Libri di Massimo Maurizio
Il mondo è finito e noi invece no. Antologia di poesia bielorussa del XXI secolo
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: WriteUp
anno edizione: 2024
Poesia bielorussa contemporanea: un mondo variegato ma quasi del tutto sconosciuto, che arriva per la prima volta in Italia in forma di antologia. Quaranta autori e autrici, oltre cento poesie che coprono l'arco temporale dal 2000 al 2024 e rappresentano una prima ricognizione nel territorio poetico bielorusso di oggi. Liriche diverse per stile, tematiche e persino lingua e alfabeto: qui si trovano poesie in bielorusso e russo, oltre a due testi in yiddish e tre in ucraino, testimonianza di un plurilinguismo multiforme, ereditato dal passato e di cui il libro vuole conservare una traccia importante. Saltata agli onori della cronaca dopo le proteste del 2020, la Belarus è una terra segnata da conflitto, repressione e ingiustizia civile, ma è anche un Paese straordinariamente ricco di storia, paesaggi culturali e naturali, racconti in bilico tra mito e religione, realtà oniriche e quotidiana brutalità. Le voci incluse nel libro raccontano di identità ibride, dilemmi esistenziali, amori per luoghi e persone, ferite insanabili, futuri da immaginare e molto altro, e lo fanno attraverso linguaggi contaminati, permeabili a giochi ed esperimenti fonetici oppure ancorandosi a modelli classici. I testi si offrono a traiettorie trasversali che attraversano le generazioni e le storie individuali, tutte raccolte in un coro tragico e sublime che – in silenzio o a gran voce – ripete: "il mondo è finito e noi invece no".
Le ragazze e le istituzioni
Dar'ja Serenko
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Editrice Berti
anno edizione: 2024
pagine: 112
A dispetto della forma leggera e scanzonata, questa è una narrazione complessa che tocca temi attualissimi per la Russia di oggi. È il racconto dell’esperienza di Daria Serenko come collaboratrice delle istituzioni statali. Qui, le dinamiche sono sostanzialmente identiche per tutte le impiegate: ovunque, c’è la stessa intenzione (apparente) di fornire attività utili alla collettività, la stessa quotidianità lavorativa che fagocita la sfera privata all’interno di un sistema rigido e che si auto-rigenera all’infinito, senza un senso né una direzione. La definizione di “ragazze” non ha alcun riferimento anagrafico, ma sta a indicare l’impiegata di un micromondo specifico e chiarissimo a tutti coloro che frequentano la Russia: lavoratrici di qualunque età che operano in uffici tutti simili tra loro, con pavimenti ricoperti di linoleum e adesivi murali, il bollitore del tè in un angolo e i fiori sul davanzale interno. Per le ragazze, l’istituzione diventa un micromondo duplice: da un lato rappresenta la collettività femminile, dall’altro il Moloch patriarcale di burocrazia, imperscrutabile nelle decisioni che vengono imposte.
Traumaturgie. Tre voci dell'Europa centro-orientale: Marija Malinovskaja, Beata Obertyńska, Matei Vișniec
Krystyna Jaworska, Massimo Maurizio, Roberto Merlo
Libro: Libro in brossura
editore: Stilo Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 250
Questo volume presenta una scelta rappresentativa dell'opera di tre originali voci poetiche dell'Europa centro-orientale: la polacca Beata Obertyńska (1898-1980), il romeno Matei Vișniec (n. 1956) e la bielorussa Marija Malinovskaja (n. 1994). Due autrici e un autore che hanno saputo elaborare la violenza e la sofferenza di traumi collettivi - come la seconda guerra mondiale o il totalitarismo est-europeo degli anni della Guerra Fredda - e individuali - come la violenza domestica e la malattia mentale - traendo dolorosamente linfa e alimento per la propria poesia dall'esperienza dell'indicibile.
Onde lunghe. Testo russo a fronte
Sergej Timoffev
Libro: Libro in brossura
editore: Miraggi Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 160
"Onde lunghe" è dedicato agli elementi dell’acqua e dell’etere radiofonico, e raccoglie i migliori testi di alcune delle raccolte poetiche pubblicate da Timofeev negli ultimi dieci anni. Che cosa potrete trovare in "Onde lunghe"? Troverete versioni alternative della realtà e dediche a icone pop semidimenticate; vi racconterà delle passeggiate di un padre e di un figlio e degli afterhour notturni per Riga. Quando prenderete in mano "Onde lunghe", andrete al mare, anche se non vi muoverete di un centimetro. Qui, dove si incontrano il mare e la terraferma, la prosa breve e la poesia, dove i loro ritmi si sferzano a vicenda come onde su una riva che si allunga fino all’orizzonte, qui c’è un punto di quiete. Quale? Trovatelo voi.
Evgenij Kropivnickij e altri esperimenti di sopravvivenza letteraria
Massimo Maurizio
Libro: Libro in brossura
editore: Stilo Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 170
Il saggio analizza l’opera di Evgenij Kropivnickij e, tangenzialmente, di altre figure ‘minori’ del periodo, rilette come alternative estetiche all'utopia dello stalinismo e come precursori dei modi e delle forme caratteristiche del samizdat maturo. È infatti opinione diffusa che la cultura sovietica degli anni Trenta e Quaranta sia stata - ad eccezione di rari esponenti del modernismo - monolitica e soggiogata al diktat realsocialista o confinata e quindi soffocata nei Gulag. In realtà, come spesso avvenne nella storia della Russia e nonostante le purghe e il terrore generalizzato, anche questo periodo ha avanzato poetiche personalissime, foriere di proposte estetiche e culturali alternative a quelle ufficiali, sebbene relegate al sottosuolo e inaccessibili al pubblico. Nei decenni più bui della storia sovietica, esse ebbero la forza di riattualizzare le conquiste del modernismo nel contesto disumanizzante della dittatura staliniana.
Omissis
Semën Chanin
Libro: Libro in brossura
editore: Miraggi Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 144
La poesia di Chanin è il prodotto di due culture: quella della lingua in cui è scritta, ma anche quella dell'ambiente che la ispira; essa rientra nell'alveo della poesia russa al di fuori dalla Russia, dalla fine degli anni Ottanta "testo" a sé, prima di tutto per la duplicità culturale. Slivinskij definisce il mondo di Chanin una sorta di antiutopia, «dolce, agrodolce, ma tant'è»; l'aspetto utopico di questa lirica deriva dall'affidarsi in maniera totale alla lingua e alle sue proiezioni, non tanto per fiducia, quanto piuttosto perché è un appiglio meno effimero della realtà .
Il canto l'incanto il grido. Tre poetesse dell’Europa centro-orientale: K. Iłłakowiczówna, K. Nekrasova, M. Petreu. Con testo russo, polacco e rumeno a fronte
Kazimiera Illakowiczowna, Ksenija Nekrasova, Marta Petreu
Libro: Libro in brossura
editore: Stilo Editrice
anno edizione: 2017
pagine: 184
Questo volume presenta tre identità femminili estremamente diverse, la polacca Kazimiera IłłakowiczoÅLwna (1888-1983), la russa Ksenija Nekrasova (1912-1958) e la romena Marta Petreu (n. 1955), tre autrici dell’Europa centro-orientale che, nel loro insieme, hanno percorso un lungo e tortuoso cammino, incominciato negli ultimi decenni del XIX secolo e giunto fino ai primi anni del XXI, che racchiude e amplia quindi le contraddizioni del ‘secolo breve’, con le sue guerre, le sue dittature e le sue illusioni tradite. Temi quali il dolore, la solitudine, la morte, ma anche l’estasi e il miraggio della redenzione vengono soppesati, meditati, sofferti da prospettive e con atteggiamenti molto diversi – mi(s)tico nel caso di Nekrasova, furioso-misoteista nel caso di Petreu, evangelico e ‘francescano’ nel caso di Iłłakowiczówna – per ritrovarsi nella dimensione inattesa di una ricerca sempre personalistica, genericamente ascrivibile alla sfera dello ‘spirituale’.
Prossima fermata Cremlino. Percorsi reali e immaginari nella Mosca letteraria
Massimo Maurizio
Libro
editore: Bonanno
anno edizione: 2011
pagine: 192
Fino agli anni Settanta del secolo passato Mosca era vista prima di tutto come espressione simbolica dell'utopia comunista, dichiarata contemporaneamente realizzata e in divenire. Un'osservazione più attenta del suo ruolo nell'immaginario artistico del periodo dischiude letture contraddittorie e paradossali, che ne sovvertono il senso profondo e rivelano il volto di una città in costante conflitto con se stessa, vittima del proprio ruolo di capitale e guida dello Stato socialista per antonomasia. L'evoluzione dell'immagine letteraria di Mosca negli ultimi cinquant'anni delinea la trasformazione della percezione dello spazio urbano e dei miti a esso legati, riflettendo la progressiva erosione del suo potenziale utopico e sacrale e, soprattutto, dell'ideale da esso rappresentato.