Libri di Lucia Paganini
Orme su chiaroscuro
Lucia Paganini
Libro: Libro in brossura
editore: Aletti editore
anno edizione: 2025
pagine: 92
“Orme su chiaroscuri” è centrata sul tempo che passa, che ci rende diversi, sia nel fisico, sia nella mente e più ci allontaniamo dall'infanzia e dall'adolescenza, più dimentichiamo ciò che siamo stati. Una tracciatura della vita, che nasce, trascorre, ama, orienta le scelte, spera, riflette sulla guerra, sulla morte, sulla pace e finanche sulla pandemia che ha stretto in una crisi economica e sanitaria il mondo intero, ma poi si finisce con il celebrare la bellezza della natura, che a volte guardiamo senza vedere veramente. Tutto questo, in un turbinio di chiaroscuri, ma comunque, un'anima che esce dal guscio, dalla soffitta in cui è relegata, per prendere una boccata d'aria. Così, senza gravità, con un po' di leggerezza, esploriamo questa raccolta e prendiamo ciò che ci offre, ciò che esce da questa porta lasciata semiaperta: riflessioni ed impronte lasciate altresì migrare.
I poeti di via Margutta 2023. Volume Vol. 82
Veronica Aloise, Anna Aiello, Giulia Colella, Patrizia Paola Di Rico, Elisabetta Fontana, Alexia Lopez, Matteo Menchetti, Lucia Paganini
Libro
editore: Dantebus
anno edizione: 2024
pagine: 114
Rose e spine
Lucia Paganini
Libro: Libro in brossura
editore: Atene Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 57
Poetessa di Nepi, sede dell'antica Rocca dei Borgia, scrive per passione, per un bisogno di esternare ciò che viene dall'anima. "Come le rose... che nella bella stagione si vestono a festa, leggiadre e pungenti prima che il tempo le disfi...".
Schegge di cristallo
Lucia Paganini
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2008
pagine: 54
La poesia di Lucia Paganini nasce in seno al desiderio di percorrere i sentieri della memoria, come scrive l'autrice stessa in un suo componimento, un desiderio in cui si coniugano malinconia, nostalgia, gioia per certe atmosfere che magicamente prendono di nuovo vita sul foglio bianco, e insieme timore per ciò che questo può significare, per il trascorrere incessante dei giorni. Il tempo è difatti un tema centrale in questa silloge dove la paura del futuro, della "vecchiaia", la paura di perdere ciò che si è stati per sempre, spinge l'Io lirico verso il racconto, verso una reale occasione per fermare il tempo, ossia l'espressione artistica. La parola poetica dunque in questa raccolta non è solo il mezzo per descrivere stati d'animo e sentimenti legati alla quotidianità, al rapporto con la natura, con i propri affetti, ma è finanche il mezzo per fermare l'attimo attraverso parole e suoni che riempiono silenzi, e danno un senso al bisogno di ritrovarsi.