Libri di M. Tomba
Spazi e tempi del capitale
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 144
La geografia economica di ispirazione marxiana fornisce una ricostruzione teoricamente illuminante delle configurazioni spaziali del capitalismo. Questa antologia raccoglie ed integra le riflessioni sullo spazio con quelle sul tempo. Gli autori qui presentati, sia pure con accenti diversi, ritengono che, nel modo di produzione capitalistico, il rapporto centrale e conflittuale capitale-lavoro si "traduca" spazialmente nel rapporto centro-periferia, estendendosi a tutte le scale geografiche: da quella internazionale (primo vs. terzo mondo) a quella locale (città vs. campagna); e, dal punto di vista temporale, in una pluralità di ritmi e velocità che si relazionano in termini conflittuali. Ne è un esempio il conflitto odierno tra le temporalità del mercato e quelle della politica. Spazio e tempo vengono qui trattati come costruzioni sociali che svolgono un ruolo attivo nella generazione dei profitti e, dunque, nella dinamica capitalistica. Per questo il capitale deve incessantemente modellare e rimodellare lo spazio, come un serpente deve cambiare pelle per sopravvivere. In questo processo, lo spazio viene anche temporalizzato, cosicché il capitale mette a profitto tempi e velocità diverse della valorizzazione nel mercato mondiale. I testi raccolti in questa antologia non si limitano a un discorso su categorie astratte, ma si rivelano una valida bussola per comprendere l'attuale fase di accumulazione capitalistica.
Una filosofia marxista del linguaggio
Jean-Jacques Lecercle
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 252
La lunga accumulazione originaria. Politica e lavoro nel mercato mondiale
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2008
pagine: 206
Gli interventi raccolti in questo volume affrontano, da diverse prospettive, il nesso tra mercato e storia, cercando di rileggere la grande narrazione capitalistica a partire dalla messa in discussione dell'idea di un tempo storico lineare e progressivo. Nella congiuntura di una grave crisi globale, formalmente ingenerata dai mercati finanziari, essi volgono principalmente lo sguardo ai laboratori della produzione e della riproduzione. Perché è qui, secondo gli autori, che corpi in carne e ossa vengono quotidianamente consumati, ma anche resistono a ciò che, con un termine oggi bandito dalle retoriche dominanti, si definisce ancora sfruttamento. La costruzione di sempre nuove condizioni di accumulazione a livello internazionale, lungi dal limitarsi a un determinato periodo storico, batte il tempo dell'intera storia capitalistica, ricombinando incessantemente diverse modalità di sfruttamento e di sussunzione del lavoro, ma generando anche nuove forme di insorgenza. Le analisi e le riflessioni qui proposte, per alcuni versi in anticipo sugli eventi innescati dal tracollo dell"'economia di carta", intendono fornire alcuni strumenti per poterne cogliere anche i controtempi. In un momento in cui gli apologeti del libero mercato tornano a esaltare una presunta "etica" dell'economia reale contro l'"immoralità" dell'economia finanziaria, appare ancora più necessario e urgente indagare i rapporti di produzione e di sfruttamento che si celano dietro quell'etica.
La questione ebraica
Bruno Bauer, Karl Marx
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2008
pagine: 221
Per la prima volta in edizione italiana il testo completo della polemica sulla "questione ebraica" tra Karl Marx e Bruno Bauer. Una discussione che, partendo dal tema dell'emancipazione degli ebrei, tocca questioni principali della critica della politica e dello stato moderno. Sebbene sia stato molto ampiamente letto, discusso e criticato, il saggio di Marx sulla questione ebraica non è stato mai pubblicato insieme ai testi con i quali esso polemizza, i due scritti di Bruno Bauer che vengono qui presentati al lettore italiano. Bauer non è solo un pensatore politico importante e originale; le sue riflessioni sulla Rivoluzione francese e sull'emancipazione politica costituiscono un termine di riferimento senza il quale anche la comprensione del pensiero di Marx su questi temi resta debole e insufficiente.