Libri di Matteo Anastasio
Il tempo della promessa
Marina Garcés
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 80
Tre sono le grandi promesse che hanno plasmato il mondo occidentale: Dio, lo Stato e il capitalismo. Viviamo in una società ossessionata dalle previsioni, dal controllo e dalla pianificazione. Le illusorie promesse di felicità, successo e piacere hanno sostituito la libertà di creare legami personali oltre i vincoli di sangue e proprietà. Ma chi, oggi, ha il coraggio di prestare giuramento, di costruire un legame solido con gli altri? Le promesse sembrano aver perso peso nell’amore, nel lavoro, nella vita sociale e politica. Eppure, la promessa è il fondamento della nostra civiltà, è quella «strana mania che l’Occidente giudaico-cristiano posò sulle labbra di Dio». Dalla parola divina agli algoritmi predittivi, Marina Garcés indaga le radici storiche, filosofiche e letterarie della promessa, che emerge come un atto di ribellione, capace di disegnare futuri desiderati. Quale avvenire ci attende se non abbiamo il coraggio di mantenere la parola data? Un pamphlet ricco di speranza sul potere dell’impegno, per riappropriarci del presente e assumerci la responsabilità del futuro.
Globalismo e democrazia. L'economia politica del tardo neoliberismo
Wolfgang Streeck
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 416
Nel periodo di massimo splendore del neoliberismo, la globalizzazione era considerata inevitabile e la democrazia redistributiva obsoleta. Un incremento di prosperità per tutti era la promessa, il risultato è stato però la crescente incapacità di domare la macchina della disuguaglianza. I partiti politici tradizionali in crisi, il declino dei sindacati e i dubbi dilaganti sul funzionamento delle istituzioni democratiche sono una conseguenza di questa evoluzione. Un’altra è rappresentata dall’affermarsi di movimenti populisti e di nuovi partiti ai margini dello spettro politico, che hanno prodotto – in molti paesi – un braccio di ferro istituzionale e politico che minaccia di lacerare le società. Alla luce di questa situazione, le cui cause stanno diventando ancora più evidenti dopo la pandemia, i tempi sono maturi per una scelta fondamentale. È la questione al cuore del nuovo libro di Wolfgang Streeck: la ristrutturazione del sistema statale deve continuare nella direzione di una maggiore centralizzazione sovranazionale, che concentrerebbe il potere nelle mani di un’élite globalizzata, con il rischio di perfezionare un sistema indifferente alle condizioni storiche e culturali delle società? Oppure la soluzione migliore è l’inserimento degli stati in un’architettura internazionale che rispetti la loro sovranità, e quindi sia pluralista? La linea indicata da Streeck è inequivocabile: la strada da percorrere segue la ricostruzione dell’autonomia e della sovranità decentralizzata. Solo così, soprattutto in Europa, con il ritorno delle decisioni politiche nell’economia, sarà possibile rifondare la politica democratica.
La società dell'ignoranza. Sapere e potere nell’epoca dell’incertezza
Daniel Innerarity
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 212
In tempi di costante accelerazione e di emergenze, in cui ogni decisione richiede la massima tempestività, si assiste a una crescente «deregolamentazione del mercato cognitivo», alla proliferazione di stereotipi, pregiudizi e automatismi mentali. Questi meccanismi, di per sé necessari al funzionamento di una democrazia complessa, sono spesso però anche il terreno fertile di populismi, demagogia e negazionismi di ogni tipo. Innerarity accompagna il lettore in una decostruzione del principio di razionalità moderna, che presiede alla produzione del sapere, rivalutando il ruolo dell’ignoto: non vi è infatti «scoperta scientifica o invenzione tecnologica», ci dice l’autore, «che non porti con sé, come la sua ombra, una nuova mancanza di conoscenza». Ripensare il valore di ciò che non sappiamo e fare i conti con le sue implicazioni è allora il compito più urgente della società contemporanea e della vita, individuale e collettiva.
Una teoria della democrazia complessa. Governare nel XXI secolo
Daniel Innerarity
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 384
Il mondo contemporaneo è complesso, stratificato, eterogeneo, plurale. Eppure gli attuali sistemi politici, anche quelli democratici, continuano a operare con gli stessi metodi uniformi e le stesse teorie semplificate, mancando di un indispensabile rinnovamento concettuale. Questo libro si rivolge a quanti non credono nelle risposte semplici, ma neanche disperano davanti alla complessità del problema: se nei secoli abbiamo assistito al passaggio della democrazia dalla polis agli Stati nazionali, dalla sua forma diretta a quella rappresentativa, potremo anche far fronte alla realtà del XXI secolo a partire da un rinnovamento delle sue basi teoriche. La proposta di Daniel Innerarity si presenta come un esercizio di rianimazione per la democrazia e ha il merito di offrire una teoria politica efficace e concreta, che non tralascia il cruciale scenario della democrazia digitale.
Oltre l'austerità. Disputa sull'Europa
Jürgen Habermas, Wolfgang Streeck
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 111
«Europa-Streit»: così è stato definito in Germania il dibattito sul futuro dell’Europa. In questa contesa intellettuale due grandi pensatori tedeschi, Wolfgang Streeck e Jürgen Habermas, si confrontano sui destini del processo di integrazione europea. Se il primo crede che una ripresa democratica per l’Unione possa essere riconquistata soltanto con il ritorno allo Stato nazione (almeno per quanto riguarda le scelte di politica economica), il secondo è convinto che il superamento della crisi della democrazia europea non possa provenire da un ritorno al nazionalismo e al sovranismo, e che sia quindi necessaria ancora «più Europa». Un dibattito che oggi, in un’Europa in bilico tra programmi di rilancio economico comunitari e l’avanzare delle destre sovraniste, si scopre sempre più urgente.
Israele o la teologia politica della rinascita
Micha Brumlik
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 48
Mentre si celebrava nel 2018 il settantesimo anniversario della fondazione dello Stato d’Israele (1948) e la gente ballava nelle piazze di Tel Aviv, al confine con la Striscia di Gaza giovani palestinesi morivano sotto il piombo di soldati israeliani. Inoltre, il dibattito interno sorto dopo la cosiddetta “Legge sulla cittadinanza” del 19 luglio 2018 sta lì a dimostrare come la questione dell’identità per Israele sia rimasta aperta anche dopo decenni dalla fondazione dello Stato. Nell’attuale discussione prendono forma motivi di carattere teologico, che caricano oltre ogni proporzione odierni conflitti con simbologie della tradizione religiosa giudaica e cristiana.
Ma vénérée. Lettres d’amour
Friedrich Nietzsche
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2020
pagine: 64
Democrazia o capitalismo? Gli Stati-nazione nel capitalismo globalizzato
Jürgen Habermas
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2019
pagine: 48
A partire da un serrato confronto critico con il libro di Wolfgang Streeck "Tempo guadagnato", Habermas ci offre una lucida riflessione sullo stato di salute del vecchio continente e delle democrazie liberali che finora ne hanno caratterizzato la facies politica. Analizzando la crisi in cui l’Europa si dibatte da decenni, il filosofo di Francoforte cerca di pensare una possibile via d’uscita che sia capace di evitare il rischio dell’“opzione nostalgica”, quella dei ripiegamenti nazionali o sovranisti. Ripiegamenti che oggi agitano il nostro tempo, ammantati di una retorica populista a sfondo xenofobo. Fra democrazie in bilico e capitalismo sfrenato, Habermas non si stanca di reclamare “più Europa” e di invocare un’unione sovranazionale di partiti progressisti in favore della costruzione europea.
Ripensare l'Europa
Jürgen Habermas, Gabriel Sigmar, Emmanuel Macron
Libro
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2018
pagine: 48
L’irritazione popolare per l’inerzia dei governi, le differenze significative – nei tassi di crescita, nei livelli di disoccupazione e nel debito nazionale – tra le economie del Nord e del Sud Europa, la progressiva erosione della coesione politica dell’Unione monetaria: sono solo alcuni dei temi di cui Habermas discute assieme a Macron e a Gabriel, analizzando con loro la profonda frattura che divide il vecchio continente. La minaccia del terrorismo, la crisi finanziaria, la pressione migratoria, le correnti razziste e nazionalistiche, i populismi: tutte queste realtà impongono la necessità di elaborare un’agenda europea e una politica comunitaria. Quale futuro attende l’Europa?
Una Costituzione per l'Europa?
Jürgen Habermas
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 47
Vi è un curioso contrasto tra le aspettative e le istanze degli "europei della prima ora", che con la fine della seconda guerra mondiale si adoperarono subito per l'unità politica d'Europa, stendendone il progetto, e quelle di quanti, oggi, hanno il compito di proseguire il progetto avviato allora. Viene da chiedersi se questo cambio nel clima politico sia espressione di sano realismo - risultato di secoli di apprendimento - o segno piuttosto di una alquanto nociva codardia, quando non di puro e semplice disfattismo. Dopo duecento anni di esperienza costituzionale, il mondo occidentale sembra non guardare più alla Costituzione come a una chiave di volta per risolvere i propri problemi. Come garantire allora le grandi conquiste dello Stato nazione al di là dei confini nazionali? Come rendere effettiva la partecipazione democratica in una realtà che si fa sempre più globale? Come superare il modello neoliberista basato sul profitto, generatore di disuguaglianza distributiva ed emarginazione? Come creare una federazione di Stati autonoma non improntata alla logica del mercato ma su un senso di cittadinanza condiviso? L’Europa – ammonisce Habermas – non può imporsi alla coscienza dei propri cittadini solo nella forma di una moneta, di interessi economici o trattati privi di spessore simbolico. Abbiamo bisogno di un atto politico di fondazione, di fare appello a valori condivisi e inaugurare un processo costituente che permetta di costruire una società civile europea attiva e democratica. Introduzione di Antonio Cecere.