composta dall'autore su richiesta dell'editore italiano. Per chi ancora non conosce Michaux, sarà questa la perfetta guida alla sua opera; per chi lo conosce, sarà un libro nuovo, ricco di sottili rivelazioni, quello in cui Michaux ha voluto illuminare sé a se stesso, e a tutti noi. Tutta l'opera di Michaux risponde a una domanda che non riusciamo a formulare, eppure sentiamo essenziale. Col tempo, i suoi scritti si dimostrano sempre più nettamente insituabili, come già lo erano quando cominciarono ad apparire, nella Parigi degli anni venti. Possono presentarsi come racconti, poesie, riflessioni, esorcismi, dialoghi, aforismi, visioni: ma ogni volta li sentiamo evadere dal quadro di una forma preesistente. Ed è questa una peculiarità costante di questo scrittore, che ha con la 'letteratura' rapporti di acuminata diffidenza. I suoi paesaggi sono sempre altrove, in un Tibet dell'anima. Ogni libro di Michaux è il resoconto di un'esplorazione, che ama calarsi nelle «infinitesime fluttuazioni», ma si azzarda anche a perdersi nella sterminata vastità. Nelle sue pagine troviamo tracciati, con la precisione cerimoniale di un calligrafo cinese, innumerevoli «movimenti dell'essere interiore», soprattutto quelli che non hanno più un nome o non l'hanno mai avuto. Ciascuno di questi movimenti è una breccia fra il visibile e l'invisibile. I testi sono le macerie di quelle «brecce». Ogni racconto è l'accenno di una metamorfosi. «Sono già stato di tutto, e tante volte» dice una voce di Michaux, e prosegue: «Di rado vedo qualcosa senza provare quel sentimento così particolare… Ah sì, sono stato questo… non me ne ricordo con esattezza, lo sento. Perciò mi piacciono tanto le Enciclopedie Illustrate. Le sfoglio, le sfoglio e ho spesso qualche soddisfazione perché lì trovo le fotografie di parecchi esseri che non sono ancora stato. Questo mi riposa, è delizioso, mi dico: “Avrei potuto essere anche questo, e questo, e mi è stato risparmiato”. Ho un sospiro di sollievo. “Ah! Il riposo!”».
Altrove: Viaggio in Gran Garabagna-Nel paese della magia-Qui Poddema
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 226
Altrove è una delle opere più felici di tutto questo secolo. Pubblicato nel 1948, in quasi sessant’anni ha preso sempre più sapore ed è diventato un libro senza tempo, come a pochi succede. Descrive paesi immaginari, come quelli evocati da antichi cronisti, da antichi viaggiatori fantastici. Molti di questi paesi però sono quelli delle nostre fissazioni, dei nostri vaneggiamenti morali. Ogni paese serve a descrivere un temperamento. Si sente l’eco d’una vocazione etnografica, che l’autore ha seguito in gioventù. Ma anche quando parla di paesi che ha visitato davvero, in altri libri molto insoliti, Michaux lascia andare le frasi dove vogliono loro: non le frena con l’avarizia dell’intellettuale che vuol sempre confermare le sue idee. Allora ogni frase diventa una acrobazia immaginativa, una specie di volteggio sul trapezio delle virgole. E tutte queste acrobazie sono comiche, naturali – «naturali come le piante, gli insetti, naturali come la fame, le abitudini, l’età, gli usi, le consuetudini...» In tutti i libri di Michaux la scrittura sembra qualcosa che viene fuori come una secrezione naturale, come la bava delle lumache, come la tela del ragno, come un porro sulla pelle, o come gli escrementi che ogni giorno evacuiamo. Si sente che non c’è mai il problema di dimostrare qualcosa, ma solo di lasciar fluire una secrezione che lascia tracce sulla pagina. Perciò a momenti è così rasserenante. Perché in lui non c’è niente dell’“artista creatore”, niente di queste pretese di serietà artificiale. Lui lascia andare avanti le frasi per vedere cosa si inventano. Ma mentre un mercato di professionisti ci scaraventa addosso mattoni con centinaia di pagine da leggere in fretta per arrivare alla fine inebetiti, Michaux spesso ci lascia lieti e sazi con poche righe. (Gianni Celati, 2005)
Viaggio in Gran Garabagna
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: 122
In Francia Henri Michaux è già un classico consacrato nella "Plèiade", anche se è un classico piuttosto inclassificabile. "Viaggio in Gran Garabagna" (1936) è uno dei suoi primi libri, e forse il più felice tra quelli che ha scritto. È un viaggio in una terra che non esiste, attraverso popolazioni immaginate, che corrispondono ognuna a un umore, una mania, un tic. Gli Hiviniziki (ad esempio) sono la nevrastenia, la precipitazione e la fretta fatte popolazione; gli Emangloni sono tardi, contemplativi e facili al pianto come certi nostri stati d'animo depressivi. Un libro rasserenante per chi lo legge, e avventuroso; lontano erede dei "Viaggi di Gulliver" e del "Gargantua".
Il lobo dei mostri
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: L'Obliquo
anno edizione: 2006
pagine: 43
Altrove. Viaggio in Gran Garabagna-Nel paese della magia-Qui Poddema
Henri Michaux
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2004
pagine: 255
"'Altrove' è una delle opere più felici di tutto questo secolo. Pubblicato nel 1967, ha preso sempre più sapore, ed è diventato un libro senza tempo, come a pochi succede. Descrive paesi immaginari, come quelli evocati da antichi cronisti, da antichi viaggiatori fantastici. Molti di questi paesi però sono quelli delle nostre fissazioni, dei nostri vaneggiamenti morali. Ogni paese serve a descrivere un temperamento. Si sente l'eco d'una vocazione etnografica, che l'autore ha seguito in gioventù. Ma anche quando parla di paesi che ha visitato davvero, Michaux lascia andare le frasi dove vogliono loro" (Gianni Celati).
Cominciamenti-Les commencements
Henri Michaux
Libro: Copertina morbida
editore: Stampa Alternativa
anno edizione: 2004
pagine: 61
"Commencements, cominciamenti", è un libro che parla di inizi ma è scritto da un uomo, un artista, ormai giunto alla fine. Infatti nel 1983 Henri Michaux, che morirà l'anno seguente, ha 84 anni, imprime in questo scritto uno dei suoi ultimi respiri, che in lui è però, una volta ancora, il primo. Si potrebbe dire che l'intera sua opera, e del pari la sua vita, hanno coinciso con il percorso descritto in "Commencements", dove uno e più bambini tracciano un cerchio, e da qui una testa e poi ancora colori, alberi e case, costruendo un mondo, il Mondo, ed aprendosi ad esso ma sempre sul filo di un'enigmatica spinta ad arrestarsi e a capovolgersi all'indietro: a ricondurre il dopo al prima, la fine all'inizio.