Libri di Lucia Muoio
Nunziato Setaro. Il sapiente e caparbio testimone dell'arte bianca di Torre Annunziata. Aspetti storici e contemporanei dell'ultima grande impresa pastaia torrese
Vincenzo Marasco, Lucia Muoio, Antonio Papa
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2022
pagine: 44
I Setaro, pastificatori di Torre Annunziata, vanno considerati testimoni di una tradizione locale che dura da oltre quattro secoli. L'impresa cui oggi Torre Annunziata deve essere grata, in quanto è la superstite di uno stillicidio industriale che ebbe inizio negli anni prossimi al Secondo Conflitto Mondiale, deve la sua genesi ad un uomo semplice, ad uno di quegli anonimi lavoratori, qualsiasi, che un giorno comincia a maturare l'idea di dover fare il pastaio a qualunque costo, anche, quasi scommettendo d'azzardo, andando contro corrente in un contesto, dove la crisi del settore è ormai dilagante. Nunziato è figlio di una città operosa e la famiglia, in particolare il papà Vincenzo nella seconda metà dell''800 sostiene una branca di un indotto immenso che svolge un ruolo fondamentale al servizio della sempre più crescente produzione pastaia locale. I Setaro cui appartiene Nunziato sono dei "trainieri", ovvero dei carrettieri, che, impegnati presso lo scalo portuale sono adibiti e specializzati nel trasporto delle semole e dei preziosi grani duri che, provenienti anche dalle lande russe, arrivano a Torre Annunziata con maggiore facilità via mare per poter poi alimentare la vorace richiesta di materia prima dei pastifici locali.
Vita, opere e azioni di 22 figli illustri di Torre Annunziata. Volume 2
Vincenzo Marasco, Lucia Muoio, Antonio Papa
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2022
pagine: 182
Per arricchire il discorso sull'Identità torrese il Centro Studi Storici "Nicolò d'Alagno" ha ritenuto opportuno curare la stesura di una seconda raccolta di biografie di uomini eccellenti, vanto della Storia cittadina, aggiungendo un nuovo piano alla nostra 'Basilica di Santa Croce', anche se in forma cartacea. Durante le loro ricerche, ancora una volta gli Autori si sono imbattuti in personaggi che con le loro scelte e le loro opere hanno scritto pagine di vita indimenticabili. Dramma ed epica si incrociano e si fondono in questo secondo volume, perché l'incubo della pandemia prima e l'ombra della guerra in Ucraina poi hanno steso un velo di tristezza sulla genesi del testo. Ma gli Autori, nonostante tutto, coerenti con le finalità del Sodalizio culturale, sempre punto di riferimento nella ricerca e nella diffusione della nostra storia, hanno voluto accendere i riflettori su nuovi volti, su altri ventidue personaggi, degni di essere ospitati nella galleria delle Eccellenze, sempre un passo avanti in ogni tempo, senz'ombra di smentita. Le loro storie, le loro gesta, per lo più sconosciute, affascinano e permeano l'animo del lettore più di un romanzo-noir o di un racconto di epica cavalleresca di un tempo lontano, proprio perché in ognuno di loro c'è un segno straordinario, memorabile, «che a egregie cose il forte animo accende», come è stato ribadito nella prima raccolta. Proprio di questo stimolo hanno bisogno la società, ma soprattutto i giovani in un momento difficile come quello attuale, e durante il percorso di lettura la carica morale, civica e politica, che è alla base di ogni democrazia, diventa sempre più forte. Nasce così, accentuato dalla stessa veste grafica, un continuum tra i due volumi, dove traspare l'anima del genio, ma anche l'anima del popolo torrese, e gli attori si trasformano in patres patriae per insegnarci un modo nuovo di vivere la storia e valorizzare la nostra terra. Allora nel nostro giro virtuale incontriamo l'anima mistico-religiosa della città con don Pasqualino Dati, fondatore del Centro dei Salesiani, mons. Antonio Pagano, parroco della chiesa dell'Immacolata Concezione prima, vescovo d'Ischia poi, la Serva di Dio, Emiliana Maria Fiorda, e la filantropa e benefattrice, la contessa Maria Rossi Filangieri, sposata Guarracino; se prestiamo ascolto possiamo anche udire le possenti note musicali del pentagramma di Terenzio Gargiulo, melodie che hanno varcato l'oceano fino a lambire i lidi di terre lontane: Terenzio è figlio di un altro grande, Gaspare Gargiulo, pietra miliare nello studio della morfologia del territorio, abbracciato innumerevoli volte dalle lave vesuviane. Un grido di entusiasmo sportivo si diffonde nell'aria e trova i suoi testimoni nel dott. Antonio Ciniglio, nel cronista Leonardo Sfera, in Ercole Castaldo, artista del dribbling. La ricca Torre industriale si impone con la dinastia dei Setaro, mentre l'aspetto sociale si realizza con la forza indomita di Ferdinando Pagano, detto Paganiello, della partigiana Ada Salvagnini, in codice Diana, e di tanti altri che combattono le loro battaglie per migliorare le condizioni di una classe sociale sfruttata e vilipesa. Vola un palloncino e si intuisce che il maestro Ciro Arcella continua a vivere nel suo 'spazio negativo', abitato da altri mille palloncini che si agitano al suono della musica.
Vita, opere e azioni di 22 figli illustri di Torre Annunziata
Vincenzo Marasco, Lucia Muoio, Antonio Papa
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2019
pagine: 116
Il volume raccoglie le schede biografiche di 22 illustri personalità legate alla città di Torre Annunziata, presentate in occasione di una rassegna allestita per la festa votiva del 22 ottobre 2018. Le storie raccontano di un passato illustre della città, quando essa si imponeva all'attenzione del mondo come centro di cultura millenaria e come scrigno di fulgide bellezze. Pertanto le esperienze di vita di questi personaggi non sono una nostalgica rimembranza di un tempo ormai trascorso, ma l'occasione per conoscere la nostra storia e per trarre spunto a operare nel presente per un futuro migliore. Il testo, per il suo stile semplice e scorrevole, è destinato al grande pubblico.
La poesia patriottica-risorgimentale dell'Ottocento. Analisi testuale dei «Canti di Arnaldo» di Arturo Vitale con riferimento a una lettera al Manzoni
Lucia Muoio
Libro: Libro in brossura
editore: Youcanprint
anno edizione: 2024
pagine: 94
In Italia, in pieno secolo XIX, il Romanticismo e il Risorgimento costituiscono un binomio inscindibile, perché la questione dell'indipendenza della nostra penisola e la lotta per raggiungere questo grande obbiettivo assumono una fisionomia politica, morale e letteraria. Ma se nel secolo precedente la cultura romantica era stata prerogativa della borghesia, la politica dell'Unità, con le estenuanti guerre d'indipendenza, coinvolge tutti i ceti sociali e la poesia viene scelta per comunicare le innovate idee politiche. A tale scopo nella letteratura viene modificata anche la lingua che risulta più vicina al parlato e, per accelerarne la circolazione, i versi sono accompagnati dalla musica, che nel contesto risorgimentale riveste un ruolo fondamentale, perché ha il potere di diffondere velocemente i concetti di rinnovamento politico e in particolare l'importanza della lotta per raggiungere l'obbiettivo: non dimentichiamo Giuseppe Verdi col suo "Nabucco", o i "Canti di Arnaldo", spesso definiti i Canti dei Ribelli, o i "Canti popolari" di Costantino Nigra. Proprio per questo, le canzoni popolari nascondono, sotto apparenze innocue, un contenuto rivoluzionario. Pure se di toni minori, la produzione poetica di questo periodo è molto abbondante ed efficace per la sua capacità di trasformare la società, tralasciando il carattere personale e intimistico che indaga sugli eterni dilemmi esistenziali per adottare nuovi temi più oggettivi e attuali. Infatti, alla scomparsa dell'amato figlio Riccardo, anche Arturo Vitale, poeta torrese dell'Ottocento, in un sonetto dedicato al giovane deceduto prematuramente così si interroga sulla morte: «È il dubbio antico... Chi, chi l'ha capito che v'è di là? L'eterna vita nuova o il nulla tenebroso, alto infinito». Ma con la diffusione della nuova cultura e degli ideali politico-patriottici, i poeti, compreso il nostro, rivalutano nuove forme di composizioni, quali canzoni, inni, ballate e novelle in versi, e sotto questo aspetto culturale Milano diventa un centro molto attivo, dove un cospicuo gruppo di intellettuali si stringe intorno alla figura di Alessandro Manzoni che aveva sposato, sin dalla giovane età, i concetti di libertà, di italianità e soprattutto la coscienza della grandezza della nostra "Bell'Italia". Ecco perché Arturo, per una fondamentale comunione d'intenti, inizia una corrispondenza col Poeta milanese, al quale si rivolge per un parere sui suoi componimenti.