Libri di Giuseppe Riefolo
Al cinema con il mio paziente. Venti film e una canzone nella stanza di analisi
Giuseppe Riefolo
Libro: Libro in brossura
editore: Alpes Italia
anno edizione: 2024
pagine: 176
Uno psicoanalista è uno strano spettatore di film: “cosa vede quando va al cinema?”. Il rischio è che al cinema continui a fare l’analista e cerchi l’inconscio rimosso nel regista e nel film. Al tempo stesso “cosa vede uno spettatore o un regista nei film che parlano di psicoanalisi?”. Anche in questo caso c’è il rischio che spettatori e registi vedano la psicoanalisi come una sorta di film poliziesco dove un atteso colpo di scena chiarirà una storia altrimenti confusa e dolorosa. Freud stesso aveva perplessità che psicoanalisi e cinema avessero un registro comune e perciò declinò l’invito di Pabst a essere consulente di quello che è stato il primo film psicoanalitico europeo. A Hollywood lo stesso problema lo risolvevano con Fred Astair e Ginger Rogers. Questo libro abbandona la logica indagatoria e suggerisce che ogni spettatore vedrà solo un proprio film diverso persino da quello che propone il regista. È un modello per la stanza di analisi dove un analista è chiamato a partecipare a un film di cui il suo paziente compone la trama che scompone le certezze dell’analista e lui, per fortuna e per mestiere, a differenza dell’ispettore Callaghan, non “sa sempre come fare colpo”.
Enactment. Parola e azione in psicoanalisi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 192
La psicoanalisi può essere ancora definita un trattamento dove la dimensione dell’azione è assente? Sono ancora valide le parole di Freud secondo cui “nel trattamento analitico non si procede a nient’altro che a uno scambio di parole tra l’analizzato e il medico”? In questi ultimi decenni, affermare che paziente e analista interagiscono è diventata una constatazione condivisa e ha contribuito all’interesse per un fenomeno clinico denominato “enactment”. Questo termine descrive quei momenti in cui l’analista si accorge di venire inconsciamente indotto ad “agire” da sollecitazioni transferali o identificatorie del paziente. Allargare l’orizzonte teorico del “dialogo agito” permette di affrontare la questione di come le diverse forme dell’inconscio vengono rappresentate nella stanza di analisi. Sostiene Stefano Bolognini nella sua presentazione del volume: “L’idea che l’area teorico-clinica dell’enactment costituisca la “quarta via regia” alla comprensione dell’inconscio, dopo il sogno, il transfert e il controtransfert, è ormai complessivamente accettata dalla maggioranza degli psicoanalisti in tutta la comunità internazionale”. Entro questo quadro, la riflessione sul concetto di enactment e sull’agito in psicoanalisi porta con sé il valore della libertà di pensare: senza dimenticare il passato, ma senza precludersi l’apertura al futuro, al nuovo, al non ancora conosciuto.
Il caso Vivarini a Barletta. Dalla Madonna in trono (1483) nella chiesa di Sant'Andrea ai percorsi di Alvise Vivarini sulla costa adriatica
Giuseppe Riefolo, Filippo Maria Ferro
Libro: Libro in brossura
editore: Rotas
anno edizione: 2016
pagine: 176
La chiesa di S. Andrea a Barletta conserva una tavola raffigurante la Madonna in trono col Bambino, dipinta da Alvise Vivarini nel 1483. Forse i 26 frati francescani, in fuga dall'assedio dei francesi nel 1528, l'hanno messa in salvo, abbandonando le immagini laterali. Da allora la Madonna è al centro di un vero caso: che fosse sola dall'inizio appare fatto singolare per le commesse dell'epoca, eppure del complesso non resta traccia. Giunta dalla bottega muranese alle nostre coste, il suo destino si interseca con numerosi percorsi dei Vivarini, con altre icone di eguale magia nello sfavillio di colori brillanti e ori preziosi, tavole disperse nelle terre di Puglia e in varie collezioni: Bari, Napoli, Denver, Berlino, Madrid, Kreuzlingen. Dipinti eccellenti affiancano le ricerche di Clara Gelao, Vincenzo Buonocore, Giuseppe Porzio. Non sappiamo cosa sia accaduto alla Madonna dopo la distruzione della prima chiesa. Il 31 gennaio 1851 il vescovo Giuseppe de' Bianchi Dottula visita S. Andrea, trova la pala "di ottimo pennello" già sola, su una parete della sacrestia, e dispone "non si toccasse e si cercasse onde meglio custodirla e conservarla".
Al cinema dallo psicoanalista. Se il cinema è utile alla psicoanalisi
Paolo Boccara, Giuseppe Riefolo
Libro: Libro in brossura
editore: Borla
anno edizione: 2015
pagine: 236
"Gli autori non si sistemano nella comoda posizione di chi colloca la poltrona dell'analista 'dietro lo schermo del film': non si pongono nella posizione di chi vuole indagare i conflitti inconsci del regista o fornire versioni nuove di tematiche più volte trattate dalla letteratura e dalla cinematografia. Con naturalezza e con piacere, collocano la loro poltrona di analisti davanti allo schermo e propongono una tesi forte sul rapporto tra cinema e psicoanalisi, mettendone in evidenza non i contenuti, ma la funzione di apparato per produrre immagini: il cinema attraverso l'opera creativa del regista che è alla ricerca di spettatori da emozionare, la psicoanalisi attraverso la comunicazione tra inconsci che si attiva in seduta nel processo di transfert-controtransfert-rêverie e che fa accedere nelle menti di analista e paziente un flusso continuo di immagini contestuali che allargano la pensabilità di entrambi. In sintesi, si tratta di un libro che dice cose non già conosciute e che permette di vedere un nuovo 'cinema dell'immaginazione'".(dalla prefazione di Anna Ferruta)
Isteria e campo della dissociazione
Filippo Maria Ferro, Giuseppe Riefolo
Libro: Copertina morbida
editore: Borla
anno edizione: 2006
pagine: 232
Psichiatria prossima. La psichiatria territoriale in un'epoca di cri si
Giuseppe Riefolo
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2001
pagine: 152
La crisi di cui parla il sottotitolo non va intesa in senso negativo: quello che la psichiatria oggi vive è infatti un periodo di grandi prospettive. La recente aziendalizzazione dei servizi sanitari impone un attento esame della situazione, non tanto sul piano politico, quanto piuttosto su un piano dinamico. Emergono nuove categorie di disagio e di sofferenza, con nuove modalità di presentazione del bisogno da parte dell'utenza. Il libro, con un linguaggio a tratti provocatorio, presenta una critica serrata dell'attuale funzionamento dei servizi psichiatrici pubblici, ed è un'occasione di riflessione per quanti operano in questo campo, oltre che di stimolo a una rifondazione teorica della psichiatria territoriale.
Enactment in psychoanalysis
Efrat Ginot, Jay R. Greenberg, Jeremy D. Safran
Libro: Libro in brossura
editore: Frenis Zero
anno edizione: 2019
pagine: 326
Il film di cinquanta minuti. L'analista al cinema nella stanza di analisi
Giuseppe Riefolo
Libro: Libro in brossura
editore: Antigone
anno edizione: 2015
pagine: 238
"Seguo sempre il racconto dei pazienti come se fosse un film. Per dirla con Nino Ferro, mi accorgo di portare sempre al livello dell'iconico tutti gli accadimenti della seduta. Credo che sia il funzionamento di base della nostra mente, che deve continuamente sceneggiare e portare in immagini quello che ci accade, quello che pensiamo, sentiamo e ascoltiamo. Forse io, per mestiere, vi presto più attenzione. Così scopro che nell'iconico il racconto si trasforma, e le immagini sono sempre la prima intersezione fra ciò che il paziente racconta e la mia capacità di accogliere il suo racconto, necessariamente attraverso immagini che sono mie. "Il film non è 'un film', ma il prodotto di libere associazioni che ci porteranno da qualche parte che non conosciamo, e parlare di un film è lo stesso che parlare di una città, di un monumento, una poesia, un viaggio. Quando un film entra nella stanza di analisi, è solo una 'cosa' che introduce altro. Al tempo stesso, tutto ciò che incontriamo nella stanza di analisi si dispone come un film. "In continuazione, mi incuriosisco del film che il paziente mi racconta, perché quel film viene a contribuire al film della seduta. Il setting è un potente filtro di interpretazione dei fatti, e la stanza di analisi, giustamente, non rispetta il film del regista, ma da quel film ne coglie uno proprio, costruito da paziente e analista. "È importante che la stanza di analisi sia continuamente una sala cinematografica..."
Le visioni di uno psicoanalista. La poltrona dietro lo schermo
Giuseppe Riefolo
Libro: Copertina morbida
editore: Antigone
anno edizione: 2008
pagine: 220
Le "visioni" di Giuseppe Riefolo sono testi narrativi stimolati dalla visione di film: "associazioni libere" o visioni nel senso di Artemidoro, dove ogni film, come un sogno raccontato, porta l'immaginazione dello spettatore-analista verso la storia di un paziente e la sua relazione con lui. Uscito dal cinema, "tornato alla vita e alla stanza di analisi - dice l'autore - continuo a pensare a quelle immagini e alle emozioni che ne coglievo come quando si ricorda una buona giornata o un bel viaggio fatto nei giorni precedenti, o un buon incontro. Immagini che ci aiutano a introdurre nuovi personaggi e a dare un nuovo ordine alle situazioni concrete della vita e del nostro lavoro che ci saturano continuamente".
Le visioni di uno psicoanalista
Giuseppe Riefolo
Libro: Copertina morbida
editore: Antigone
anno edizione: 2007
pagine: 176
Le "visioni" di Giuseppe Riefolo sono testi narrativi stimolati dalla visione di film: "associazioni libere" o visioni nel senso di Artemidoro, dove ogni film, come un sogno raccontato, porta l'immaginazione dello spettatore-analista verso la storia di un paziente e la sua relazione con lui. Uscito dal cinema, "tornato alla vita e alla stanza di analisi - dice l'autore - continuo a pensare a quelle immagini e alle emozioni che ne coglievo come quando si ricorda una buona giornata o un bel viaggio fatto nei giorni precedenti, o un buon incontro. Immagini che ci aiutano a introdurre nuovi personaggi e a dare un nuovo ordine alle situazioni concrete della vita e del nostro lavoro che ci saturano continuamente".