Libri di Matteo Ricci
Edoné: norma e morale giuridica. Traffico di influenze illecite e prospettive di riforma
Matteo Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2024
pagine: 128
Il nostro paese, per uniformarsi alla Convenzione di Mérida e in modo specifico alla Convenzione penale anticorruzione di Strasburgo del 1999, introduce con la famosa legge Severino (l. n. 190/2012) il delitto di traffico d'influenze illecite: un reato comune che possa eradicare il fenomeno corruttivo dei pubblici agenti. Purtroppo il 346-bis cp non ha sortito ad oggi gli effetti sperati, e anzi il centro studi Rand mostra che la corruzione abbia complessivamente aumentato la sua mole nel prodotto interno lordo italiano, alimentando molte critiche dottrinali, come quella che incolpa il legislatore di avere relativizzato la portata di questo reato, soprattutto alla luce di quanto si legge nei trattati.
Gente da Grifone. Cinquant'anni col Genoa nei racconti dei suoi calciatori indimenticabili
Mauro Bruni, Matteo Ricci
Libro
editore: Redazione
anno edizione: 2007
pagine: 128
Il giornalista Matteo Ricci e Mauro Bruni, uno dei "capi" storici della tifoseria rossoblù, hanno raccolto confidenze, aneddoti e ricordi da sessantaquattro calciatori che hanno vestito la maglia del Genoa. I racconti, inediti e originali, sono scritti in prima persona dai calciatori. Gli intervistati: Abbadie, Aguilera, Baveni, Bean, Berni, Bonetti, Bordon, Bortolazzi, Braglia, Brevi, Briaschi, Bruno, Lorenzo Buffon, Caccia, Carlini, Cavallo, Chiappino, Collovati, Corradi, Corso, Damiani, Da Pozzo, Delfino, Derlin, Di Vaio, Di Vincenzo, Eranio, Faccenda, Ferrari, Francioso, Garbarini, Giacomini, Giampaolo, Grosso, Leon, Locatelli, Martina, Mascheroni, Maselli, Milito, Morelli, Morello, Nappi, Nela, Onofri, Perotti, Pruzzo, Rivara, Rossetti, Rossi, Rossigni, Rotella, Ruotolo, Russo, Sala, Scanziani, Skuhravy, Silipo, Simoni, Stellini, Tacchi, Tedesco, Testoni, Torrente, Turone, Zigoni.
Della entrata della Compagnia di Gesù e christianità nella Cina
Matteo Ricci
Libro: Libro rilegato
editore: Quodlibet
anno edizione: 2000
pagine: LX-775
La sindrome femoro-rotulea
Gianluca Castellarin, Matteo Ricci, Gino Zecchinato
Libro: Libro in brossura
editore: Cortina (Verona)
anno edizione: 2005
pagine: 88
Über die Freundschaft-Dell'amicizia
Matteo Ricci
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2005
pagine: 80
Passione rossoblù. Ediz. numerata
Matteo Ricci
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: Diemme
anno edizione: 2007
pagine: 320
Pane e politica. Per un centrosinistra che torni a vincere
Matteo Ricci
Libro
editore: PaperFIRST
anno edizione: 2023
pagine: 208
Il 25 settembre del 2022 il Pd incassa la più sonora sconfitta della sua breve vita. Per la prima volta, un esponente del vecchio Movimento sociale italiano varca la soglia di Palazzo Chigi. Come reagisce il Partito democratico? Dimissioni del segretario, elezione di un nuovo leader. Si deve fare una Costituente delle idee, dicono tutti. Bisogna rifondare il partito, riscrivere il suo rapporto con la società. Ma il dialogo con il Paese stenta a decollare. Matteo Ricci decide di partire per una inedita campagna post-elettorale. Un giro dell’Italia alla ricerca delle ragioni della sconfitta. Si fa invitare a cena nelle famiglie italiane. Siede con loro a tavola. Fa domande. Ascolta. Riempie il suo taccuino di appunti. Vuole capire perché la gente ha voltato le spalle alla sinistra. Ne consegue, nella seconda parte del libro, un appunto di viaggio per una sinistra europeista e popolare. Nuove idee per rilanciare il partito con le indicazioni, le suggestioni, le vie indicate dai cittadini stessi, in quelle cene in famiglia, con uno sguardo fisso sull’Europa, chiamata a una sfida cruciale di cambiamento. Una costituente dal basso, da Nord a Sud, casa per casa, come si faceva una volta. Ma non per chiedere il voto: per chiedere, invece, perché il popolo ha voltato le spalle alla sinistra e cosa occorre per tornare a parlarsi. Prefazione di Walter Veltroni.
Dieci capitoli di un uomo strano. Testo cinese a fronte
Matteo Ricci
Libro: Libro rilegato
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: CV-544
"Dieci capitoli di un uomo strano" (Pechino 1608) fu l'opera ricciana di maggior successo. Essa costituisce, insieme a "Il vero significato del Signore del cielo" (Pechino 1603), un documento prezioso per l'analisi dei temi e dei problemi affrontati nel primo confronto tra civiltà cristiana europea e mondo cinese. In vari luoghi Ricci presenta questa opera di "etica naturale" con il titolo di "Paradossi"; in essa espone agli interlocutori confuciani dottrine di filosofia morale sul tempo, sul mondo, la morte, il silenzio, la divinazione, la ricchezza, che inizialmente reputava per essi ignote e paradossali. E individua nella filosofia stoica dei classici latini, universalizzante ed eclettica, lo strumento privilegiato della comunicazione con i letterati cinesi. Non poteva tuttavia esporre Seneca e Orazio, Cicerone, Epitteto e Marco Aurelio nell'integrale originalità delle loro dottrine, incompatibili, su questioni fondamentali, con il cristianesimo. Egli dunque li presenta in un grandioso apparato di centinaia di criptocitazioni, costretti nelle tesi della dottrina cristiana che finisce per frapporsi come schermo tra due visioni del mondo singolarmente coincidenti. Tale convergenza riesce tuttavia a rendersi visibile, ed è per questo probabilmente che nel titolo originale cinese la paradossalità, la "stranezza" - che è anche straordinarietà - non è più attribuita alle tesi, ma all'uomo che le espone.
Della entrata della Compagnia di Giesù e Christianità nella Cina
Matteo Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: LXIV-776
Il testo qui pubblicato, noto anche come i "Commentari della Cina", è il resoconto dell'avventurosa penetrazione, fra il 1582 e il 1610, della prima missione cristiana in Cina che abbia lasciato traccia durevole. Esso fu scritto da Matteo Ricci, il principale artefice dell'impresa, nell'ultimo scorcio della sua vita, e completato da Nicholas Trigault con alcune informazioni tratte da appunti ricciani e con la narrazione della morte dell'autore e delle trattative per la sua sepoltura in terra cinese. Dopo una descrizione sistematica e dettagliata della vita, usi, abitudini e istituzioni della Cina dell'epoca, si procede alla narrazione dell'impresa, con le sue fasi per lungo tempo alterne e il coronamento con l'ingresso e la fondazione di una missione a Pechino. Si vede bene quanti pochi mezzi materiali i missionari avessero a disposizione, ma anche lo spiegamento di forze intellettuali e culturali, l'acume diplomatico, e spesso l'astuzia, con cui essi supplirono a tale mancanza. Lasciando inizialmente a margine la dottrina, Matteo Ricci si curò principalmente della traduzione in cinese dei libri di Euclide, della stesura di opere a carattere morale-filosofico, della costruzione di strumenti per la misurazione terrestre e astronomica. Dall'altro lato, egli approfondì la conoscenza dei maggiori classici cinesi e delle diverse "religioni" diffuse nel territorio, per potersi confrontare sulle questioni che gli venissero poste. Prefazione di Filippo Mignini.
L'Italia alla ricerca della felicità
Matteo Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Aiep Editore
anno edizione: 2013
pagine: 156
Descrizione della Cina
Matteo Ricci
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 197
Scritto fra il 1609 e il 1610, poco prima della morte dell'autore, il testo di Matteo Ricci che qui pubblichiamo per la prima volta in forma autonoma è stato per secoli il veicolo principale attraverso cui l'Occidente ha conosciuto la Cina. Esso è parte integrante del resoconto scritto dal gesuita al termine della sua trentennale missione in Cina, che lo portò fino alla corte dell'imperatore Wan Li della dinastia Ming. Suddiviso in brevi capitoli, esso descrive l'Impero celeste nei molti suoi aspetti che stupirono, e ancora stupiscono, il lettore occidentale: dalla scrittura per ideogrammi all'arte della stampa, dalla "scoperta" dei ventagli alla medicina cinese, dalla complessa organizzazione dell'impero e della corte alla cerimonia del tè. E ancora: il ruolo dell'esercito, il confucianesimo, le sette religiose e gli eunuchi, il giudizo sulla poligamia, fino alla pratica disinvolta dell'infanticidio (soprattutto delle femmine), e alla mutilazione del piede delle donne, le quali addirittura non ricevevano un nome ma venivano designate con un numero. Per la vastità dei temi affrontati, l'efficacia dello stile che unisce concisione, parsimonia nel giudizio e concretezza anche brutale nelle descrizioni, ed evoca illustri precedenti quali Erodoto, Tacito o Tito Livio, questo libro può essere considerato uno dei capolavori dell'etnografia premoderna. Con una prefazione di Bernardo Valli e un saggio di Filippo Mignini.
Il castello della memoria. La mnemotecnica occidentale e la sua applicazione allo studio dei caratteri cinesi
Matteo Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2016
pagine: 163
Fin dall'antichità, le mnemotecniche hanno rappresentato un metodo per l'acquisizione di nozioni di ogni tipo, da semplici liste di nomi a interi discorsi da proclamare in pubblico. L'ars memorativa era parte del metodo didattico utilizzato dai Gesuiti nei loro collegi per insegnare la retorica e le lingue straniere, materie fondamentali per imparare a predicare nelle missioni all'estero. Matteo Ricci (1552-1610), padre gesuita, straordinario pioniere e fondatore delle prime missioni cattoliche nell'impero dei Ming, apprese i fondamenti della disciplina mnemonica al Collegio romano e stupì i cinesi dimostrando di riuscire a memorizzare più di cinquecento caratteri in ordine sparso, guardandoli una sola volta. La sua capacità colpì talmente l'elite dei mandarini da spingerli a chiedergli di trasporre "in lettera cina" le mnemotecniche, impresa nella quale il missionario si cimentò con entusiasmo. Questo volume contiene la prima traduzione completa in italiano del suo "castello della memoria", trattato sulla memorizzazione dei caratteri, originariamente scritto in lingua cinese, ricostruito in seguito dal suo confratello Alfonso Vagnoni (1566-1640) e pubblicato in Cina nel 1624. Nell'edizione critica, a cura di Chiara Piccinini, viene descritto il contributo che egli diede agli studi sinologici e lessicografici. Viene inoltre presentata l'attualità dell'arte mnemonica, applicata alla didattica della lingua cinese scritta.