Libri di Magda Olivetti
Gelo
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2024
pagine: 356
Quando, nel 1963, l’editore Insel pubblicò, con il titolo di "Frost", il romanzo di un giovane autore austriaco esordiente, il mondo letterario rimase folgorato da una voce che non assomigliava a nessun’altra, quasi provenisse da un pianeta alieno. Una voce che, a dispetto dei numerosi epigoni, nulla ha perso della sua unicità, e che oggi come allora subito travolge chi si avventura nelle prime pagine di "Gelo". Dove cupi presagi si manifestano a un tirocinante in medicina, diretto verso una remota regione di montagna: «Ho preso il primo treno, quello delle quattro e mezzo. Viaggiavo tra pareti di roccia. A sinistra e a destra tutto era nero». Il giovane deve assolvere un incarico «assolutamente segreto»: osservare con attenzione, e discrezione, i bizzarri comportamenti del fratello di un medico, il pittore Strauch, che dopo aver bruciato tutti i suoi quadri si è da tempo ritirato in uno sperduto villaggio. La sua destinazione è dunque Weng, «il paese più malinconico che io abbia mai visto», dove «tutto sembra calcolato per riuscire fatale». E non meno inquietanti sono i suoi abitatori: dalla moglie dell’oste, «orribilmente ripugnante», allo scuoiatore che «fa anche il becchino», dal distillatore di grappa, «lungo e secco come un pezzo di legno», al gendarme, che non ha potuto studiare perché il padre temeva che «sarebbe rincretinito». Ma su tutti giganteggia, indimenticabile capostipite dei personaggi di Bernhard, il pittore Strauch, che giorno dopo giorno avvolgerà il giovane, e il lettore, nelle spire del suo folle, ipnotico, labirintico monologare.
Il libro Franza
Ingeborg Bachmann
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2024
pagine: 377
Il libro Franza «non è solo un viaggio attraverso una malattia. Cause di morte, tra queste rientrano anche i delitti. Questo è un libro che parla di un delitto... Esso tenta di far conoscere, di ricercare qualcosa che non è scomparso dal mondo. Oggi è soltanto infinitamente più difficile commettere delitti, ecco perché questi delitti sono tanto sublimi che quasi non riusciamo ad accorgercene e a comprenderli, benché vengano commessi ogni giorno nel nostro ambiente, tra i nostri vicini di casa». Queste parole, che non potrebbero essere più chiare, le leggiamo in una delle cinque prefazioni d’autore presenti nella nuova – sin dal titolo – edizione del Libro Franza, dove i materiali radunati e pubblicati per la prima volta nel 1978 vengono sottoposti a un radicale riassetto filologico da cui riaffiorano, tra l’altro, importanti tasselli mancanti nella versione precedente e destinati ad agevolarne la comprensione. In queste pagine postume la grande scrittrice austriaca mette a nudo, dolorosamente, e raggiungendo a tratti il calor bianco della furia e della lucidità, quello che era il presupposto dell’intero ciclo Cause di morte, avviato con Malina e rimasto incompiuto: una catena di delitti invisibili, di «sublimi» assassinii dell’anima, crimini che «avvengono senza spargimento di sangue» e spesso si presentano come atti innocui o addirittura altruistici e disinteressati. Crimini dove gli assassini possono essere rispettabili psicoterapeuti o giovani e promettenti scrittori, malati di quel singolare «genere di malattia che fa soffrire gli altri e il malato no».
La fornace
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2022
pagine: 225
Le voci non sono concordi, in paese: c'è chi dice con «due colpi alla nuca», chi parla di «due colpi alla tempia», chi asserisce «tre colpi». Sta di fatto che la notte tra il 24 e il 25 dicembre Konrad, «persona senza dubbio eccentrica ma al tempo stesso insignificante», ha ammazzato la moglie con una carabina Mannlicher. Sì, quella moglie invalida, «immobilizzata per metà della sua vita in una sedia a rotelle francese costruita apposta per lei». È stata trovata con il cervello spappolato – che «ricordava il formaggio Emmental» precisa il giudice distrettuale – nella loro casa. Sempre che si possa chiamare casa la fornace della calce in disuso dove i due abitavano, e che «già dall'esterno dà l'impressione di un carcere»: completamente isolata, camere vuote, pareti nude, porte sprangate, solide inferriate alle finestre, per «proteggersi contro il mondo esterno al quale erano finalmente riusciti a sottrarsi». Un «luogo di tenebra» dove tutto è «grottesco», ma ideale, anzi indispensabile per Konrad, perché l'assenza quasi assoluta di rumori acuisce straordinariamente le facoltà dell'orecchio, condizione vantaggiosa per il saggio epocale che da decenni sta cercando invano di scrivere, e che si intitolerà L'udito. Un luogo che diventerà teatro del progressivo inabissamento dei due in un microcosmo maniacale e allucinatorio.
Amras
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 152
Segregati in una torre – al tempo stesso eremo mistico e simbolo della loro tradizione familiare – due fratelli vivono un tempo sospeso e dilazionato, dopo il suicidio dei genitori, cercando un impossibile approccio all’Assoluto. In questo bruciante racconto della maturità, ritenuto dall’autore il proprio capolavoro, Thomas Bernhard ha condensato i motivi e i temi cardine del suo intero universo poetico. Poche pagine della letteratura sono così struggenti come quelle in cui il narratore rievoca i momenti precedenti il tentato suicidio della famiglia. Quei suoni che provengono dalla strada, le figure ancora intraviste dalle tende tirate nell’incombente buio della sera, i libri di poesia ancora compulsati, i noti oggetti e volti quotidiani, percepiti in un istante che si avverte come estremo, l’improvviso e imprevisto piacere delle proprie «mani, voci e idee»: tutto questo è inaspettatamente evocato con un amore segreto e umanissimo, che restituisce alla vita tutta la sua aura sacrale, sia pure nella consapevolezza tragica e piena del suo incancellabile dolore. (Luigi Reitani)
Il libro Franza
Ingeborg Bachmann
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2009
pagine: 377
"Il libro Franza" non è solo un viaggio attraverso una malattia. Cause di morte, tra queste rientrano anche i delitti. Questo è un libro che parla di un delitto. Esso tenta di far conoscere, di ricercare qualcosa che non è scomparso dal mondo. Oggi è soltanto infinitamente più difficile commettere delitti, ecco perché questi delitti sono tanto sublimi che quasi non riusciamo ad accorgercene e a comprenderli, benché vengano commessi ogni giorno nel nostro ambiente, tra i nostri vicini di casa". Queste parole, che non potrebbero essere più chiare, le leggiamo in una delle cinque prefazioni d'autore presenti nella presente edizione del "Libro Franza", dove i materiali radunati e pubblicati per la prima volta nel 1978 vengono sottoposti a un radicale riassetto filologico da cui riaffiorano, tra l'altro, importanti tasselli mancanti nella versione precedente e destinati ad agevolarne la comprensione. In queste pagine postume la grande scrittrice austriaca mette a nudo, dolorosamente, e raggiungendo a tratti il calor bianco della furia e della lucidità, quello che era il presupposto dell'intero ciclo "Cause di morte", avviato con "Molina" e rimasto incompiuto: una catena di delitti invisibili, di "sublimi" assassinii dell'anima, crimini che "avvengono senza spargimento di sangue" e spesso si presentano come atti innocui o addirittura altruistici e disinteressati.
Il trentesimo anno
Ingeborg Bachmann
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 195
Giunto al suo trentesimo anno, il protagonista del racconto che dà il titolo a questo libro avverte che sta entrando in una zona della vita dove i nomi si scollano dalle cose, le cose vagano sospese, la spinta a muoversi si arresta per un lungo momento. Qualcosa di simile è sottinteso nella nascita di questo libro: dopo aver sbalordito con la precoce perfezione e felicità delle sue liriche, Ingeborg Bachmann sembrò ritrarsi, dopo i trent'anni, in un suo nuovo regno della prosa, che qui si manifesta per la prima volta (1961). Ed è un mondo doloroso, ambiguo, investito da onde di delirio. Ma soprattutto è un mondo dove nulla viene lasciato nella cornice dei suoi significati prestabiliti. Qui sui fatti, sulle minuzie di un processo o su un grandioso sentimento, si posa uno sguardo ardente e lucido, come se tutto ciò che esiste venisse messo alla prova di un'altra possibilità, forse quella a cui Musil alludeva chiamandola "l'altro stato". Letti oggi, questi racconti rivelano con nettezza certi caratteri che sfuggivano ai primi lettori ammirati. Innanzitutto l'agilità e trasparenza della lingua, che rimanda a "una sorta di dolcezza austriaca", quel clima in cui la Bachmann stessa riconosceva la sua unica affinità con Rilke. Poi la sicurezza nello sfuggire alle innumerevoli stoltezze che donne e uomini si raccontano sui loro rapporti. Infine la capacità di lasciar trasparire, dietro ogni vicenda, l'ombra di una "partenza verso l'assoluto".
Beate e suo figlio
Arthur Schnitzler
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1986
pagine: 136
Amras
Thomas Bernhard
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 112
«Scritto nel 1964, subito dopo “Gelo”, “Amras” è la storia di due giovani fratelli costretti a vivere in una torre, nei dintorni di Innsbruck, isolati dal mondo. Viene rievocata la storia della loro famiglia: i dissesti economici causati dal padre, l'epilessia della madre, il clima persecutorio dell'ambiente politico e culturale tirolese. La loro ambigua e morbosa simbiosi verrà spezzata drammaticamente. Lo stile del racconto è già caratterizzato da un flusso verbale a forte carica emotiva, ma la scrittura non è ancora venata dal cinismo beffardo dei libri successivi. È l'opera che piú si avvicina a una precisa e profonda «cognizione del dolore». Forse per questo in piú occasioni Bernhard stesso disse che “Amras” era il suo libro piú riuscito. Il racconto esprime, allo stesso tempo, la strenua volontà e l'impotenza dei personaggi di vivere nella realtà, e la rappresentazione di questa aporetica situazione esistenziale è affermata (e simultaneamente negata) con perfetta corrispondenza dai modi retorici che compongono il testo. Bernhard presenterà cosí il racconto in un autocommento mai pubblicato: «ad essere descritta è una superficie. Solo la descrizione di una superficie è possibile “Amras” descrive una minima parte di un processo di dissoluzione di una genialogia [sic] familiare tirolese in cenni allusivi». I due protagonisti - divisi dentro e fuori se stessi, a partire da un'unità impossibile da ricomporre - sono calati in un mondo irto di contraddizioni, gettati nel buio del loro destino. E mentre il senso della loro vita si disperde, abbandonandosi nel flusso della frammentarietà, la narrazione, a sua volta, devia e divide i segni per impedire che questi s'irrigidiscano trafitti da un unico significato. La sfida per l'autore è descrivere il caos senza mai cedere un centimetro al caos. Nonostante la superficie non sia mai levigata dalla sintesi, in “Amras” va notato il modo in cui Bernhard collega elegantemente forme narrative eterogenee, dando l'impressione di un'unità di racconto che invece tradisce numerose lacune e cesure. Ardite modulazioni in cui piacere e dolore, oscurità e sapere s'intrecciano indissolubili.» (Dalla prefazione di Vincenzo Quagliotti)
Amras
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2018
pagine: 152
"Segregati in una torre - al tempo stesso eremo mistico e simbolo della loro tradizione familiare - due fratelli vivono un tempo sospeso e dilazionato, dopo il suicidio dei genitori, cercando un impossibile approccio all'Assoluto. In questo bruciante racconto della maturità, ritenuto dall'autore il proprio capolavoro, Thomas Bernhard ha condensato i motivi e i temi cardine del suo intero universo poetico. Poche pagine della letteratura sono così struggenti come quelle in cui il narratore rievoca i momenti precedenti il tentato suicidio della famiglia. Quei suoni che provengono dalla strada, le figure ancora intraviste dalle tende tirate nell'incombente buio della sera, i libri di poesia ancora compulsati, i noti oggetti e volti quotidiani, percepiti in un istante che si avverte come estremo, l'improvviso e imprevisto piacere delle proprie 'mani, voci e idee': tutto questo è inaspettatamente evocato con un amore segreto e umanissimo, che restituisce alla vita tutta la sua aura sacrale, sia pure nella consapevolezza tragica e piena del suo incancellabile dolore." (Luigi Reitani)
Amras
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2014
pagine: 119
"Segregati in una torre - al tempo stesso eremo mistico e simbolo della loro tradizione familiare - due fratelli vivono un tempo sospeso e dilazionato, dopo il suicidio dei genitori, cercando un impossibile approccio all'Assoluto. In questo bruciante racconto della maturità, ritenuto dall'autore il proprio capolavoro, Thomas Bernhard ha condensato i motivi e i temi cardine del suo intero universo poetico. Poche pagine della letteratura sono così struggenti come quelle in cui il narratore rievoca i momenti precedenti il tentato suicidio della famiglia. Quei suoni che provengono dalla strada, le figure ancora intraviste dalle tende tirate nell'incombente buio della sera, i libri di poesia ancora compulsati, i noti oggetti e volti quotidiani, percepiti in un istante che si avverte come estremo, l'improvviso e imprevisto piacere delle proprie 'mani, voci e idee': tutto questo è inaspettatamente evocato con un amore segreto e umanissimo, che restituisce alla vita tutta la sua aura sacrale, sia pure nella consapevolezza tragica e piena del suo incancellabile dolore." (Luigi Reitani)
Amras
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2009
pagine: 119
"Segregati in una torre - al tempo stesso eremo mistico e simbolo della loro tradizione familiare - due fratelli vivono un tempo sospeso e dilazionato, dopo il suicidio dei genitori, cercando un impossibile approccio all'Assoluto. In questo bruciante racconto della maturità, ritenuto dall'autore il proprio capolavoro, Thomas Bernhard ha condensato i motivi e i temi cardine del suo intero universo poetico. Poche pagine della letteratura sono così struggenti come quelle in cui il narratore rievoca i momenti precedenti il tentato suicidio della famiglia. Quei suoni che provengono dalla strada, le figure ancora intraviste dalle tende tirate nell'incombente buio della sera, i libri di poesia ancora compulsati, i noti oggetti e volti quotidiani, percepiti in un istante che si avverte come estremo, l'improvviso e imprevisto piacere delle proprie 'mani, voci e idee': tutto questo è inaspettatamente evocato con un amore segreto e umanissimo, che restituisce alla vita tutta la sua aura sacrale, sia pure nella consapevolezza tragica e piena del suo incancellabile dolore." (Luigi Reitani)
Gelo
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: XIII-358
Un chirurgo affida a un suo studente un'insolita missione: dovrà studiare segretamente il comportamento di suo fratello, un anziano pittore, Strauch, che si è isolato dal mondo ritirandosi a Weng, un paesino d'alta montagna, buio e malinconico. Durante lunghe passeggiate attraverso un paesaggio pietrificato dal gelo, bellissimo e terribile, lo studente si smarrisce ben presto nel labirinto ossessivo dei monologhi del pittore in cui verità lancinanti sembrano brillare al di là della fitta trama di allucinazioni, manie, congetture filosofiche, deliri persecutori e memorie autobiografiche. Il romanzo è il progressivo coinvolgimento dello studente e del lettore nella visionaria psicosi del pittore e nella vita quotidiana del villaggio, i cui abitanti sono esemplari di una umanità priva di ogni possibile luce di redenzione.