Libri di Jason Stanley
Cancellare la storia. Come i fascisti riscrivono il passato per controllare il futuro
Jason Stanley
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 208
È un fatto innegabile che i movimenti fascisti siano in ascesa a livello globale: se vogliamo contrastarli, dobbiamo comprenderne i meccanismi. Uno, centrale, è la cancellazione della storia, ridotta a una narrazione unica e uniforme, emanazione del gruppo dominante e strumentale al mantenimento delle gerarchie. Ma perché la storia è percepita come una minaccia dai vecchi e nuovi autoritarismi? Perché il suo studio conduce a una visione plurale e dialettica del passato e tiene conto dei momenti in cui, invece, la gerarchia è stata messa in discussione e sovvertita. Grazie alla storia, i cittadini imparano che può esserlo di nuovo: ecco perché fa paura. Uno dei campi di battaglia su cui i due orientamenti si scontrano è l’istruzione: le democrazie affidano a scuole e università la conservazione di una memoria comune di cambiamento positivo, generato da proteste, movimenti sociali e ribellioni, mentre la destra autoritaria le prende a bersaglio perché vuole eliminare questa versione dei fatti e, con essi, la pratica stessa dell’indagine critica che è stata così spesso il motore del progresso. Jason Stanley ci rende consapevoli dell’offensiva fascista all’istituzione più egualitaria di tutte, la scuola: non uno spettro da temere, ma una drammatica realtà, negli Stati Uniti e altrove. Documentatissimo e profondamente necessario, "Cancellare la storia" rappresenta una chiamata alle armi che non potrà lasciare indifferente chi ha a cuore il destino dei principi di libertà e uguaglianza. Prima che sia troppo tardi.
La propaganda. Cos'è e come funziona
Jason Stanley
Libro
editore: Mondadori Università
anno edizione: 2020
pagine: XLVI-386
Molti di noi credono che propaganda e manipolazione siano una prerogativa delle società totalitarie, e che non siano problemi che riguardano le democrazie liberali nelle quali viviamo. Questo volume dimostra che ci sarebbe bisogno di rivedere questa valutazione ottimistica. Spiega, infatti, come la propaganda operi sottilmente e come indebolisca la democrazia, svuotando di significato, in particolare, l’ideale di una deliberazione politica a cui tutti i cittadini partecipino senza restrizioni. Stanley fonda la sua impietosa diagnosi dello stato di salute delle nostre democrazie – con particolare attenzione agli Stati Uniti – su un resoconto teorico di cosa sia la propaganda, di come riesca nella sua opera occulta di persuasione, e di quali siano i suoi effetti sulla società. In particolare – anche alla luce dell’esempio storico della riorganizzazione della scuola pubblica statunitense all’inizio del XX secolo –spiega come il linguaggio della democrazia possa essere usato in senso propagandistico per mascherare una realtà antidemocratica. Attingendo ad una vasta gamma di discipline, che includono la teoria femminista, la teoria critica sulla razza, l’epistemologia, la semantica formale, la pragmatica, la teoria dell’educazione, la psicologia sociale e cognitiva, spiega come la propaganda sfrutti – e contribuisca a perpetuare – credenze ideologiche fallaci che cementano le differenze sociali e inaspriscono le ingiustizie nei confronti delle minoranze. Il libro mostra che una comprensione della propaganda e dei suoi meccanismi è un prerequisito essenziale per preservare e proteggere ovunque le democrazie liberali.
Noi contro loro. Come funziona il fascismo
Jason Stanley
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 204
Ebreo americano, figlio di rifugiati europei scampati alla Seconda guerra mondiale, Jason Stanley parte da uno spunto autobiografico per porsi una domanda cruciale: perché la logica del «Noi contro Loro», alla base di tutti gli autoritarismi, è diventata non soltanto il segno distintivo della politica dei fascismi europei degli anni Trenta, ma anche un concetto così seducente nelle democrazie liberali in ogni parte del mondo? Pensare agli Stati Uniti di Donald Trump è immediato, ma non è l'unico caso. Stanley, conscio del rischio delle generalizzazioni, ma convinto che il tempo in cui viviamo le renda necessarie, sceglie l'etichetta «fascismo» per identificare le diverse forme di ultranazionalismo, incarnate in un leader autoritario, diffuse in varie parti del pianeta, e ne identifica i tratti distintivi, ricorrenti, dalla strumentalizzazione di un passato mitico all'uso spregiudicato della propaganda, dalla criminalizzazione delle minoranze al culto del patriarcato e della virilità. Se la prospettiva del suo lavoro è storica, analitica, l'intenzione è militante: un alert sull'America di Donald Trump (e non solo), tanto più appassionato quanto più radicato nella biografia di un intellettuale che ha sperimentato sulla propria pelle le insidie, i pericoli e gli esiti tragici che ogni forma di fascismo porta con sé. Riconoscerne i segnali, le strategie, le trappole mentali, dice Stanley, è un primo fondamentale passo per arginarne gli effetti più disastrosi.