Libri di Maria Bonaiti
Minnette de Silva. Modernità e tradizioni per Ceylon-Modernity and traditions for Ceylon
Maria Bonaiti
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 256
Originaria di Kandy, nell’isola di Ceylon (oggi Sri Lanka), Minnette de Silva (1918-1998) è figura di primo piano dell’architettura moderna del suo Paese e prima donna asiatica a essere associata al RIBA. Completati gli studi presso la Architectural Association School of Architecture a Londra, De Silva partecipa ai convegni CIAM come delegata del gruppo indiano e intesse relazioni con alcuni tra i principali protagonisti della scena architettonica contemporanea, tra i quali Sigfried Giedion, Jaqueline Tyrwhitt, Enrico Peressutti e Le Corbusier, con cui stringe una duratura amicizia. Grazie anche a una ricca documentazione, in parte inedita, il volume restituisce il profilo di una professionista fuori dal comune, il cui lavoro e impegno consentono di delineare i temi che attraversano il dibattito architettonico nell’immediato secondo dopoguerra, in primis il complesso rapporto tra artigianato, modernità e tradizioni.
Carlo Scarpa e l'officina Zanon. I materiali del progetto
Libro: Libro in brossura
editore: Anteferma Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 192
I saggi raccolti nel volume accompagnano la mostra Carlo Scarpa e l’officina Zanon. I materiali del progetto, allestita in occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Le diverse narrazioni, curate da alcuni tra i principali studiosi del lavoro di Carlo Scarpa, tracciano una sorta di filo conduttore, volto a porre in evidenza i diversi aspetti che distinguono la collaborazione tra l’officina Zanon e Scarpa, paradigmatica del rapporto virtuoso che in rari casi si stabilisce tra il progetto e il suo farsi.
Le Corbusier in India. Villa Sarabhai, Ahmedabad, 1951-1956
Maria Bonaiti
Libro: Copertina morbida
editore: Electa
anno edizione: 2021
pagine: 120
Oggetto del volume, che include un saggio di Alessandra Rampazzo, è villa Sarabhai, costruita da Le Corbusier ad Ahmedabad, in India, tra il 1951 e il 1956 per Manorama Sarabhai, esponente di una tra le più raffinate e potenti famiglie imprenditoriali indiane. Sullo sfondo di un'India da poco uscita dalla dominazione britannica, la casa progettata per Manorama Sarabhai - tra le più enigmatiche e meno conosciute opere lecorbuseriane - propone il tipo di villa mediterranea messa a punto da Le Corbusier nel corso degli anni Quaranta del secolo scorso. Modello, questo, che sotto la guida di un'esigente committente, si apre a molteplici contaminazioni, che trovano nei modi di vita tradizionali e nel paesaggio culturale locale le proprie specifiche ragioni. Costruita all'ombra della più eclatante impresa che vede Le Corbusier dare forma negli stessi anni a Chandigarh - la città di nuova fondazione nel Punjab - la villa è il risultato di un complesso processo progettuale e costruttivo che si dipana sotto l'attento controllo dello studio parigino, grazie all'apporto di fidati collaboratori, tra i quali un giovanissimo Balkrishna Doshi (futuro protagonista dell'architettura contemporanea indiana) e Jean Louis Véret. Di quest'ultimo sono gli scatti fotografici dei cantieri delle diverse fabbriche lecorbuseriane ad Ahmedabad - riproposti nel presente volume a confronto con immagini dello stato attuale della villa.
Architettura è. Louis I. Kahn, gli scritti
Maria Bonaiti
Libro
editore: Electa
anno edizione: 2002
pagine: 180
"Gli scritti di Kahn testimoniano un incessante interrogare il senso e la natura del fare architettonico, nel tentativo di individuare un possibile 'ruolo' all'indomani dell'esaurirsi degli ideali che avevano costituito la sostanza della lezione dei 'maestri'". Maria Bonaiti commenta in questo modo gli scritti di Louis I. Kahn da lei raccolti in questo volume.
Louis I. Kahn 1901-1974
Maria Bonaiti
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2013
pagine: 311
Intrecciando l'analisi dei progetti con la rilettura di alcuni tra i più significativi scritti kahniani, l'autore ripercorre il lavoro dell'architetto estoneamericano, dalla formazione agli esiti monumentali degli anni sessanta e settanta, nel tentativo di cogliere la natura della classicità che ne distingue l'opera matura. Il rapporto instaurato da Kahn con il raffinato ambiente culturale che ruota intorno alla figura di George Howe a Yale, la lezione appresa dagli antichi osservando le rovine romane in occasione del viaggio nel Mediterraneo del 1951, il lavoro in cantiere a fianco dell'ingegnere August Komendant sono solo alcuni dei temi affrontati nel presente volume, che propone, inoltre, un'ampia campagna fotografica appositamente realizzata dalla fotografa Alessandra Chemollo.