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Libri di Massimo Vitale

Vincenzo De Feo. Un ammiraglio molisano
25,00

Girardengo si ferma qui

Girardengo si ferma qui

Massimo Vitale

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2021

pagine: 146

Macerone e Rionero Sannitico. Affrontate fin dal 1909, le due salite dell'Appenino Molisano hanno fatto la storia dei primi 50 anni del Giro d'Italia. Perdenze cattive e strada inghiaiata "una delle salite più dure d'Italia, se non la più dura" scriveva il grande giornalista Giuseppe Ambrosini. Il volume racconta, in forma di cronaca, le tappe che si sono concluse, o che lo hanno solo attraversato, in Molise. Storie di ore e di minuti, storie di secondi. Di salite e discese, di assolate pianure. Storie di campioni e di gregari, di vittorie e di sconfitte, di mitiche imprese e di "cotte" terribili. Ma sempre storie di fatica e di sudore, di un ciclismo epico che ha avvinto ed entusiasmato i tifosi d'un tempo come, e forse più, del ciclismo di oggi. Girardengo, Binda, Vervaecke, Bizzi, Del Cancia, Magni, Gaul, Poblet, Alomar, Denson, tutti vincitori di tappa a Campobasso, hanno scritto pagine indelebili e segnato momenti significativi della "corsa rosa" narrati quasi minuto per minuto nei capitoli di questo libro che sa intrecciare la storia del Giro con quella di eventi rilevanti per la Regione e per il Paese.
19,00

Gasangriff auf San Michele. 29 giugno 1916

Gasangriff auf San Michele. 29 giugno 1916

Massimo Vitale

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2018

pagine: 142

Gino Betti era un pisano di 25 anni. Robusto, intelligente, amava leggere e suonare il pianoforte. Donato e Pasquale D'Onofrio erano due fratelli di Molinara, un piccolo borgo in provincia di Benevento. Fratelli erano anche Onofrio e Salvatore Como, di Castellammare del Golfo; Ugo ed Ernesto Rossi di Roma; il capitano Ettore e il sottotenente Enrico Orefice. Tutti, come migliaia di altri, ebbero la sfortuna di trovarsi il giorno sbagliato nel luogo sbagliato, il 29 giugno 1916 sul monte San Michele. Il possesso del S. Michele era indispensabile per proteggere il "Doberdò Plateau". L'impiego dei gas era stato proposto già dall'autunno precedente. Nella notte sul 29 arrivò l'ordine di aprire le bombole installate in apposite nicchie. La sorpresa fu totale. Pochi fecero in tempo a indossare la maschera, molti perirono in pochi istanti, i più abbandonarono le armi e fuggirono. Poi il nemico sferrò l'attacco, ma la reazione italiana fu inattesa. I superstiti aprirono il fuoco, prontamente accorsero i rincalzi. Alle 7 la situazione era stata ristabilita, alle 13 tutte le trincee abbandonate erano state rioccupate. Quanti furono i morti? L'autore ha recuperato i nomi di 3.257 caduti riportati in allegato al racconto degli avvenimenti e dei molteplici episodi di valore che trasformarono il proditorio "Gasangriff" in una giornata di gloria imperitura per l'esercito italiano.
19,90

«Però mi fo’ molto coraggio». Pisa e la sua provincia nella Grande guerra

Massimo Vitale

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2017

pagine: 527

Alba del 24 maggio 1915. Dal forte Verena, altipiano di Asiago, parte il primo colpo di cannone della nostra guerra. Poco prima, sul fiume Judrio, i finanziari Carta e Dell’Acqua hanno scambiato le prime fucilate con una pattuglia austriaca e, a passo Zagradan, l’alpino Riccardo Di Giusto, colpito a morte nello scontro con gendarmi asburgici, è stato il primo della lunga lista di 650.000 caduti. Sono 6.558 i caduti di Pisa e dei comuni che formano ora la sua provincia, nomi riportati in appendice al volume con data di nascita, reggimento, data, luogo e causa di morte, patronimico e, ove recuperato, nome della madre, dell'eventuale moglie e dell'attuale luogo di sepoltura. Il racconto storico si articola in due ambiti. Il fronte interno, in primo luogo, un diario dei 41 mesi di guerra e degli accadimenti a Pisa e nei vari comuni. Iniziative a sostegno dello sforzo bellico, ma soprattutto l'assistenza alle famiglie dei richiamati e dei caduti, la nascita dei vari comitati, la loro attività, la preparazione civile, l'opera di benefattori come Sofia Franceschi Bicchierai, Giuseppe Pardo Roques e Pellegrino Pontecorvo. Uno spaccato della vita in città, con le sue angustie e i suoi problemi, dal caroviveri al razionamento, dagli speculatori ai calmieri, ma anche i commerci, la cronaca, la vita quotidiana. La seconda parte racconta la guerra guerreggiata, attraverso i diari storici delle brigate che inquadrarono la gran parte dei pisani, brigate Spezia, Bergamo, Cremona, Salerno, Modena, Friuli. Le battaglie, gli atti di valore, la vita in trincea tra topi e pidocchi, Caporetto e la vittoria. Fanti, artiglieri, bersaglieri, alpini, genieri, cavalleggeri: tutti portarono nella baionetta il segno della Croce, in tasca il pane dell'Ultima Cena, in gola il pianto dell'ultimo addio.
35,00 33,25

Lino Vitale un politico fuori dalle righe

Massimo Vitale

Libro: Copertina rigida

editore: Regia Edizioni

anno edizione: 2011

10,00 9,50

Uomini della grande guerra. Storia di combattenti molisani

Uomini della grande guerra. Storia di combattenti molisani

Massimo Vitale

Libro: Copertina rigida

editore: Nuova Prhomos

anno edizione: 2016

pagine: 384

"Ai lettori chiedo di conservare nel cuore anche la memoria di quella dolorosa vicenda che fu la prima guerra mondiale."
20,00

Domenico Marzullo. «Il piccolo Coppi»

Massimo Vitale

Libro

editore: Regia Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 140

18,00

Gesù è con noi. I molisani in Russia e nella seconda guerra mondiale

Massimo Vitale

Libro

editore: Youcanprint

anno edizione: 2023

pagine: 354

Mancò la fortuna, non il valore. Mancarono soprattutto, con rare eccezioni, armamenti adeguati, aerei moderni, carri armati pesanti, dotazioni e carburanti. Mancò un apparato industriale finalizzato allo scopo e non soltanto alle lucrose commesse. Mancò la visione d'insieme di una guerra condotta in maniera sprovveduta perché orientata da una strategia politica più che militare. Col poco che c'era i nostri soldati combatterono ovunque con ardimento intrepido e disciplinata costanza: dalla steppa russa al deserto africano; dalle ambe etiopiche ai monti albanesi; sopra e sotto i mari, nel cielo. Nel lavoro l'autore non intende raccontare la guerra e il suo drammatico epilogo, ma soltanto restituire alla memoria i nomi, i luoghi, gli eventi, gli atti di eroismo dei soldati e degli ufficiali molisani. A essi dedica idealmente il volume. E alla memoria del padre, Lino Vitale, s.tenente nel 58° reggimento div. motorizzata "Piave"; del suocero, Addolorato Del Riccio, caporal maggiore in Grecia; del ten. colonnello Alberto Di Siro, zio della madre, 129° reggimento div. "Perugia", morto in Albania, fucilato dai tedeschi dopo l'8 settembre.
38,90

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