Libri di Joshua Ferris
Ultima chiamata per Charlie Barnes
Joshua Ferris
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 352
Charlie Barnes ha sessantotto anni, una relazione complicata con la verità, cinque matrimoni alle spalle, almeno tre figli ormai adulti, diverse idee per diventare ricco, una piú fallimentare dell’altra, e moltissime telefonate da fare. Perché, in quell’autunno del 2008, preludio della Grande Recessione, Charlie Barnes ha anche una certezza: una diagnosi di cancro al pancreas, con il suo triste annuncio di morte in arrivo «come la posta prioritaria», cosí in fretta da non avere il tempo di chiedere scusa o di regolare i conti. Come ogni essere umano, tuttavia, Charlie Barnes è un enigma senza soluzione. La speranza di una diagnosi errata convive in lui con l’inconfessabile scarica adrenalinica del sapersi al centro di una tragedia innegabile. Guardare in faccia la propria mortalità, essere guardati dagli altri nella propria mortalità, può rivelarsi una posizione privilegiata, fornire una prospettiva lunga per esaminare la strada compiuta e, magari, riportare vicino le persone che si sono allontanate. C’è forse qualcosa di meglio del momento in cui tutte le illusioni cadono, per interrogarsi sul senso della vita? Cosí, con l’aiuto del figlio scrittore, nelle cui parole si riflette come in uno specchio deformante, Charlie si trova a ripensarsi completamente e a chiedersi: cosa rende un uomo ciò che è? E in che modo il racconto che costruiamo di noi stessi si allinea con l’esistenza che realmente conduciamo? Con Ultima chiamata per Charlie Barnes, Joshua Ferris ritorna allo spirito del fortunato E poi siamo arrivati alla fine, riprendendone la prosa tesa e dinamica, la satira pungente e il cinismo scanzonato, in un romanzo che parla del dramma nascosto in ogni famiglia e fotografa, come nessun altro, lo stile di vita americano del XXI secolo, inchiodandolo senza scampo alle proprie, feroci, responsabilità.
Invito a cena
Joshua Ferris
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 238
La fragilità della condizione maschile odierna può vantare, com'è noto, una sterminata letteratura da parte delle scienze sociali, e infinite tesi che pretendono di venirne a capo. Nulla, però, più della narrativa contemporanea è in grado di restituire la crudezza e, nello stesso tempo, l'amabilità e la futilità di questo fenomeno. Con "E poi siamo arrivati alla fine", "Non conosco il tuo nome" e "Svegliamoci pure, ma a un'ora decente", le sue precedenti opere, Joshua Ferris ha mostrato un'abilità non comune nel penetrare nei risvolti comici e tragici di questa fragilità, narrando di uomini ossessionati da energiche boss donne nei luoghi di lavoro, di affermati professionisti che decidono di lasciarsi indietro il fulgore soffocante e irresistibile della felicità coniugale e familiare, di uomini di successo che scoprono improvvisamente che la loro insignificante esistenza è destinata a trascinarsi nell'abisso come una pallina da golf sull'orlo della buca. Nei racconti che compongono questo "Invito a cena", la fragilità maschile viene mostrata all'opera soprattutto nell'intricato rapporto tra i sessi che caratterizza la nostra epoca, con esiti altrettanto esilaranti e, nello stesso tempo, crudeli. Che si tratti di un uomo che rimprovera alla moglie la balordaggine delle sue amicizie, salvo poi scoprire che erano proprio quelle a reggere le sorti del suo matrimonio; o di un uomo maturo che l'inaspettata vedovanza trascina nell'ipocondria dapprima e poi nella sorprendente frequentazione di una prostituta; o anche di un aspirante sceneggiatore che, al party in piscina di una famosa autrice televisiva, si lascia andare a un crescendo inarrestabile di paranoie, è la relazione uomo-donna che in queste pagine si offre nell'intensità delle sue passioni e, ad un tempo, nell'incomunicabilità e inaffidabilità proprie della nostra epoca.
Svegliamoci pure, ma a un'ora decente
Joshua Ferris
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2015
pagine: 365
Paul O'Rourke vive a New York in un appartamento su due livelli con vista sulla Brooklyn Promenade. Va a cena tre o quattro volte a settimana da chef che hanno parecchie stelle Michelin, infanzie trascorse nella valle del Rodano e show televisivi tutti loro. Si aggira in luoghi dove le scorte di vino, da sole, fanno sembrare l'Impero romano una zona depressa del Kansas. Ha uno studio di dentista che occupa metà del piano terra di un condominio dietro Park Avenue, la strada più elegante del mondo, dove i portieri si vestono con tanto di guanti e berretto e aprono le porte ad anziane vedove con cagnolino. È capace di lavorare in cinque postazioni situate in cinque sale diverse, e di fare, cosi, soldi a palate. Tifa per i Red Sox che, nel 2004, soffiarono persino il titolo agli Yankees e vinsero le World Series. In una sola estate, per due mesi, ha anche profuso tutte le sue energie migliori nel golf. E, tuttavia, Paul O'Rourke ha un grave problema: tutte queste cose che racchiudono la sua vita gli appaiono soltanto parti. E le parti - e qui viene la fregatura - non sono tutto. Uno studio di dentista di successo non è tutto, i Red Sox, il lavoro, lo svago, gli chef, niente può essere veramente tutto, se ciascuna cosa riesce a occupare perfettamente il tempo soltanto per un certo periodo. Persino Connie, la ragazza con cui ha avuto un'intensa relazione, non può essere tutto.
Non conosco il tuo nome
Joshua Ferris
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2012
pagine: 336
Tim è un uomo giovane e attraente, e il passare degli anni sembra avergli donato il fascino luminoso e intenso di un attore di teatro. La moglie Jane conserva intatto il suo amore per lui, e attraverso le piccole difficoltà di ogni giorno il loro matrimonio ha acquisito la forza di un vero legame, complice e sentimentale. Nonostante le lunghe ore passate in ufficio, Tim lavora con passione. È socio di un autorevole studio legale di Manhattan, e ciò che fa è importante per i colleghi e per se stesso. A casa, quando la figlia Becka si nasconde dietro la sua chitarra, con i capelli da rasta e un corpo che non ha ancora superato le rotondità paffute dell'infanzia, Tim riesce sempre a donarle le bugie oneste di un padre, convinto che la figlia sia la ragazza più bella del mondo. Tim ama sua moglie, la propria famiglia, il lavoro, la sua casa. Ma un giorno Tim si alza ed esce. Esce dalla casa, dalla famiglia, dall'ufficio, dalla calda dimora degli affetti, dell'amore, della sicurezza. Esce e inizia a camminare. Per non fermarsi mai più. La sua è una malattia che lo spinge a mettersi in marcia senza potersi arrestare, perdendosi nei meandri della città, nelle periferie, nei sobborghi, nelle strade di campagna. Fino a quando, senza forze, come in trance, crolla e si addormenta. Per ritrovarsi privo di memoria in un luogo sconosciuto, e chiamare e implorare la moglie perché lo venga a recuperare. È una malattia senza nome, insinuante, che non lascia scampo.
Invito a cena
Joshua Ferris
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2017
pagine: 256
La fragilità della condizione maschile odierna può vantare, com'è noto, una sterminata letteratura da parte delle scienze sociali, e infinite tesi che pretendono di venirne a capo. Nulla, però, più della narrativa contemporanea è in grado di restituire la crudezza e, nello stesso tempo, l'amabilità e la futilità di questo fenomeno. Con "E poi siamo arrivati alla fine", "Non conosco il tuo nome" e "Svegliamoci pure, ma a un'ora decente", le sue precedenti opere, Joshua Ferris ha mostrato un'abilità non comune nel penetrare nei risvolti comici e tragici di questa fragilità, narrando di uomini ossessionati da energiche boss donne nei luoghi di lavoro, di affermati professionisti che decidono di lasciarsi indietro il fulgore soffocante e irresistibile della felicità coniugale e familiare, di uomini di successo che scoprono improvvisamente che la loro insignificante esistenza è destinata a trascinarsi nell'abisso come una pallina da golf sull'orlo della buca. Nei racconti che compongono questo "Invito a cena", la fragilità maschile viene mostrata all'opera soprattutto nell'intricato rapporto tra i sessi che caratterizza la nostra epoca, con esiti altrettanto esilaranti e, nello stesso tempo, crudeli. Che si tratti di un uomo che rimprovera alla moglie la balordaggine delle sue amicizie, salvo poi scoprire che erano proprio quelle a reggere le sorti del suo matrimonio; o di un uomo maturo che l'inaspettata vedovanza trascina nell'ipocondria dapprima e poi nella sorprendente frequentazione di una prostituta; o anche di un aspirante sceneggiatore che, al party in piscina di una famosa autrice televisiva, si lascia andare a un crescendo inarrestabile di paranoie, è la relazione uomo-donna che in queste pagine si offre nell'intensità delle sue passioni e, ad un tempo, nell'incomunicabilità e inaffidabilità proprie della nostra epoca.
Svegliamoci pure, ma a un'ora decente
Joshua Ferris
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2014
pagine: 336
Paul O'Rourke vive a New York in un appartamento su due livelli con vista sulla Brooklyn Promenade. Va a cena tre o quattro volte a settimana da chef che hanno parecchie stelle Michelin, infanzie trascorse nella valle del Rodano e show televisivi tutti loro. Si aggira in luoghi dove le scorte di vino, da sole, fanno sembrare l'Impero romano una zona depressa del Kansas. Ha uno studio di dentista che occupa metà del piano terra di un condominio dietro Park Avenue, la strada più elegante del mondo, dove i portieri si vestono con tanto di guanti e berretto e aprono le porte ad anziane vedove con cagnolino. È capace di lavorare in cinque postazioni situate in cinque sale diverse, e di fare, cosi, soldi a palate. Tifa per i Red Sox che, nel 2004, soffiarono persino il titolo agli Yankees e vinsero le World Series. In una sola estate, per due mesi, ha anche profuso tutte le sue energie migliori nel golf. E, tuttavia, Paul O'Rourke ha un grave problema: tutte queste cose che racchiudono la sua vita gli appaiono soltanto parti. E le parti - e qui viene la fregatura - non sono tutto. Uno studio di dentista di successo non è tutto, i Red Sox, il lavoro, lo svago, gli chef, niente può essere veramente tutto, se ciascuna cosa riesce a occupare perfettamente il tempo soltanto per un certo periodo. Persino Connie, la ragazza con cui ha avuto un'intensa relazione, non può essere tutto.
E poi siamo arrivati alla fine
Joshua Ferris
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2010
pagine: 352
Una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell'immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli più antichi d'America. Qui, tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio. Carl, Karen, Benny, Amber, Jim sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di Quale vip muore prima, anche se non e una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c'è scritto: "È davvero irritante lavorare con persone irritanti". Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d'amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché quell'ufficio è ormai la loro vita. E in quelle stanze, tra corridoi e scrivanie, scopriamo un mondo, l'universo intero della nostra gioia e del nostro scontento, l'affetto e la competizione, lo struggimento e il disprezzo, il desiderio e la privazione, in fondo la vita stessa, perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto.
Non conosco il tuo nome
Joshua Ferris
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 351
Tim è un uomo giovane e attraente, e il passare degli anni sembra avergli donato il fascino luminoso e intenso di un attore di teatro. La moglie Jane conserva intatto il suo amore per lui, e attraverso le piccole difficoltà di ogni giorno il loro matrimonio ha acquisito la forza di un vero legame, complice e sentimentale. Nonostante le lunghe ore passate in ufficio, Tim lavora con passione. È socio di un autorevole studio legale di Manhattan, e ciò che fa è importante per i colleghi e per se stesso. A casa, quando la figlia Becka si nasconde dietro la sua chitarra, con i capelli da rasta e un corpo che non ha ancora superato le rotondità paffute dell'infanzia, Tim riesce sempre a donarle le bugie oneste di un padre, convinto che la figlia sia la ragazza più bella del mondo. Tim ama sua moglie, la propria famiglia, il lavoro, la sua casa. Ma un giorno Tim si alza ed esce. Esce dalla casa, dalla famiglia, dall'ufficio, dalla calda dimora degli affetti, dell'amore, della sicurezza. Esce e inizia a camminare. Per non fermarsi mai più. La sua è una malattia che lo spinge a mettersi in marcia senza potersi arrestare, perdendosi nei meandri della città, nelle periferie, nei sobborghi, nelle strade di campagna. Fino a quando, senza forze, come in trance, crolla e si addormenta. Per ritrovarsi privo di memoria in un luogo sconosciuto, e chiamare e implorare la moglie perché lo venga a recuperare. È una malattia senza nome, insinuante, che non lascia scampo.
E poi siamo arrivati alla fine
Joshua Ferris
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2006
pagine: 398
Una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell'immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli più antichi d'America. Qui, tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio. Carl, Karen, Benny, Amber, Jim sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di Quale vip muore prima, anche se non e una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c'è scritto: "È davvero irritante lavorare con persone irritanti". Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d'amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché quell'ufficio è ormai la loro vita. E in quelle stanze, tra corridoi e scrivanie, scopriamo un mondo, l'universo intero della nostra gioia e del nostro scontento, l'affetto e la competizione, lo struggimento e il disprezzo, il desiderio e la privazione, in fondo la vita stessa, perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto.