Libri di Manlio Del Giudice
Cryptovalute. Inquadramento fiscale del fenomeno e potenziali usi patologici
Luigi Macchia, Andrea Giugno
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2022
pagine: 156
Fondate sulla filosofia c.d. cypherpunk, nate ed evoluitesi dalle ceneri della crisi finanziaria del 2008, le monete virtuali promettono un mercato monetario decentralizzato e completamente svincolato dalle regole ferree applicate delle istituzioni finanziarie nazionali, sovranazionali e dalle banche centrali. Naturalmente lo sviluppo delle nuove tecnologie e l’affermazione a livello planetario della Digital Network sta avendo importanti influenze in tutti gli ambiti della società moderna e, diconseguenza, nella vita quotidiana di tutti noi. Il presente lavoro si propone quindi di tratteggiare le prerogative fondamentali che caratterizzano il mondo in continuo divenire delle cryptovalute per poi passare ad una definizione di tipo tecnicogiuridicadel fenomeno in Italia e nel mondo. Nelle pagine che seguiranno, verranno evidenziate le diverse proposte normative italiane ed europee, sottoponendo ad analisi (anche critica) i diversi trattamenti impositivi applicati, per poi eseguire un breve studio di tipo comparato tra le regolamentazioni applicate a livello internazionale.
Knowledge recurrence. Il ruolo di routine e script per la gestione delle imprese «knowledge» intensive
Valentina Cillo, Fabio Fiano
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 140
A partire dal rapido e continuo sviluppo tecnologico accelerato dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), si assiste oggi a cambiamenti radicali sia dal punto di vista sociale che economico. Tali cambiamenti stanno condizionando e modificando le strategie di crescita e sviluppo delle imprese. Un fattore cruciale alla base delle prestazioni organizzative nel contesto attuale, infatti, è l'intensità della conoscenza come concetto sfaccettato e strettamente correlato al tipo di organizzazione, al settore, al sistema di innovazione, alle conoscenze e alle competenze degli individui che guidano l'impresa. La diffusione delle informazioni e delle nuove tecnologie garantite dalla "Società della conoscenza" ha iniziato a stimolare progressivamente un forte processo di trasformazione influenzando gli stili di lavoro, le caratteristiche organizzative del lavoro e la produzione determinando, così, un diverso ruolo dei beni tangibili e intangibili. Ciò ha portato tanto il mondo manageriale quanto quello accademico a considerare la "conoscenza" come il vero protagonista della vita imprenditoriale. Le imprese possono raggiungere i loro obiettivi strategici incoraggiando la condivisione delle conoscenze, la flessibilità e l'adattamento ai cambiamenti dell'ambiente competitivo e transazionale. Quindi, la gestione della conoscenza è sempre più considerata come una fonte di vantaggio competitivo. Essa si basa sulla ferma capacità di espandere, diffondere e sfruttare internamente le conoscenze organizzative. La condivisione tacita della conoscenza, in particolare, può portare alla stratificazione della conoscenza incoraggiando la costruzione di modelli comportamentali noti come script cognitivi. Il presente volume si inserisce nel campo degli studi sulla gestione d'impresa analizzando il ruolo degli script organizzativi e delle routine nell'ambito delle strategie di sviluppo aziendale. In particolare, vengono analizzate e approfondite le implicazioni cognitive e strategiche della trasformazione della conoscenza dal livello individuale a quello collettivo (e vicendevolmente). Come emerge nel corso della trattazione, infatti, la conoscenza dipende strettamente dalle capacità cognitive degli attori che la detengono e non può essere separata dal processo comunicativo attraverso il quale viene scambiata. Come evidenziato dal crescente dibattito scientifico e manageriale sul rapporto tra conoscenza codificata e tacita, la codificazione nelle dinamiche di riproduzione o scambio di conoscenza può svolgere un ruolo cruciale. In particolare, la codificazione potrebbe fornire un dispositivo di classificazione e sistematizzazione delle informazioni, aprendo nuove opportunità per la modellazione e la rappresentazione della conoscenza, da intendersi come conditio sine qua non per l'adattamento ai processi di (ri)produzione e accumulazione di conoscenza.
Le strategie del marketing bancario: l'economia comportamentale
Ludovica Cosentini
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 223
Riuscire ad interagire con il pubblico nella forma più chiara possibile e nel rispetto della normativa sulla privacy, creare un maggiore contatto con un rapporto stabile nel tempo e saper comunicare i propri contenuti, sono questi i principali obiettivi delle imprese odierne. Con tali premesse, l'obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare la relazione tra la spinta gentile, il prodotto e il consumatore, cercando di suggerire come meglio integrarla e rafforzarla. Essere presente nell'atto dell'esperienza di consumo, per aiutare il fruitore nella scelta e nel rapporto con il bene, vuol dire strutturare adeguatamente le informazioni che l'impresa comunica. Avvalersi della Nudge Theory all'interno del processo di marketing potrebbe essere un primo passo per facilitare questo rapporto. Neonata teoria nell'ambito dell'economia comportamentale, la Teoria dei Nudge, è basata sul processo decisionale delle persone e, considerando la loro razionalità limitata, propone dei principi sui quali basare una comunicazione che sia più efficace per attivare e facilitare gli individui ad avere un comportamento più adeguato al contesto in cui ci si trova. L'obiettivo del lavoro trova origine da questi presupposti e si articola a più livelli nell'ambito delle organizzazioni bancarie, per capire come e con cosa sono relazionate: il punto di arrivo è quello di creare una strategia sulla quale l'impresa può basarsi per essere più comunicativa ed inclusiva con i propri consumatori, sarebbe a dire uno strumento che stia dietro le decisioni d'impresa ed i gesti di consumo, quindi nel contatto fra il prodotto e il consumatore. Compito del Management è elaborare metodi che riescano a coniugare la finalità istituzionale e la sostenibilità dei progetti, le forme di comunicazione e il rapporto con il pubblico è compito del Marketing. E quest'ultimo, oggi, si trova a un punto cruciale: inizialmente nato come azione necessaria per il trasferimento fisico della merce verso un mercato in cui venderla, con il tempo è divenuta una strategia per aiutare le imprese a convincere potenziali clienti ad acquistare o utilizzare i loro prodotti, assumendo l'aspetto di una forma di persuasione. Attualmente, però, le tecniche del posizionare determinati prodotti su determinati mercati sono cambiate, i confini del Marketing sono molto più ampi. È quindi riduttivo concepirlo come mero strumento di controllo del consumatore, ovvero non consiste più semplicemente nel rendere un prodotto attraente ma si integra nei processi aziendali, cercando un contatto, un'unione con il consumatore, che a sua volta rivendica la propria libertà di scelta.
Affari di famiglia. Problematiche gestionali e modelli imprenditoriali emergenti nei nuovi family business
Vincenzo Maggioni, Manlio Del Giudice
Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2011
pagine: XV-202
Governare un'impresa familiare e assicurarle una certa continuità nel tempo non è compito agevole: in Italia meno di un terzo delle imprese familiari sopravvive alla seconda generazione e solo il 15% la supera. In un momento congiunturalmente avverso alla crescita delle imprese viene spontaneo chiedersi quali siano le strategie che un family business debba realizzare per avviare processi di sviluppo e ricominciare a crescere; quali fonti del vantaggio competitivo coltivare o quali leve attivare affinché, nonostante la crisi intemazionale dei mercati finanziari e la diffusa sensazione di recessione, le imprese familiari riescano a sostenere il loro successo. "Affari dì famiglia" non è solo un lavoro monografico sul governo dei "family business": è anche un'esplorazione su tematiche emergenti, trattate con un approccio pratico e innovativo (dalla "pink family entrepreneurship" al "glass ceiling" nel rapporto successorio verso la figlia, dall'inserimento di "un non family" CEO all'esame del rapporto tra il sistema creditizio e le imprese familiari post Basilea 3). L'impresa dà potere alla famiglia e la famiglia, a sua volta, potenzia e rende più solida e forte l'impresa al fine di generare valore. Ma si parla sempre e comunque di "affari di famiglia".