Libri di Michele Danieli
Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2024
pagine: 384
Il volume ripercorre le vicende artistiche del primo Cinquecento a Ferrara, dagli anni del passaggio di consegne dal duca Ercole I d’Este al figlio Alfonso I (1505) fino alla scomparsa di quest’ultimo (1534), committente raffinato e di grandi ambizioni, capace di rinnovare gli spazi privati della corte come quelli pubblici della città. Il tramonto della generazione di Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti pone Ferrara di fronte alla difficile sfida di un ricambio di alto livello. All’inizio del nuovo secolo si sviluppa una nuova scuola, più aperta agli scambi con altri centri, che ha come protagonisti quattro maestri: Ludovico Mazzolino, pittore dall’estro bizzarro che orienta il suo linguaggio in senso anticlassico; Giovanni Battista Benvenuti detto Ortolano, sempre caratterizzato invece da un naturalismo convinto e sincero; Benvenuto Tisi detto Garofalo, il principale interprete locale della maniera di Raffaello; e Giovanni Luteri detto Dosso, che sviluppa uno stile originale, colto e divertito, influenzato tanto da Giorgione e Tiziano quanto dalla Roma di Michelangelo. Queste pagine raccontano di una stagione incredibilmente ricca, dove l’antico e il moderno, il sacro e il profano, la storia e la fiaba si fondono in un mondo figurativo che può definirsi, in una parola, ferrarese.
Palazzo Savioli
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Edizioni (Bologna)
anno edizione: 2024
pagine: 192
«In base a un calcolo certamente approssimativo e opinabile, ma valido come ordine di grandezza, si può affermare che i palazzi e le case di interesse storico-artistico posti entro il perimetro delle mura cittadine ammontano ad almeno quattrocento, senza contare le pur rilevanti emergenze post-ottocentesche. (...) Collaborando con l'ADSI, la Accademia degli Indomiti ha promosso la pubblicazione di una collana di monografie: palazzo Bocchi (2006), palazzo Fava da San Domenico (2008), palazzo Zani (2011) palazzo Bentivoglio al Borgo della Paglia (2017) e palazzo Vizzani (2019). Ora siamo giunti alla sesta fatica: palazzo Savioli. Con questa opera abbiamo derogato al requisito che ci eravamo tacitamente imposti, ovvero la presenza di apparati decorativi cinquecenteschi. In palazzo Savioli tali apparati esistevano ed erano di grande rilievo ma ora, per quello che è dato sapere, nulla di cinquecentesco sopravvive. Ormai siamo in pieno Settecento.» (Luigi Malaguti)
Rinascimento a Ferrara. Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2023
pagine: 456
Ercole de’ Roberti (1450-1496) e Lorenzo Costa (1460-1535) sono due artisti in apparenza piuttosto diversi. Ercole fu il grande erede della tradizione ferrarese, condusse la scuola locale al suo punto più alto e terminò la sua breve vita mentre era pittore di corte degli Este. Lorenzo spese una lunga parte della sua carriera lontano dalla patria e morì settantacinquenne a Mantova, al servizio dei Gonzaga. Tuttavia i due pittori furono accomunati da una incessante volontà di misurarsi con le più importanti novità che attraversavano l’Italia e l’Europa, vissero il loro tempo da assoluti protagonisti ponendosi tra le principali personalità del Rinascimento nell’Italia settentrionale. Dalle atmosfere tese e distillate di Ercole de’ Roberti alla moderna pacatezza di Lorenzo Costa, il volume accompagna il visitatore attraverso sei decenni cruciali che hanno cambiato il volto dell’arte ferrarese, e non solo.
«Per tutta la Lombardia giovò di maniera». Disegni dell’Italia settentrionale nel secolo di Giulio Romano
Michele Danieli, Giulio Girondi, Stefano L'Occaso
Libro: Libro in brossura
editore: Il Rio
anno edizione: 2019
pagine: 44
Catalogo della mostra: Mantova, Museo Diocesano Francesco Gonzaga, 29 maggio-16 giugno 2019. Il titolo di questa piccola mostra è tratto da un passo della biografia di Giulio Romano riportata nelle Vite di Giorgio Vasari: «Per tutta la Lombardia giovò di maniera, che que’ popoli hanno posto di sorte in uso l’arte del disegno, inusitata sino al suo tempo, che ne sono uscite dipoi pratiche persone e bellissimi ingegni». Se l’encomiastiche parole dell’aretino delineano un quadro probabilmente esagerato, è pur vero che l’arrivo di Giulio a Mantova – nel 1524 – rappresentò uno spartiacque, segnando un prima e un dopo nel panorama del suo tempo e per un contesto ben più ampio del piccolo principato dei Gonzaga. Questa piccola mostra restituisce un frammento del contesto evocato da Vasari, visualizzando uno spaccato della “maniera moderna” del XVI secolo attraverso un piccolo, ma significativo, corpus di disegni di – tra gli altri – Giulio Romano, Parmigianino e Luca Cambiaso.