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Libri di JACQUES LACAN

Il seminario. Libro XIX... o peggio. 1971-1972

Il seminario. Libro XIX... o peggio. 1971-1972

Jacques Lacan

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: 272

In questo Seminario Lacan tratta dell'uomo e della donna. Per essere precisi tratta del loro rapporto, a proposito del quale l'immaginazione ha da sempre alimentato piacevoli illusioni e struggenti passioni, e rispetto al quale la cultura ha prescritto, secondo i tempi, ciò che è bene e ciò che è male. In realtà sia la poesia, in modo suggestivo, sia la società, che accentua il disagio di questo rapporto, sono come dei veli che coprono un buco: un buco nel reale. Lacan propone un'inedita definizione: «Non c'è rapporto sessuale». Questo non vuole dire che non ci possano essere quei rapportini, così li chiama, che fanno la delizia e la croce del genere umano. Vuol dire invece che tra l'uomo e la donna non c'è, a priori, nessun accordo né armonia alcuna. Difetto che non dipende né dall'uno né dall'altra, poiché la chiave è da ritrovare soltanto in quello che Freud ha chiamato inconscio e che Lacan cerca di precisare sviluppando una nuova logica. È l'inconscio che rende impossibile che di due si arrivi a fare uno. Eppure l'uno-tutto-solo c'è. Al non c'è del rapporto sessuale si oppone il c'è dell'Uno, il quale è solo nel suo godimento, e questo vale per qualunque corpo parlante, che sia dell'uno o dell'altro sesso. Qui inizia l'ultimo insegnamento di Lacan. Sembra che Lacan ripercorra strade conosciute, e invece è tutto diverso: l'Altro non è quello che conoscevamo, e neppure il desiderio, addirittura neppure il godimento. L'inconscio stesso, che Lacan più avanti chiamerà parlessere, si situa ormai sotto l'egida dell'Uno nella dimensione del Reale.
24,00
Il seminario. Libro XVI. Da un Altro all'altro (1968-1969)

Il seminario. Libro XVI. Da un Altro all'altro (1968-1969)

Jacques Lacan

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2019

pagine: 435

In «Da un Altro all'altro» Lacan confronta il significante e il godimento, esplora l'antinomia tra un "Altro" del sapere e l'"altro" del godimento. Altro del sapere che è il luogo della verità, la cui consistenza però, diversamente da quanto afferma Cartesio, non è garantita da nessuna parte. Per contro, l'essere umano trova la propria coerenza in un solo elemento consistente: l'oggetto 'a', nel quale prende forma, in modo personalizzato e singolare, il suo godimento. Dal rapporto che si costituisce tra il godimento e il significante si libera una funzione supplementare che Lacan chiama con un termine coniato a partire dal plusvalore di Marx: plusgodere. Assistiamo quindi a degli spostamenti concettuali. Il primo riguarda la ripetizione. Non si tratta più della ripetizione significante ma della ripetizione del godimento. Tuttavia la ripetizione del plusgodere ha grandi connessioni con il significante - ed è per questo che Lacan fa ricorso alla matematica e alla scommessa di Pascal. Questa è essenzialmente una scommessa sul godimento, dove il godimento è messo in gioco tramite dei significanti. Per chiarire quanto viene lasciato in ombra da Pascal, Lacan si serve di Fibonacci, dando avvio a un movimento che punta a superare il mito per coglierne la logica. Un altro spostamento riguarda il parlante. Lacan non utilizza più il termine soggetto, che vale come soggetto dell'inconscio, ma ricorre al termine "Io", il quale esprime il soggetto della parola dove in gioco c'è anche il godimento e che prelude al "parlessere", concetto forgiato da Lacan per designare in un corpo il connubio tra la Cosa che parla, l'inconscio, e la Cosa che non parla, l'es.
32,00
Il seminario. Libro VI. Il desiderio e la sua interpretazione (1958-1959)

Il seminario. Libro VI. Il desiderio e la sua interpretazione (1958-1959)

Jacques Lacan

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2016

pagine: VI-576

"Il desiderio e la sua interpretazione" è il titolo che Lacan diede al suo seminario nel 1958-59. Da allora "desiderio" è diventato un termine sempre piú familiare, in un certo senso rimpiazzando i termini classici della psicoanalisi, come libido e pulsione. Che cos'è una psicoanalisi? È leggere, ossia interpretare, nel sintomo causa di sofferenza, il messaggio occulto che vi ha depositato il desiderio inconscio. Questo desiderio non coincide affatto con quello che si vuole o si crede di volere. Molte volte le analisi iniziano proprio quando il soggetto si rende conto che c'è una scissione tra il suo volere cosciente e il suo desiderio inconscio. In questo "Seminario" Lacan mostra perché questa scissione attraverso Amleto, diviso tra il voler rispondere all'ingiunzione paterna di vendicarlo e l'impossibilità di farlo. Il suo desiderio inconscio gli ferma la mano quando si avvicina a colui che anche se omicida e usurpatore - occupa un posto nodale che la psicoanalisi non aveva ancora messo a fuoco. È quello che Lacan precisa in questo "Seminario". Egli completa cosí la triade del complesso edipico con un quarto personaggio che è l'incarnazione dell'oggetto del desiderio della madre. Nell'"Edipo" il punto focale è il desiderio per la madre. Nell'Amleto è il desiderio della madre. Ma il soggetto saprà realizzare il proprio desiderio inconscio solo dopo la sua rivelazione. Il titolo di questo "Seminario" potrebbe pertanto essere riassunto cosí: Il desiderio è la sua interpretazione.
38,00
Il mio insegnamento e Io parlo ai muri

Il mio insegnamento e Io parlo ai muri

Jacques Lacan

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2014

pagine: 161

Questo testo raccoglie due gruppi di conferenze: le prime tre, pubblicate nella parte intitolata "Il mio insegnamento", sono state tenute tra il 1967 e il 1968 rispettivamente a Lione, Bordeaux e Strasburgo. Il metodo di Lacan, qui, è quello di partire da ciò che tutti sanno. Poi, insensibilmente, con astuzia, come per gioco, fa sprizzare a cascata concetti sorprendenti: un pensiero che non si pensa da sé; un inconscio che è linguaggio; un linguaggio che sta "sul cervello come un ragno"; una sessualità che "fa buco nella verità"; un Altro in cui questa verità si inaugura; un desiderio che ne viene generato, e che ne viene fuori solo a prezzo di una perdita, sempre; e l'idea che tutti questi paradossi corrispondano a una logica, distinta da quello che viene chiamato "lo psichismo". Il secondo gruppo di testi riunisce sotto il titolo "Io parlo ai muri" tre dei sette "incontri" all'Ospedale Sainte-Anne, che Lacan pronunciò per i medici psichiatri "internes" tra il 1971 e 1972. I muri sono quelli della cappella di Sainte-Anne. Lacan vi ritrova la sua giovinezza come medico psichiatra dell'ospedale. Si diverte, improvvisa, si lascia andare. L'intenzione è polemica: i suoi migliori allievi, avvinti dall'idea che l'analisi faccia il vuoto di ogni sapere preliminare, hanno issato la bandiera del non-sapere, preso da Bataille. No, dice Lacan, la psicoanalisi procede con un sapere supposto, quello dell'inconscio.
14,00
Il seminario. Libro I. Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954)

Il seminario. Libro I. Gli scritti tecnici di Freud (1953-1954)

Jacques Lacan

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2014

pagine: VI-337

Sotto il titolo "Il seminario" è raccolto l'insegnamento orale che Lacan tenne a Parigi senza interruzione dal 1953 fino a poco prima della sua morte. A Roma, nell'estate del 1953, alcuni mesi prima quindi dell'inizio del suo seminario, si era tenuto un congresso in cui Lacan aveva pronunciato il cosiddetto "Discorso di Roma", che segna l'inizio del suo insegnamento e che troverà forma definitiva nel testo "Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi". Per i primi dieci anni Lacan si dedicherà al commento della teoria e della pratica clinica di Freud, facendo anche riferimento ai lavori degli psicoanalisti formati da Freud. Dal 1964 in poi, invece, ossia dalla rottura definitiva con l'Associazione freudiana, Lacan si dedicherà alla messa a punto della dottrina psicoanalitica che stava elaborando, precisando gli aspetti strutturali e logici della scoperta freudiana. Questo "Seminario" è il primo della serie dedicata all'opera di Freud. Come indica il titolo stesso, "Gli scritti tecnici di Freud", Lacan prende spunto da alcuni articoli, che all'epoca furono riuniti in Francia in una pubblicazione e che mettono l'accento sull'applicazione clinica della teoria freudiana. Per questo i temi trattati riguardano sostanzialmente la conduzione della cura, e quindi interessano chiunque si domandi da che posizione uno psicoanalista possa ascoltare e possa interloquire con chi gli si rivolge.
30,00
Altri scritti

Altri scritti

Jacques Lacan

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2013

pagine: 608

Gli "Altri scritti" raccolgono una serie di testi scritti di pugno da Lacan. Essi fanno seguito agli Scritti che furono pubblicati in Francia nel 1966 e decretarono la vera e propria entrata in scena di questo straordinario pensatore della "Cosa psicoanalitica". I testi qui raccolti da Jacques-Alain Miller continuano l'irradiazione di questo insegnamento. Negli Scritti l'accento era posto sul "come" funziona l'inconscio tramite il suo operatore, ossia il significante. Ed era sintetizzato nell'aforisma "l'inconscio è strutturato come un linguaggio". Negli "Altri scritti" l'accento si sposta sul nucleo che è il cuore pulsante dell'inconscio: il godimento. Si potrebbe sintetizzare questo nuovo punto di prospettiva in un aforisma mai pronunciato da Lacan: "l'inconscio è un apparato di godimento". Godimento che, se è tale per l'inconscio, spesso non lo è per la persona che lo patisce nel sintomo. La quale tuttavia può ritrovarlo nelle diverse sfaccettature che fanno la gioia e la risorsa di quello che Lacan chiama il "parlessere".
34,00
Il seminario. Libro XX. Ancora 1972-1973

Il seminario. Libro XX. Ancora 1972-1973

Jacques Lacan

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2011

pagine: 152

Il godimento femminile è il tema di questo Seminario. Un'assoluta novità nel campo psicoanalitico. Per Freud il godimento, comunque interdetto, si incentra tutto, per chiunque, sulla funzione fallica. Per Lacan il godimento, sebbene strutturalmente non sia permesso all'essere parlante, può essere detto tra le righe. È quel godimento di cui tutti e ognuno sanno dire qualcosa: parlare d'amore è già un godimento. L'amore infatti viene a supplire, e può arrivare a supplirvi egregiamente, al fatto che qualcosa nell'inconscio fa sì che anche quando l'uomo e la donna fanno l'amore ognuno resta dalla propria parte. Che Lacan sintetizza nell'aforisma "non c'è rapporto sessuale". Ma, colpo di scena, in questo Seminario Lacan apre un capitolo nuovo risolvendo una vecchia questione: il godimento fallico, rispetto al quale una donna si situa come non-tutta, ossia non-tutta lì, non esaurisce il godimento, poiché c'è un godimento altro, che è, rispetto al godimento fallico, supplementare. Ci sono persone che lo provano, ma che non sanno dirne nulla, come capita ad alcune donne o a dei mistici.
20,00
Il seminario. Libro XVIII. Di un discorso che non sarebbe quello del sembiante

Il seminario. Libro XVIII. Di un discorso che non sarebbe quello del sembiante

Jacques Lacan

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2010

pagine: 200

Il "discorso" di cui si tratta nel seminario del 1970 è doppio: è quello della possibile formalizzazione della psicoanalisi, ed è quello della produzione di senso (nell'esperienza della "lettera" o del significante che si fa nell'analisi, e di plus-de-jouir, nell'esperienza comune, in particolare in quella amorosa); tutti temi che riecheggiano sulla pagina come effetto di quegli anni di contestazione e femminismo. Attraverso l'individuazione di quattro posti (agente/verità; altro/produzione) e dei quattro operatori (soggetto sbarrato, significante-padrone, sapere, plus-godimerito), che nella loro combinatoria danno luogo ai quattro discorsi introdotti nel corso del Seminario dell'anno prima (del padrone, dell'isterico, dell'universitario e dell'analista), Lacan cerca di mostrare come solo al discorso analitico riesca di non essere un discorso da "sembiante", ovvero di "finta causa". Solo il discorso analitico, infatti, riesce a disfare le illusioni che si generano dal ritenere, sia pure in forme diverse, che vi sia una realtà prediscorsiva, e che il linguaggio, a sua volta, organizzi un universo entro il quale si genererebbe una relazione fissa e definitiva tra i quattro posti (e gli operatori che li occupano).
22,00
Il seminario. Libro III. Le psicosi (1955-1956)

Il seminario. Libro III. Le psicosi (1955-1956)

Jacques Lacan

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2010

pagine: 400

In questo lavoro Lacan introduce il concetto fondamentale di una dottrina casuale delle psicosi, concepite come un effetto condizionato non dal fatto positivo di un accadere patogeno, ma dal fatto negativo di un non-accadere. Là dove Freud scopriva l'"accadere psichico", Lacan propone la scoperta di un corrispondente non-accadere psichico, ed elabora il concetto di preclusione di un significante-chiave dalla struttura del soggetto dell'inconscio. Nella scelta del materiale clinico di riferimento, Lacan privilegia sin dalle prime pagine quello della psicosi paranoica, e lo fa unendo all'esame della propria documentazione clinica un commento al libro del più celebre paranoico del secolo scorso, le Memorie di un malato di nervi del Presidente Schreber, in parallelo con il saggio che gli ha dedicato Freud. Di particolare interesse è il modo con cui Lacan, nel procedere della dimostrazione, mobilita l'intera teoria psicoanalitica concentrandola appunto sul tema delle psicosi.
27,00
Il seminario. Libro VIII. Il transfert (1960-1961)

Il seminario. Libro VIII. Il transfert (1960-1961)

Jacques Lacan

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2008

pagine: 436

Il "Seminario VIII" è uno dei più centrali dell'opera lacaniana. Freud aveva cominciato a definire il transfert come forma "artificiale" di amore che fungeva nel contempo da supporto all'atto interpretativo e da ostacolo che la cura dovrà appunto consentire di superare. Lacan conduce una sottilissima reinterpretazione della prospettiva freudiana, tesa a smarcare il transfert dalla sua natura di artificio usato strategicamente dall'analista, e a identificarlo a tutti gli effetti con una forma di amore autentico, al contrario dell'amore ordinario nutrito di inganno, dato che è rivolto a un oggetto che ne riflette in realtà un altro: Alcibiade, secondo Lacan, desidera Agatone, nonostante creda di desiderare Socrate. Il filosofo greco funziona, in un certo senso, come un analista, ovvero come colui che ha il "potere" di rivelare la verità intorno all'oggetto del desiderio. Però, a differenza della struttura amorosa in cui l'amato è l'oggetto che manca, l'analista indica con la sua presenza che ciò che manca è una mancanza in atto.
34,00
Il seminario. Libro VII. L'etica della psicoanalisi (1959-1960)

Il seminario. Libro VII. L'etica della psicoanalisi (1959-1960)

Jacques Lacan

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2008

pagine: 382

L'etica consiste essenzialmente in un giudizio sulla nostra azione. La psicoanalisi apporta qualcosa che si pone come misura della nostra azione, ma lungi dal proporre un ritorno agli istinti o una ripresa degli ideali della morale tradizionale, essa pone l'accento sul rapporto dell'azione con il desiderio che la abita. Il desiderio non si confonde né con il volere né con il potere, né con il piacere né con l'utile. Comporta invece la dimensione dell'inconscio. In questo seminario Lacan illustra come il desiderio inconscio ruoti attorno a un vuoto di senso: Freud lo chiama "das Ding", Lacan la "Cosa". Questo vuoto, esemplificato nelle forme della sublimazione dell'amor cortese e dell'arte, Lacan lo delinea nel rapporto paradossale che egli stabilisce tra il Kant dell'imperativo categorico e il de Sade del fantasma perverso. Di questo vuoto Lacan svela l'orrore, esemplificato nella tragica figura di Antigone e celato dal comandamento dell'amore verso il proprio prossimo.
32,00
Il seminario. Libro IV. La relazione oggettuale 1956-1957

Il seminario. Libro IV. La relazione oggettuale 1956-1957

Jacques Lacan

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2007

pagine: VI-446

In psicoanalisi la relazione oggettuale indica il modo di relazione del soggetto con il mondo. Ma il mondo del soggetto non è la realtà grezza bensi la realtà filtrata dal fantasma. Fantasma che si costruisce nell'interrelazione tra il soggetto e i suoi oggetti pulsionali, ma anche nella relazione con quelle persone che hanno per il soggetto un ruolo fondamentale: in primis la madre. Per questo motivo la madre è un personaggio chiave del Seminario. IV In questo seminario Lacan critica la posizione dei postfreudiani. Sappiamo infatti che, sebbene Freud la citi, la relazione oggettuale non fa parte del suo apparato concettuale. Che cosa critica Lacan? Critica il fatto di porre come centrale l'oggetto oppure la relazione con la madre. Sia perché l'oggetto è la cosa più variabile nella pulsione sia perché la madre, nel suo legame con il bambino, si presenta già in rapporto con una mancanza che è costitutiva del suo essere donna. Lacan insegna quindi che non è l'oggetto ma la sua mancanza, elaborata nelle sue diverse modalità castrazione, frustrazione, privazione - e secondo i diversi registri immaginario, simbolico, reale - a essere fondamentale per ogni soggetto che viene al mondo. Questo seminario sulla relazione oggettuale è dunque, in realtà, un seminario sulla relazione che il soggetto ha con la mancanza di oggetto.
30,00

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