Libri di Michail Talalay
I partigiani sovietici nella Resistenza italiana
Massimo Eccli, Sandro Teti
Libro: Libro in brossura
editore: Sandro Teti Editore
anno edizione: 2025
pagine: 240
Tra il 1943 e il 1945 oltre 5.000 cittadini sovietici si batterono a fianco dei partigiani italiani per liberare il nostro Paese dal giogo nazifascista. Nella prima parte Sandro Teti inquadra il periodo storico in cui si verificarono gli eventi, mentre Massimo Eccli fornisce un elenco, per gran parte inedito, di nomi di partigiani che si batterono insieme ai nostri connazionali, frutto di approfondite ricerche negli archivi sovietici, italiani, tedeschi e statunitensi. I primi sovietici a unirsi alla Resistenza furono quelli fatti prigionieri in Russia nel 1941-1943 dall’esercito di Mussolini e internati in Italia. Questi, dopo l’8 settembre, fuggirono e si unirono ai nostri partigiani. Gli altri, che a partire dal 1944 furono inviati dai nazisti nel nostro paese per combattere i partigiani, disertarono invece dalle “legioni” collaborazioniste in cui molti di loro erano stati arruolati a forza. I sovietici combatterono nel Centro-Nord ed ebbero un alto numero di caduti, oltre 500. Il più celebre è Fëdor Poletaev, insignito delle più alte onorificenze italiana e sovietica: la medaglia d’oro al valor militare e la stella d’oro di Eroe dell’Urss. Oltre ai russi, combatterono, tra gli altri, molti ucraini, bielorussi, azerbaigiani, georgiani, armeni, kazaki, uzbechi, moldavi e tartari. Molti riposano nei sacrari della Resistenza a Genova e Torino, nel cimitero monumentale di Milano, nella Certosa di Bologna. Ad altri è toccato di essere sepolti accanto ai loro nemici, nei cimiteri tedeschi in Italia. Il lungo lavoro di ricerca svolto da Eccli negli archivi non solo italiani e russi, ma anche tedeschi e statunitensi, ha consentito di identificare questi militi ignoti le cui tombe recano ora finalmente un nome e un cognome. In molti casi è stato possibile anche rintracciare figli e nipoti che hanno potuto così conoscere la sorte dei loro cari. Prefazione di Mikhail Talalay.
Essad Bey. Un genio in fuga da sé stesso
Libro: Libro in brossura
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2022
pagine: 255
Essad Bey è sicuramente uno dei più misteriosi scrittori europei del Novecento. Autore di molti libri popolari negli anni '30, si spense nel 1942 a Positano: il turbante 'arabo' che sormonta la stele presso la sua tomba suscita sempre viva curiosità fra i visitatori del locale cimitero. Nacque a Kiev (per caso) nel 1905 con il nome di Lev Abramovič Nusenbaum (poi cambiato in Nussimbaum) ma crebbe fino 15 anni a Baku, nel Caucaso. Figlio di un importante imprenditore petrolifero ebreo, perse giovanissimo la madre che si suicidò in circostanze misteriose: il suo girovagare per il mondo ebbe fine a Positano dove un'altra esule, la scrittrice tedesca (di origine ebraica) Elizabeth Castonier di lui scrisse: Un russo-turco di nome Essad Bey spuntò fuori da qualche parte insieme con una vecchia signora trasandata (Alice Schulte, la sua governante), che parlava solo russo e di cui egli affermava che un tempo era stata la sua balia. Era un uomo misterioso, che come unico documento d'identità possedeva una carta d'imbarco del Norddeutschen Lloyd, che agli occhi dei rispettosi gendarmi figurava come un passaporto diplomatico. Ammalatosi del morbo di Buerger, visse nella cittadina costiera fino alla sua morte, evitando forse il triste destino del suo amico, il commerciante o 'scrittore' (così indicato nell'elenco degli ebrei redatto dal Comune di Positano nel 1942) Albert Adler, che finì i suoi giorni ad Auschwitz.
L'epopea di Leningrado. La città-eroe durante l'assedio dei 900 giorni
Nikolaj Kislizyn, Vasilij Zubakov
Libro: Libro rilegato
editore: Anteo (Cavriago)
anno edizione: 2021
pagine: 264
La blokada ossia l’assedio della Città-Eroe Leningrado fu uno degli avvenimenti più drammatici e più eroici della Guerra sul Fronte Orientale. Da Dmitrij Šostakovič a Sergio Leone sono molti gli artisti che si sono stati ispirati dall’epopea della città fondata da Pietro il Grande e progettata in gran parte da architetti italiani che Hitler voleva spazzare via dalla faccia della terra. Ma Leningrado ha resistito ed è diventata la fascinosa Piter dei giorni nostri. Gli autori di questo testo sono due storici militari che hanno partecipato alla difesa della città. Il volume è impreziosito dalla prefazione di Michail Talalay collaboratore dell’Accademia Russa delle Scienze, cresciuto nella Leningrado della ricostruzione del dopoguerra.
La Merano dei russi. Ediz. italiana, tedesca e russa
Bianca Marabini Zöggeler, Rosanna Pruccoli, Michail Talalay
Libro: Libro in brossura
editore: Alphabeta
anno edizione: 2018
pagine: 160
Guida trilingua - italiano, tedesco, russo - ai luoghi dei russi a Merano. I rapporti tra Merano, la città di cura alpina, e la Russia vantano una lunga storia: a Merano vivevano membri del casato dei Romanov, aristocratici e borghesi russi, artisti, scrittori, musicisti, medici vi esercitavano la loro professione, sacerdoti vi celebravano le funzioni, come testimoniano la Casa russa con la chiesa di San Nicola e diversi altri testimoni memorabili.
I russi ad Amalfi. Suggestioni mediterranee e storie di vita
Aleksej Kara-Murza, Michail Talalay, Olga Zukova
Libro: Copertina morbida
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2015
pagine: 240
Già a partire dalla fortunata stagione espositiva ed editoriale del Centro, incentrata sulla scoperta del luminoso Sud da parte dei viaggiatori del Grand Tour, era emerso il progetto intrigante di ridisegnare la storia dell'immaginario europeo Costa d'Amalfi, permeata di arte e suggestioni mediterranee e fonte di coinvolgenti sensazioni estetiche che quasi sempre accompagnano la riscoperta interiore e favoriscono stimoli creativi. Restava da estendere la ricerca ai viaggiatori russi. Il fil rouge che unisce le loro descrizioni entusiastiche è la diversa percezione della peculiarità dell'ambiente, suffragata da valutazioni comparative di usi e costumi, ma anche da espressioni di delusione per le poche tracce al presente dell'antico splendore, subito mitigate dalla fantastica meraviglia dei luoghi aspri ma ameni della Costa.
Dal Caucaso agli Appennini. Gli azerbaigiani nella resistenza italiana
Michail Talalay
Libro: Libro in brossura
editore: Sandro Teti Editore
anno edizione: 2013
pagine: 128
Tra il 1943 e il '45 alcune centinaia di soldati della Repubblica sovietica di Azerbaigian si unirono alla Resistenza italiana, parte degli oltre 5.000 partigiani provenienti dall'Armata rossa che contribuirono alla Liberazione dell'Italia. Questo volume racconta, attraverso testimonianze, foto e documenti, la maggior parte dei quali inediti, le eroiche gesta dei partigiani azerbaigiani. Una pagina ancora del tutto sconosciuta della guerra di Liberazione, che traccia una linea di collegamento inaspettata e inedita tra il nostro Paese e la Repubblica dell'Azerbaigian, che ha ripristinato la propria indipendenza dal 1991 e oggi è in grande sviluppo.
Die russische Kolonie in Meran. Hundert Jahre russisches Haus «Borodine»-La colonia russa a Merano. Per i cent'anni della casa russa «Borodine»
Bianca Marabini Zöggeler, Michail Talalay
Libro
editore: Raetia
anno edizione: 2008
pagine: 144
Musica in esilio. Natalia Pravosudovic, allieva di Schönberg
Michail Talalay, Bianca Marabini Zöggeler
Libro: Copertina rigida
editore: Folio
anno edizione: 2003
pagine: 128
Memorie del conte Michail Dmitrievitch Boutourline
Wanda Gasperowicz, Michail Talalay
Libro
editore: Maria Pacini Fazzi Editore
anno edizione: 2001
pagine: 366
Lettere dal meridione di Silvestr Scedrin. Un pittore russo innamorato della luce del sud
Libro: Libro rilegato
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2023
pagine: 150
Sil'vestr Feodosievič Ščedrin (San Pietroburgo 1791 - Sorrento 1830). Nel mese di marzo del 2015 il professor Michail Ju. Evsev'ev portò in Italia l'epistolario di Sil'vestr Ščedrin raccolto nel corposo volume pubblicato in Russia l'anno precedente. Il libro fu presentato il 19 marzo a Napoli, il 20 a Sorrento e il 21 ad Amalfi. Finalmente, dopo otto anni da quegli eventi, sebbene più contenuto ma ricco di immagini, l'epistolario vede la luce anche in Italia con questo volume nato dalla collaborazione fra il Centro di Cultura e Storia Amalfitana e il Centro studi e ricerche Francis Marion Crawford, con la consulenza scientifica di Michail G. Talalay e le traduzioni dal russo di Marina Moretti. Sarà uno strumento prezioso per quanti vorranno approfondire e conoscere, del grande artista, l'altro versante della sua personalità, quello umano, stroncato nel pieno del suo ciclo vitale e tuttavia fin qui non del tutto esplorato. Per tutti e per ciascuno il luogo della nascita è sempre occasionale. Il luogo della morte, per scelta o per avventura, è il terminale opposto dove si lascia il retaggio della propria vita. Se i due luoghi non coincidono è sulla loro traiettoria che leggeremo la trama di un'esistenza, soprattutto quando questa è degna di essere ricordata ai posteri. I due luoghi sono entrambi importanti perché conferiscono pari diritto e dignità di cittadinanza. Il luogo della morte non è mai casuale, esso è la destinazione naturale del vissuto di ciascuno ed è indicativo per decifrarne messaggi e insegnamenti. San Pietroburgo, Amalfi e Sorrento sono quelli che leggiamo accanto al nome di Sil'vestr Ščedrin: non potrà certo ascrivere al caso che la sua vita si sia conclusa in questa parte del Mediterraneo, lontano dai grigi paesaggi del Nord, nel sole delle costiere più belle del mondo, quelle sorrentina e amalfitana.