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Quodlibet

La steppa

Anton Cechov

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2017

pagine: 181

La steppa è il viaggio in carrozza di un ragazzino di campagna, Egóruška, che la madre ha mandato a studiare al ginnasio di una grande città: l’immensa steppa ucraina, gli incontri a sorpresa lungo il viaggio, le sensazioni incantate del ragazzino, il bagno nel grande e placido fiume, le soste, i paurosi racconti dei contadini. Scritto nel 1888, all’età di ventotto anni, Čechov considerava questo racconto il suo capolavoro; giudizio peraltro condiviso anche da altri scrittori come Leskov e Saltykov-Ščedrin, che lo paragonarono a Gogol’ e Tolstoj. «Vai, vai, guardi avanti, la steppa è sempre la stessa steppa sconfinata che era prima: non si vede la fine!». Con un testo di Fausto Malcovati.
14,00 13,30

Cosa possiamo fare con il fuoco? Letteratura e altri ambienti

Mario Barenghi

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2013

pagine: 104

A che cosa serve la letteratura? Perché dedichiamo tempo ed energie a raccontare (o ascoltare) racconti, a inventare e ripetere poesie? Mario Barenghi affronta questo argomento secondo due prospettive complementari: da un lato ragionando su alcuni aspetti della viva esperienza letteraria (la lettura, i modi della comunicazione, i rapporti con gli usi linguistici, l'attività dell'insegnamento), dall'altro interrogandosi sui fondamenti antropologici della letteratura, in dialogo con i recenti sviluppi degli studi sull'origine della nostra specie. In questa luce acquista credito l'ipotesi che in fondo, lungo l'affascinante ed enigmatica vicenda dell'evoluzione umana, un qualche Prometeo sia esistito davvero: perché la letteratura, come il fuoco, è uno strumento con il quale, nella battaglia per l'adattamento e la sopravvivenza, si possono fare tante cose diverse.
15,00 14,25

Relazioni fruttuose. Incontri di musica e letteratura nel Novecento italiano

Mila De Santis

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 384

Fruttuose certo, ma anche complesse, sfaccettate, difficili, talora esito di convergenze, più spesso di disallineamenti e conflittualità, sono le relazioni che intercorrono nel corso del Novecento italiano tra la sfera dell’espressione musicale e quella della comunicazione verbale. In questo volume se ne discutono alcuni aspetti, e di questi si mettono in luce momenti rilevanti: scandagli, insomma, gettati in acque quanto mai vaste e profonde, non raramente insidiose. Dedicato a un ristretto ma significativo gruppo di compositori (Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Alberto Savinio, Mario Castelnuovo-Tedesco, Luigi Dallapiccola, Luciano Berio), il volume esamina nella sua prima parte questioni di interazione tra parola poetica e musica, mentre a essere illuminati nella seconda sono alcuni episodi di collegamento tra la musica e la critica, la saggistica e, in un caso, la narrativa. Singoli tasselli, dunque, che lasciano tuttavia intravvedere un più ampio quadro d’insieme e riconoscere linee più generali di tendenza, orientamenti di gusto, mutamenti di poetica ed estetica, che proprio le esperienze di quei compositori, in misura e modi assai diversificati, hanno contribuito a determinare.
26,00 24,70

Minnette de Silva. Modernità e tradizioni per Ceylon-Modernity and traditions for Ceylon

Maria Bonaiti

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 256

Originaria di Kandy, nell’isola di Ceylon (oggi Sri Lanka), Minnette de Silva (1918-1998) è figura di primo piano dell’architettura moderna del suo Paese e prima donna asiatica a essere associata al RIBA. Completati gli studi presso la Architectural Association School of Architecture a Londra, De Silva partecipa ai convegni CIAM come delegata del gruppo indiano e intesse relazioni con alcuni tra i principali protagonisti della scena architettonica contemporanea, tra i quali Sigfried Giedion, Jaqueline Tyrwhitt, Enrico Peressutti e Le Corbusier, con cui stringe una duratura amicizia. Grazie anche a una ricca documentazione, in parte inedita, il volume restituisce il profilo di una professionista fuori dal comune, il cui lavoro e impegno consentono di delineare i temi che attraversano il dibattito architettonico nell’immediato secondo dopoguerra, in primis il complesso rapporto tra artigianato, modernità e tradizioni.
24,00 22,80

Il canone del tè. Testo cinese a fronte

Yu Lu

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 248

Da quando l’Oriente cinese e giapponese ha creato un’estetica sulle foglie della pianta chiamata Camellia sinensis e ha coltivato fino alla più squisita perfezione il rito della degustazione dell’infuso, molti trattati sono stati scritti sulla difficilissima arte di preparare il tè, ma uno solo è rimasto nei secoli l’archetipo, la summa del sapere «teistico», la base di tutti i testi: il Chajing, il Canone del tè, il più antico e il più importante trattato al mondo sulla coltivazione, la preparazione, l’uso e gli echi letterari del tè. Fu composto intorno al 758, sotto la dinastia Tang, dal letterato e poeta Lu Yu, che con questo libro dette un fondamentale impulso alla cultura del tè e ne fissò lo spirito. Alieno da ogni preoccupazione per l’esteriorità, Lu Yu insegna che le circostanze e il luogo della degustazione non sono che accessori, ed è quindi possibile variare l’etichetta in accordo all’ambiente, al numero degli ospiti e al loro rango: accanto a un torrente tra i pini, si può fare a meno di molte cose, «ma se, in una città, alla presenza di un re o di un duca, manca anche uno solo dei ventiquattro strumenti prescritti, allora è meglio rinunciare del tutto a preparare il tè». La perfezione infatti va ricercata essenzialmente nella scelta accurata degli ingredienti e degli strumenti, nell’attento rispetto delle procedure di preparazione e nell’accorto equilibrio tra gli elementi che vengono chiamati in causa – l’acqua, il fuoco, il legno, il metallo, la terra – per rispecchiare in una tazza di tè l’ordine che governa l’universo. Le pagine del Canone, che l’autore consigliava di ricopiare su rotoli di seta da appendere alle pareti per tenere sott’occhio e ricordare costantemente ogni aspetto della materia del trattato, si configurano così come un affascinante e rigoroso manuale tecnico di milleduecento anni fa e costituiscono un’opera di sottile poesia e un sacro testo dell’antico Oriente, accessibile nella traduzione dal cinese, corredata di un ampio apparato di note filologiche e storiche. Testo cinese a fronte.
24,00 22,80

Eugenio Montale. Il tu e la cultura ebraica

Alberto Fraccacreta

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 160

È possibile che la poesia montaliana sia sulle tracce della terra di Canaan? Pervaso da un profondo «senso dell’arca», Eugenio Montale ha sviluppato un progressivo interesse sin dagli Ossi di seppia e poi nel cuore delle Occasioni e della Bufera e altro – come di recente ha notato la critica più attenta – verso la cultura e la mistica ebraica. Non una ricerca sistematica, né tanto meno dogmatica: vale per lui quello che disse di Kafka, «il simbolo brilla di luce solare e sconfigge ogni interpretazione esclusiva». Eppure nel Femminile cabalistico delle destinatarie della sua lirica, nel “simbolismo autoriflesso” della sua attività di traduttore e persino nel ruolo di inviato del «Corriere della Sera» (particolarmente nei viaggi in Siria e in Palestina), Montale – novello Zaccheo, «Nestoriano smarrito» – ha intravisto il sacro biblico ed evangelico, problematizzandolo. L’«iddia che non s’incarna» e il Dio «con la barba» ne sono testimonianza. Ne è testimonianza anche l’orto del Getsemani: lì, per ammissione dello stesso Montale, «nemmeno il cuore più indurito può trattenere la commozione vedendo la più che bimillenaria lastra di pietra sulla quale il Salvatore, per lunga e ininterrotta tradizione, si adagiò e pianse».
18,00 17,10

I'm a market. Restyling dei mercati plateatici del IX Municipio di Roma

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 192

Lo spazio pubblico è l’anima della città; la sua adeguatezza è la rappresentazione fisica del welfare, e il commercio è a sua volta indice e presidio della sua vitalità. Nell’area mediterranea lo scambio assume da sempre una fenomenologia informale legata al rapporto interpersonale diretto, determinante nella formazione della cultura e dell’immaginario delle nostre città. Tanto importante da surclassare spesso la definizione fisico-morfologica del luogo in favore di una interpretabilità ove è la funzione stessa a fare, e a farsi, spazio. Se è vero che il mercato è una costruzione sociale caleidoscopica e mutevole, costituita da una sostanza fluida ed effervescente alla base della quale c’è la vita comunitaria, è evidente che il luogo che questa vita ospita e rappresenta dovrà essere prima di tutto un luogo relazionale, in grado di dare forma e figura alla ricchezza e alla diversità del tessuto sociale nella pluralità delle sue manifestazioni.
24,00 22,80

The future unfolds-Sulle strade del futuro. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 136

"The Future Unfolds" è il primo volume della collana che il Museo Nazionale dell'Automobile dedica alla mobilità del futuro. Realizzato in occasione dell'apertura di un nuovo spazio espositivo, raccoglie spunti e riflessioni di docenti, ricercatori e professionisti che indagano le sfide e le opportunità della mobilità intelligente – dalla decarbonizzazione alla digitalizzazione, dall’Al alla mobilità urbana aerea – accompagnate dall'affondo poetico della fotografa Marina Caneve che contribuisce a ridefinire, anche dal punto di vista estetico e culturale, il nostro rapporto con l'innovazione. Una sorta di manifesto sul ruolo del Museo oggi, non solo collettore di memorie, ma attivatore di pensieri: un'opera divulgativa e corale, fatta di approcci e punti di vista diversi, per restituire la complessità del dibattito a partire dalla convinzione che non c'è un unico futuro che ci attende e non ci sarà un'innovazione rivoluzionaria a renderci sostenibili. Ci saranno molte strade e diverse tecnologie che potranno aiutarci, ma saremo noi, con le nostre scelte e i nostri comportamenti, a costruire un futuro migliore.
20,00 19,00

Halakhah e Aggadah. Sulla legge ebraica

Chaim Nachman Bialik

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 72

Nel 1915 il grande poeta e scrittore Bialik lesse per la prima volta a Mosca il discorso Halakhah e Aggadah, dedicato alle due categorie fondamentali del Talmud: la Norma, carica di autorità, e la Leggenda, che ne è invece priva. Il lato della certezza giuridica e quello epico, affine al sogno, non sono per Bialik separabili, ma si richiamano continuamente e si ricongiungono nell’unità dell’azione e dell’interpretazione, della vita e della scrittura ebraiche. Pubblicato nel 1917, ammirato da Martin Buber e tradotto in tedesco dal giovane Gershom Scholem, Halakhah e Aggadah giunse quindi nelle mani di Walter Benjamin: «Egli ne ricevette un’impressione incancellabile – ricorderà Scholem –, di cui è possibile rintracciare l’influsso in non pochi dei suoi scritti. Giudicava quel saggio “assolutamente straordinario” – e in effetti lo era».
12,00 11,40

Immaginari incarnati. Appropriazioni culturali, cinema, arti dal vivo

Marco Bertozzi, Daniela Sacco

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 200

Teatro, performance, cinema sperimentale e documentario sono contesti artistici in cui conflitti culturali e rivendicazioni identitarie trovano piena espressione. Questioni complesse, intorno alle quali si definiscono campi di battaglia e schieramenti ideologici che richiedono una comprensione sfumata delle dinamiche in gioco. Un esempio significativo è quel laboratorio di interculturalità che è il Québec canadese, dove, negli ultimi anni, sono emerse istanze fondamentali, con le quali entrare in dialogo per affrontare, attraverso i linguaggi artistici, urgenti questioni civili. Ascoltare ciò che sta montando in altre aree del mondo significa provare a uscire dal nostro comfort-continent, problematizzando concetti come wokismo o cancel culture, al fine di superare la semplificazione in atto nella cultura italiana, che vede in questi fenomeni soltanto casi di militantismo di bassa lega, isterie identitarie, oscurantismo censorio e autocensorio. Un superamento che è possibile uscendo dall’idea di appropriazione culturale, vista solo come “retorica nordamericana”, colpevole di infettare le radici stesse del pensiero europeo.
22,00 20,90

Guida all'installazione di un futuro me

Ugo Coppari

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 162

Romanzo insolito che riguarda un futuro già in atto. In cosa consiste la nostra vita? Siamo traducibili in dati? In quest’epoca ossessionata dal mito dell’immortalità digitale, l’autore tenta di ricostruire il senso della propria esistenza attraverso la registrazione maniacale in forma di lista di tutte le esperienze vissute, che poi diventano un resoconto dal forte lirismo. Guida utile per quell’eventuale programmatore futuro che dovrà installare il gemello digitale di una persona, trasformandolo in anima digitale con cui poter dialogare dopo la morte fisica. È anche un dubbio sui limiti dell’intelligenza artificiale e sul valore della narrativa, capace di dire ancora qualcosa in questa sfuggente, sparpagliata e oscura contemporaneità.
16,00 15,20

Ricomposizione di antinomie ostinate. Progetti di paesaggio per i territori urbanizzati contemporanei

Manuel Lentini

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2025

pagine: 148

Questo volume è l’esito di una ricerca condotta nel Dottorato Paesaggio e Ambiente della Sapienza, Università di Roma. Il punto di partenza dell’indagine è che il progetto di paesaggio si sia costituito come una declinazione teorica complessa, capace di metabolizzare i problemi emergenti connessi alla crisi della città, intesa nelle diverse accezioni novecentesche, dall’irrompere della questione ecologica attraverso la dimensione del rischio, soprattutto rispetto alle trasformazioni climatiche, alla questione delle diseguaglianze sociali, e al riaffermarsi dell'"azione diretta" da parte delle comunità come risposta alla condizione di crisi. L’ipotesi centrale della riflessione è che queste differenti tensioni stiano trovando un punto di incontro e di possibile co-evoluzione, in chiave progettuale, grazie al feedback tra consapevolezza ecologica e nuove forme di partecipazione, in modo significativo nei progetti di paesaggio contemporanei.
18,00 17,10

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