Libri di Patrizia Valloggia
«Come sogliole spaccate in due». Xenía antica e migranza contemporanea
Flavio Degasperis, Mario Gamba, Patrizia Valloggia
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 124
Dalla Grecia antica sino a oggi, dai temi di Omero a quelli di Ovidio, su su fino all'epoca di Kant e Derrida, lo straniero (che arrivi presso la terra dei Feaci narrata nell'Odissea o all'isola di Lampedusa oggi) porta con sé domande sul nostro essere stanziali, si carica di aspetti potenzialmente minacciosi e - come spesso è stato detto da grandi filosofi e letterati - offre "doni" a coloro presso i quali egli giunge. Il compito che ci siamo assunti con questo lavoro è molto semplicemente quello di compiere una rapida ricognizione intorno al tema della ospitalità dello straniero (e, per opposizione, intorno alla natura della cittadinanza) in alcuni dei grandi momenti della produzione filosofica, religiosa e letteraria del nostro mondo culturale, dalla antichità greco-latina alla tradizione ebraico-cristiana, dalle riflessioni dell'Illuminismo al decostruzionismo post-moderno. Chi è davvero "straniero"? E cosa davvero vuol dire essere cittadino? E lo straniero che porta minacce ma anche doni, che tipo di doni porta con sé?
Contro i nartecofori. Brevi note sul pensiero della morte nel mondo classico
Flavio Degasperis, Mario Gamba, Patrizia Valloggia
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 112
"Nartecoforo" è chi vive apparentemente spensierato, in fuga dal pensiero della morte che tutti attende, portando in giro quegli unguenti e quei gioielli di cui si copre e con cui copre e dimentica la propria pochezza ontologica. Ma una simile spensieratezza è forse davvero solo apparente, e non riesce a nascondere appieno la sotterranea angoscia del morire, che traspare e - anzi - compare esplosiva nei momenti più impensati. Che cosa era la morte per gli antichi greci e latini? E cos'è oggi? La morte è la fine di tutto o è forse transito ad altro? Si torna dall'Ade? E infine, ha senso meditare la morte? Serve a qualcosa "pensare la morte? Forse sì...