fbevnts
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Isabella Quarantotti De Filippo

Si cucine cumme vogli'i'... La cucina povera di Eduardo De Filippo raccontata dalla moglie Isabella

Si cucine cumme vogli'i'... La cucina povera di Eduardo De Filippo raccontata dalla moglie Isabella

Isabella Quarantotti De Filippo

Libro: Libro in brossura

editore: Guido Tommasi Editore-Datanova

anno edizione: 2024

pagine: 132

I cibi preferiti e il cibo tout court, che per Eduardo fu sempre cosa sacra, creano la trama di un ricamo affettuoso intessuto di ricordi, di vita vissuta, di poesia. “Piatti umili, semplici, economici, quelli della cucina povera, senza pretese, ma ideati con fantasia e pazienza”. Quelli appunto che piacevano a Eduardo, che facevano la loro comparsa in ogni sua commedia come pietanza cucinata o da cucinare, o come centro di “una tavola intorno a cui sedersi e compiere quel rito di comunicazione che sono o dovrebbero essere i pasti umani”. Basti pensare alla storia d’amore di Rosa e Peppino Priore in Sabato, domenica e lunedì, il cui racconto inizia con la descrizione di un ragù, al sugo girato e rigirato in Uomo e galantuomo, al pranzo patetico di Natale in casa Cupiello, al rituale del caffè nel monologo di Pasquale in Questi fantasmi. “Molte pietanze descritte nei versi raccolti sotto il titolo Si cucine cumme vogli’i’ appartengono alla cucina povera napoletana che Eduardo, ancora bambino, aveva appreso dalla nonna materna Concetta Termini in De Filippo, uno dei grandi amori della sua vita. Quando Luisa De Filippo, sua madre, seguiva la Compagnia Scarpetta, di cui era la sarta, in tournée, lasciava il figlio con la nonna, e durante quei mesi indimenticabili, Eduardo le stava sempre dietro, ascoltando le favole incantevoli e paurose che Concetta gli raccontava, e aiutandola con la borsa della spesa, o in cucina. A undici anni era già in grado di sbrigarsela tra i fornelli. In seguito diventò un cuoco eccezionale, elaborò diversi piatti squisiti e il suo ragù, la genovese, il sartù di riso, le sue lasagne divennero leggendarie tra gli amici. Le pietanze preferite però, restavano sempre quelle della nonna, umili ma cucinate con fantasia e abilità”.
16,00

Si cucine cumme vogli'i'... La cucina povera di Eduardo De Filippo raccontata dalla moglie Isabella

Si cucine cumme vogli'i'... La cucina povera di Eduardo De Filippo raccontata dalla moglie Isabella

Isabella Quarantotti De Filippo

Libro: Libro in brossura

editore: Guido Tommasi Editore-Datanova

anno edizione: 2001

pagine: 131

I versi di "Si cucine cumme vogl'ì", Eduardo cominciò a scriverli molto tempo fa, a metà degli anni sessanta. In genere gli piaceva leggere poesie e commedie man mano che le andava buttando giù, e chi era stato scelto come ascoltatore veniva conquistato dal suo humor e profondità di pensiero e anche dalla sua voce incomparabile e dalla teatralità della lettura. Eppure, questo poemetto gastronomico, la moglie Isabella non lo conosceva. Gliene parlava spesso, per lui era un lavoro faticoso: non è un libro di cucina con le ricette, diceva, perciò è difficile. Le quartine elencano pietanze conosciute e amate fin dall'infanzia e come per magia riescono a renderne lo spirito antico e misterioso. Dalla ricostruzione delle ricette e dal racconto della moglie Isabella esce un ritratto poco noto di Eduardo, un lato assai simpatico della sua personalità: allegro, creativo, solare. Era, sì, goloso, ma senza sfrenatezza. Non dimenticava mai di essere nato povero. Nel suo modo di cucinare e in quello di mangiare sia in solitudine che in compagnia non c'era niente di casuale, al contrario sottintendeva un rituale puntiglioso attraverso cui cercare di creare un'armonia di sapori primigeni in cucina, e a tavola una comunione di piacere. (Presentazione di Dario Fo)
13,00

In mezzo al mare un'isola c'è
12,50

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.