Libri di Pierpaolo Forte
Aggregazioni pubbliche locali. Forme associative nel governo e nell'amministrazione tra autonomia politica, territorialità e governance
Pierpaolo Forte
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 224
Dedicare uno studio all.antico adagio "l'unione fa la forza" può apparire, soprattutto in termini giuridici, uno sforzo piuttosto discutibile; eppure un più attento sguardo rileva che, se ci si dirige alle istituzioni pubbliche locali, il rimanere distinti, e perciò propri, in sé, nel perdurare e tramandare una storia che ha sapori e caratteri antichi, identitari, ma spesso inadatti a reggere le incombenze del vero governo locale, ovvero unirsi ad altri in varie forme nel cercare le forze per il rinnovo e la proiezione nel futuro di quelle capacità, non è questione così banale. In un'epoca che, per diverse ragioni, fa i conti con sistemi di governo multilivello, e che dunque sperimenta il continuo aggiornamento delle necessità connesse ai fenomeni delle relazioni tra gli attori di quei sistemi, la natura dei soggetti coinvolti e di queste relazioni porta a considerare la qualità delle decisioni che ciascuno di essi deve poter assumere o concordare, e dunque la loro tenuta, il loro effettivo funzionamento. Il libro indaga questi aspetti, proponendo gli argomenti che suggeriscono una rimeditazione dei concetti di ente territoriale e di autonomia locale, e l'analisi, il commento ed un tentativo di sistematica degli strumenti per l'aggregazione tra soggetti pubblici locali, che non trascuri le forze del territorio non necessariamente pubbliche, tra sussidiarietà e governance.
Il maestro e l'allievo. Dialogo tra generazion
Giuseppe Palma, Pierpaolo Forte
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2011
pagine: 231
Due uomini, due studiosi, in due momenti diversi del loro percorso umano e scientifico, rendono pubblico il loro dialogo, affrontando, con la consuetudine di allievo e maestro, temi diversi, taluni sempiterni, grandi e complessi, altri solo in apparenza minori, ma sempre di grande attualità. Svestiti i panni dell'accademia, i due autori intrecciano un fitto scambio, nel quale entrambi si scoprono alle fine discepoli e contraddittori l'uno dell'altro; in uno stile colloquiale, viene qui riproposto uno dei significati più antichi e autentici di "scuola", quello di cenacolo, entro cui tutti i partecipanti pongono in comune le proprie opinioni, le proprie maturate concezioni, verificando contestualmente le tappe progressive di avanzamento della conoscenza. Ne viene fuori una sorta di "sociologia di democrazia culturale": ogni argomento, infatti, è legato l'uno all'altro, ogni aspetto non si scinde mai del tutto da quello del sentire altrui, ogni cosa è avvolta nel viluppo in cui è aggrovigliata la natura umana. Ma anche che la ricerca della verità, forse in sé vana, è attrazione irresistibile per ogni persona che non abbia rinunciato a pensare, e che la qualità della vita di una collettività può essere influenzata dal livello del suo discorso pubblico.