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Libri di Paolo Boccara

Enactment. Parola e azione in psicoanalisi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 192

La psicoanalisi può essere ancora definita un trattamento dove la dimensione dell’azione è assente? Sono ancora valide le parole di Freud secondo cui “nel trattamento analitico non si procede a nient’altro che a uno scambio di parole tra l’analizzato e il medico”? In questi ultimi decenni, affermare che paziente e analista interagiscono è diventata una constatazione condivisa e ha contribuito all’interesse per un fenomeno clinico denominato “enactment”. Questo termine descrive quei momenti in cui l’analista si accorge di venire inconsciamente indotto ad “agire” da sollecitazioni transferali o identificatorie del paziente. Allargare l’orizzonte teorico del “dialogo agito” permette di affrontare la questione di come le diverse forme dell’inconscio vengono rappresentate nella stanza di analisi. Sostiene Stefano Bolognini nella sua presentazione del volume: “L’idea che l’area teorico-clinica dell’enactment costituisca la “quarta via regia” alla comprensione dell’inconscio, dopo il sogno, il transfert e il controtransfert, è ormai complessivamente accettata dalla maggioranza degli psicoanalisti in tutta la comunità internazionale”. Entro questo quadro, la riflessione sul concetto di enactment e sull’agito in psicoanalisi porta con sé il valore della libertà di pensare: senza dimenticare il passato, ma senza precludersi l’apertura al futuro, al nuovo, al non ancora conosciuto.
27,00 25,65

Al cinema dallo psicoanalista. Se il cinema è utile alla psicoanalisi

Paolo Boccara, Giuseppe Riefolo

Libro: Libro in brossura

editore: Borla

anno edizione: 2015

pagine: 236

"Gli autori non si sistemano nella comoda posizione di chi colloca la poltrona dell'analista 'dietro lo schermo del film': non si pongono nella posizione di chi vuole indagare i conflitti inconsci del regista o fornire versioni nuove di tematiche più volte trattate dalla letteratura e dalla cinematografia. Con naturalezza e con piacere, collocano la loro poltrona di analisti davanti allo schermo e propongono una tesi forte sul rapporto tra cinema e psicoanalisi, mettendone in evidenza non i contenuti, ma la funzione di apparato per produrre immagini: il cinema attraverso l'opera creativa del regista che è alla ricerca di spettatori da emozionare, la psicoanalisi attraverso la comunicazione tra inconsci che si attiva in seduta nel processo di transfert-controtransfert-rêverie e che fa accedere nelle menti di analista e paziente un flusso continuo di immagini contestuali che allargano la pensabilità di entrambi. In sintesi, si tratta di un libro che dice cose non già conosciute e che permette di vedere un nuovo 'cinema dell'immaginazione'".(dalla prefazione di Anna Ferruta)
27,00 25,65

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