Libri di Piero Spila
Il cinema di Bernardo Bertolucci
Piero Spila
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2020
pagine: 192
Gratificato da un enorme successo internazionale, il cinema di Bernardo Bertolucci è per molti aspetti inimitabile. Da Prima della rivoluzione (1964) a Io e te (2012) non c'è immagine di un suo film che non sia il frutto di un artificio espressivo, scenografico, luministico, o che si accontenti di riproporre il vecchio equivoco della realtà così com'è senza intervenire, invece, per trasformarla e sublimarla. Quello di Bertolucci è un cinema del "tutto è possibile", dell'altrove e dell'impasse. Un cinema spettacolare e complesso che si mette continuamente alla prova, che guarda la realtà con concupiscenza e meraviglia, come la Terra vista dalla Luna. Dal respiro epico del kolossal al minimalismo del racconto quotidiano, dai canoni del romanzo ottocentesco (Novecento, L'ultimo imperatore) allo scandalo del sesso più trasgressivo (Ultimo tango a Parigi) fino alla misura del teatro da camera (The Dreamers), c'è sempre un legame con la storia del cinema fatta rivivere nel presente. In questa "infinitudine", che lega la vita all'immaginario, c'è forse il suo segreto più prezioso. I film di Bertolucci sono sempre contemporanei, sia quando parlano del fascismo che nasce e muore nella pianura padana (Novecento) o della cupezza degli anni di piombo (La tragedia di un uomo ridicolo), sia quando vivono nel cuore della Cina (L'ultimo imperatore), nel Nepal (Piccolo Buddha), nel Sahara (Il tè nel deserto), oppure in una villa del Chianti-shire (Io ballo da sola) o nelle cantine di un palazzo borghese di Roma (Io e te): sempre instaurano una linea diretta con quello spettatore ideale che «sognando desidera ancora sognare» e in questa onirica euforia prolunga i suoi desideri e, con il cinema, a volte scopre delle verità. A un anno dalla scomparsa di un grande Maestro del cinema, questo libro propone un lungo viaggio in compagnia dei suoi film, dall'opera d'esordio La commare secca (1962) a The Echo Chambers (2018), purtroppo lasciato incompiuto. Tutti i film sono accompagnati da analisi critiche e da brevi interventi dello stesso Bertolucci. A corredo del libro un apparato iconografico ricco di centinaia di foto e fotogrammi scelti dai film in funzione del testo scritto.
Un'idea di cinema
Piero Spila
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2010
pagine: 224
Pier Paolo Pasolini. I film: guida critica per nuovi spettatori
Piero Spila
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2015
pagine: 157
Un libro dedicato in particolare ai nuovi spettatori del cinema di Pier Paolo Pasolini, invitati a vedere o rivedere quei film al riparo dalle vicende personali e artistiche dell'autore e dal contesto spesso feroce in cui essi presero vita. Con Pasolini, voltare indietro lo sguardo significa provare una specie di vertigine, quella di specchiarsi in un tempo immoto, un infinito presente in cui tutto è cambiato e tutto sembra invece segnare il passo. A quarant'anni dal suo assassinio, Pasolini è sempre qui, e soprattutto il suo cinema rivela intatta la sua forza, capace ancora di suscitare emozione e sorpresa. Dalla prima inquadratura di "Accattone" (1960) fino all'ultimo fotogramma di "Salò" (1975), Pasolini ha raccontato la storia del nostro paese e insieme ha fatto la critica di quella storia. Per questo motivo il suo cinema non è moderno (almeno non nel senso di Rossellini o di Renoir), è invece contemporaneo, ovvero non legato al tempo in cui si iscrive, fuori norma e fuori misura. Curioso che la critica cinematografica, nella maggioranza dei casi, abbia spesso equivocato il senso profondo del suo lavoro, utilizzando parametri di giudizio tradizionali e quindi attardandosi sulla "fertile imperfezione" dei suoi film, e perdendo di vista (o sottovalutando) l'aspetto più anomalo, ibrido, spiazzante, di un cinema che, come ha detto Patty Smith, "è stato capace di raccontare sanguinando un tempo che sanguinava".
Il cinema e qualche film. Alfabeto critico per nuovi spettatori
Piero Spila
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2016
pagine: 240
«Apro gli occhi e non vedo niente». La paradossale battuta pronunciata dall'Ombra in apertura di Arca russa, il capolavoro di Sokurov, può servire anche come epigrafe a una certa idea di cinema moderno, in cui non è più l'autore a vedere e a guidare l'azione e il racconto, ma a farlo è la macchina da presa, la performance tecnica dell'operatore, lo sguardo dello spettatore trascinato dentro la storia e diventato oggetto della visione. "Arca russa", film-limite del 2002, può collegarsi idealmente ad un altro film-limite di 70 anni prima, "Aurora" di Murnau, girato con la stessa concezione del movimento di macchina, la stessa esigenza di sovrapporre ad un certo punto lo sguardo dello spettatore all'emozione del narratore. C'è un'intera storia del cinema tra questi due film, il cinema è diventato sonoro, a colori, tridimensionale, digitale, ma la dialettica della visione e dell'emozione è rimasta inalterata. La scommessa di questo libro è che parlando dei film di Buñuel o Resnais, degli incontri con Jakobson o delle vicissitudini di Ejzenstejn nella Russia dei soviet, in realtà si parla dell'infinito presente materializzatosi nel cinema, in cui tutto convive e si tiene: lo sperimentalismo dei film del New American Cinema con le performances ottiche di Méliès o Man Ray, le provocazioni situazioniste di "Matrix" con la realtà virtuale di "Avatar" o "Interstellar", i melò hollywoodiani di Sirk e Preminger con le ciniche narrazioni di Vince Gilligan di Breaking Bad e Better Call Saul.
«Aurora» di Friedrich Wilhelm Murnau
Piero Spila
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2017
pagine: 117
Sedotto da una misteriosa "Donna di città", un giovane contadino arriva a pensare di uccidere la moglie, simulando un naufragio durante una gita in barca. Sul punto di commettere il delitto si ravvede e cerca di farsi perdonare. Un viaggio in tram, la metropoli, una nuova luna di miele, la riconquista della fiducia e dell'amore. Di nuovo insieme, sulla via del ritorno, la loro barca è investita da una furibonda tempesta e la donna scompare tra i flutti. Il destino realizza ciò che l'uomo ha colpevolmente desiderato. Disperazione, rimorso, solitudine, poi un miracolo. L'aurora annuncia la nascita di un nuovo giorno. Ipnotico e avvolgente, realistico nelle passioni raccontate e cosmico nelle luci e ombre con cui le sublima, "Aurora" è un film entrato nella storia e nella leggenda del cinema, e anche nell'immaginario di intere generazioni di spettatori. Nel libro, oltre al racconto, alle immagini e all'analisi critica, scena dopo scena, del "più bel film della storia del cinema" (Truffaut), si esamina alla sua luce l'intera opera di Murnau, il regista tedesco che "ha portato il cinema muto alla perfezione" (Chaplin) e "ha gettato le basi della sua arte" (Lang).
Straub/Huillet. Cineasti italiani
Piero Spila
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Falsopiano
anno edizione: 2018
pagine: 160
«Nelle inquadrature che facciamo tutte le cose che le compongono hanno gli stessi diritti, questa è la democrazia. È la stessa cosa che io dico all'inizio di ogni dibattito col pubblico: per noi tutte le domande fatte dagli spettatori meritano la stessa attenzione. Se tu vai al cinema per vedere un film devi essere costretto ad accordare la stessa attenzione a una lucertola, una mosca, l'aria che cambia, una macchia di luce o di colore che si posa su un attore, che non è mai interessante per se stesso, perché l'attore non è il centro dell'universo, è solo una piccola parte dell'inquadratura: per noi ogni centimetro quadrato del fotogramma ha la stessa importanza, non può essere che il naso dell'attore abbia un'importanza maggiore. L'uomo non è mai stato al centro dell'universo, ha cominciato a credere di esserlo nel Rinascimento, e a quel punto ha cominciato a saccheggiare il nostro pianeta. Il lavoro dell'artista consiste nel materializzare delle sensazioni, più esse sono materializzate in maniera forte, precisa, più quell'artista fa bene il proprio lavoro. In questo modo di procedere la tecnica non ha nessuna importanza, è solo un mezzo. In certi film per il 90% non si vede nulla sullo schermo, vuol dire che quelli che hanno fatto quei film non vedevano nulla e dunque sullo schermo non potevano lasciare nulla. Essi filmano prima di vedere. E poi delegano tutto alla tecnica pensando che essa possa fare il lavoro per loro». Un libro dedicato a uno dei sodalizi artistici più importanti della storia del cinema.
Registi disobbedienti. La cinematografia di ieri e di oggi oltre le regole
Andrés Rafael Zabala
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2020
pagine: 235
"Registi disobbedienti" è un saggio su come alcuni registi, prevaricando la regola della linea di campo e diverse altre convenzioni o soluzioni di continuità e allontanandosi dalle strutture classiche della sceneggiatura e del famoso "Happy End", sono riusciti a creare dei veri e propri capolavori. "Un libro utile e anche divertente, perché costruito intorno ad una contraddizione: si parla di disubbidienze linguistiche, si descrive e legittima tutto ciò che è fuori norma, ma insieme non si smette mai di ricordare le regole formali da cui si parte, le basi condivise di una grammatica cinematografica senza la quale niente sarebbe possibile." (dalla prefazione di Piero Spila)
Il Gattopardo di Luchino Visconti
Piero Spila
Libro: Copertina morbida
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2021
pagine: 136
Il perfezionismo e lo sfarzo della messinscena, l'idea dello spettacolo assoluto, un cast artistico di irripetibile livello, il culto dell'eccesso, a volte il compiacimento: "Il Gattopardo" è il capolavoro di Luchino Visconti e uno dei momenti più alti raggiunti dal cinema italiano, che non ha mai più realizzato un'opera altrettanto grande e ambiziosa con capitali quasi interamente nazionali. Tratto dal bestseller di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Palma d'oro al Festival di Cannes, a lungo campione di incassi, il film nasce nel clima di ottimismo ed euforia del cosiddetto "miracolo economico italiano", quando il produttore Goffredo Lombardo immagina di poter tentare l'assalto al cielo sfidando le grandi produzioni hollywoodiane. Ci riuscirà, a prezzo però del fallimento della Titanus. "Il Gattopardo" è un'antologia di scene, dalla recita del rosario nella casa del principe, all'inizio, quando la preghiera è interrotta dagli allarmi che già annunciano il tramonto di un'epoca, alla battaglia cruenta nelle strade di Palermo tra i garibaldini e l'esercito borbonico, al gran ballo finale, vero film nel film, in cui l'aristocrazia festeggia lo scampato pericolo rivoluzionario. Soprattutto di tali esempi parla questo libro, immaginando lettori/spettatori stimolati a rivedere o vedere per la prima volta un film che con la sua magnificenza e modernità è ancora capace di suscitare emozioni e sorprese.
Tout sur Vittorio De Sica. Auteur, acteur, séducteur
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2024
pagine: 512
Il teatro, i film, la vita. L’attore e il regista. Vittorio De Sica, autore di capolavori indimenticabili della storia del cinema e protagonista dello star system internazionale, è stato un insuperato direttore di attori: nei suoi film spiccano interpreti come Sophia Loren e Marcello Mastroianni, Peter Sellers e Shirley MacLaine, Faye Dunaway, Richard Burton e tanti altri. A 50 anni dalla sua morte (avvenuta in Francia il 13 novembre 1974), l’opera di De Sica è ancora ricca di stimoli e sorprese, e offre la possibilità di approfondire e apprezzare ulteriormente un artista che tra luci e ombre ha segnato lo spettacolo e la cultura del XX secolo. Nei confronti di De Sica, di volta in volta si è parlato di “tradimento” (rispetto al neorealismo), di “sbandamento” (l’irruzione del fantastico in "Miracolo a Milano" e "Il giudizio universale"), di “bulimia professionale” (troppi film “alimentari”), ma soprattutto si è discusso a lungo sul connubio artistico De Sica-Zavattini, su quanto ci fosse dell’uno e quanto dell’altro nella qualità di certi risultati, dove a volte era il regista ad apparire in secondo piano. Una vera ingiustizia, e non è un caso che, più dei critici, siano sempre stati i registi ad amare ed esaltare De Sica. In primis Charlie Chaplin, che si riconosceva fratello di quel cinema e di quei film; e poi Orson Welles, René Clair, Jacques Becker fino ad Abbas Kiarostami, Steven Spielberg e intere generazioni di autori. Di certo, con la sua opera, Vittorio De Sica ha influenzato molti artisti e ha aperto strade che sembravano impraticabili. Come scrive René de Ceccatty nella sua prefazione: «Probabilmente non avremmo avuto Uccellacci e uccellini di Pasolini senza Miracolo a Milano. E Ladri di biciclette, in tono più dolce e sentimentale, già annuncia la tragica crudeltà di Accattone e Mamma Roma o la disperazione allucinata e meravigliosa de La strada di Fellini». Questo volume propone nel modo più ampio e criticamente aggiornato l’opera omnia di Vittorio De Sica (teatro, cinema, televisione, canzoni) utilizzando il format del dizionario antologico con circa 120 voci alfabetiche di facile e funzionale consultazione. Hanno collaborato alla realizzazione del libro più di 40 autori, critici e storici del cinema e del teatro, italiani e francesi, che, salvaguardando la completezza e la qualità dei testi, hanno assicurato un tono non specialistico e volutamente non accademico. Completano il volume un apparato iconografico in bianco e nero e a colori, una biografia commentata e una selezione di dichiarazioni desichiane.
Tutto Pasolini
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2022
pagine: 528
Scrittore “corsaro”, poeta d’opposizione, cineasta suscitatore di “scandalo”, Pier Paolo Pasolini è stato un instancabile protagonista di polemiche e l’autore di folgoranti anticipazioni su fenomeni ancora all’ordine del giorno (la deriva capitalistica, l’omologazione culturale, il consumismo del superfluo, lo sviluppo senza progresso). A 100 anni dalla nascita e a 47 anni dalla morte, Pasolini è ancora a noi contemporaneo e costituisce un “caso” politico-culturale a cui si fa continuo riferimento. Eroe del nuovo ma attento ai valori del passato, rivoluzionario incline alla contraddizione, votato alla classicità ma pronto a sperimentare linguaggi anche inediti, portato allo spiazzamento e all’intempestività, con la sua opera sterminata e proteiforme (narrativa, poesia, cinema, teatro, saggistica) ha affrontato temi generali ed eterni come il destino dell’uomo, il mito della Natura e della Storia, il senso sacro della vita e della morte, facendone materia di confronto, sfida, spesso provocazione. La forza e l’inesauribile vitalità della sua voce sono il tema di "Tutto Pasolini", un volume che con il contributo di 50 saggisti, accademici e critici militanti italiani e francesi, presenta l’Opera Omnia dell’Autore, mettendone in evidenza la profondità e la straordinaria attualità. Come scrive Joubert-Laurencin nel suo saggio: «Pasolini non ha mai smesso di morire nell’ultimo mezzo secolo, eppure è nato e non ha mai smesso di vivere da un secolo, prima nella sua vita, poi nella sua eredità». "Tutto Pasolini", con la forma di un dizionario-laboratorio diviso per voci alfabetiche di facile e funzionale consultazione, raccoglie l’intera opera pasoliniana e un’ampia e aggiornata rappresentazione del pensiero critico sull’Autore. Dalla “A” di Accattone alla “C” di Censura, dalla “R” di Religione alla “S” di Sartre, nel volume si passa dalla narrativa alla poesia, dal cinema al teatro, dalle famose invettive pasoliniane pubblicate sul «Corriere della sera» alla proficua frequentazione di altre discipline (semiologia, strutturalismo, antropologia) e di arti come la pittura, la musica, la danza. Pensato non solo per un pubblico di specialisti, bensì immaginando un’auspicabile nuova generazione di lettori, "Tutto Pasolini" propone un’ampia scelta di testi che pur salvaguardando completezza e qualità assicurano un tono leggibile e volutamente non accademico. Completano il volume un ricco apparato iconografico, una biografia completa e una selezione di testi pasoliniani.
Gian Maria Volonté: lo sguardo ribelle. Volti, storie, gesti di una stagione indimenticabile
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2022
pagine: 240
Emblema dell’interprete impegnato e attore dalle mille sfaccettature, Gian Maria Volonté ha indiscutibilmente segnato la storia del cinema italiano. Il volume, grazie anche al ricordo di numerosi attori e registi che hanno collaborato con lui, delinea un ritratto non solo del Volonté artista, ma anche del Volonté uomo, e rappresenta un esauriente approfondimento non solo di tutta la sua ricca filmografia, ma anche delle sue apparizioni televisive e a teatro.
Le cinéma de Bernardo Bertolucci
Piero Spila
Libro: Libro in brossura
editore: Gremese Editore
anno edizione: 2023
pagine: 224
Gratificato da un enorme successo internazionale, il cinema di Bernardo Bertolucci è per molti aspetti inimitabile. Da Prima della rivoluzione (1964) a Io e te (2012) non c'è immagine di un suo film che non sia il frutto di un artificio espressivo, scenografico, luministico, o che si accontenti di riproporre il vecchio equivoco della realtà così com'è senza intervenire, invece, per trasformarla e sublimarla. Quello di Bertolucci è un cinema del "tutto è possibile", dell'altrove e dell'impasse. Un cinema spettacolare e complesso che si mette continuamente alla prova, che guarda la realtà con concupiscenza e meraviglia, come la Terra vista dalla Luna. Dal respiro epico del kolossal al minimalismo del racconto quotidiano, dai canoni del romanzo ottocentesco (Novecento, L'ultimo imperatore) allo scandalo del sesso più trasgressivo (Ultimo tango a Parigi) fino alla misura del teatro da camera (The Dreamers), c'è sempre un legame con la storia del cinema fatta rivivere nel presente. In questa "infinitudine", che lega la vita all'immaginario, c'è forse il suo segreto più prezioso. I film di Bertolucci sono sempre contemporanei, sia quando parlano del fascismo che nasce e muore nella pianura padana (Novecento) o della cupezza degli anni di piombo (La tragedia di un uomo ridicolo), sia quando vivono nel cuore della Cina (L'ultimo imperatore), nel Nepal (Piccolo Buddha), nel Sahara (Il tè nel deserto), oppure in una villa del Chianti-shire (Io ballo da sola) o nelle cantine di un palazzo borghese di Roma (Io e te): sempre instaurano una linea diretta con quello spettatore ideale che «sognando desidera ancora sognare» e in questa onirica euforia prolunga i suoi desideri e, con il cinema, a volte scopre delle verità. A un anno dalla scomparsa di un grande Maestro del cinema, questo libro propone un lungo viaggio in compagnia dei suoi film, dall'opera d'esordio La commare secca (1962) a The Echo Chambers (2018), purtroppo lasciato incompiuto. Tutti i film sono accompagnati da analisi critiche e da brevi interventi dello stesso Bertolucci. A corredo del libro un apparato iconografico ricco di centinaia di foto e fotogrammi scelti dai film in funzione del testo scritto.