Libri di Pietro Melis
Roba da Sardi, ve la do io la Sardegna
Pietro Melis
Libro: Copertina rigida
editore: Cicorivolta
anno edizione: 2016
pagine: 208
Con "Roba da sardi, ve la do io la Sardegna", dopo lunga e articolata meditazione e stesura, il Prof. Pietro Melis ci rappresenta l'ipotesi attuale, neppure troppo provocatoria, di una Sardegna indipendente "dalla stretta dei due mostri Scilla e Cariddi, cioè degli Stati Uniti e dell'Unione Europea". Ovviamente, non potendo la Sardegna rimanere senza alleanze economiche e difese militari avrebbe oggi la necessità di un'alleanza con la Russia; e ciò per vari motivi. Infatti, la Russia, pur essendo ormai anch'essa preda del capitalismo, con forti disparità sociali, è tuttavia un baluardo storico contro il relativismo corruttore di cui è preda l'Europa occidentale. "In questo libro - sostiene il Prof. Melis - vi ho offerto un programma politico ed economico che potrà sembrare utopico solo a chi non sia capace di far calare l'utopia dal cielo sulla terra. Sino a proporvi un'indipendenza della Sardegna in una conquistata autosufficienza economica facendo di essa la regione più ricca d'Europa."
E giustizia infine fu fatta. Sette giudici uccisi in sette giorni
Pietro Melis
Libro: Copertina rigida
editore: Cicorivolta
anno edizione: 2013
pagine: 424
In una città di sole e mare, in sette giorni avvengono sette omicidi di magistrati, una strage senza precedenti. I sospetti ricadono su molti, ma non si riesce a trovare il colpevole. Il professor Petix, protagonista del libro, in quei giorni ricoverato in ospedale a combattere contro la malattia, sentendosi vittima di ingiustizie, non riesce a commuoversi per i morti a causa delle sentenze assurde emesse nei suoi confronti. La narrazione, a metà fra il saggio filosofico alla ricerca del senso ultimo dell'esistenza e il romanzo autobiografico, prosegue e si dipana amalgamando due storie, quella della strage, appunto, e quella personale del protagonista. Entrambe tendono nella stessa direzione e hanno un unico obiettivo: la ricerca della verità e soprattutto della giustizia. Il libro si conclude in un profondo e sagace colloquio tra il prof. Petix e il cappellano, in cui vengono posti alla luce dell'evidenza i temi più inquietanti della vita. Il cappellano, di fronte agli argomenti del prof. Petix, incentrati sul diritto naturale, capirà, nel vacillare della propria fede, che...
Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale. Nelle sue radici greco-romano-cristiane. Non giudaiche e antislamiche
Pietro Melis
Libro
editore: Veritas
anno edizione: 2006
pagine: 706
Contiene un'analisi storico-critica dell'Antico Testamento sulla base dei risultati a cui sono giunti i maggiori studiosi mondiali. Inoltre si documenta come la dottrina cristiana si sia formata nella trinità ereditando la triade neoplatonica e con essa la razionalità della natura tramite il Logos, che esprime la legge naturale, da cui discende il diritto naturale. Così si spiega perché la rivoluzione scientifica sia potuta avvenire solo nell'Europa cristiana. Ma con l'Illuminismo la scienza si è liberata da ogni tutela religiosa. Oggi è necessario accordare il diritto naturale con l'evoluzione biologica dalla comune origine di tutte le forme di vita.
Addio a Dio. Dialogo con Dio chiedente perdono. «Beati coloro che non credono in Dio se... Essi saranno i primi nel regno dei cieli»
Pietro Melis
Libro: Copertina morbida
editore: Zona
anno edizione: 2012
pagine: 118
Questo libro, per giungere a formulare la sua tesi di fondo, ha dovuto affrontare le contraddizioni insite sia nelle Epistole di S. Paolo che nei Vangeli alla luce di una lettura indirizzata verso una severa esegesi che cercasse di far scomparire le contraddizioni, rendendole solo apparenti, con il formulare una interpretazione nuova che giustificasse le contraddizioni ponendo capo ad una doppia lettura. Una, acritica, lasciata ai credenti, la cui fede non ha bisogno di scorgere le contraddizioni; l'altra, nascosta, esoterica, e qui espressa, che, al contrario dell'esegesi tradizionale, demolitrice, elimina le contraddizioni, ma con la conseguenza di non lasciare più spazio al primato dei credenti rispetto ai non credenti che siano osservanti della legge naturale, da cui discende il diritto naturale, fondamento della giustizia. Lettura affidata ad un immaginario dialogo con la trinità.
Io non volevo nascere. Un mondo senza certezze e senza giustizia. Filosofi odierni alla berlina
Pietro Melis
Libro: Libro in brossura
editore: BastogiLibri
anno edizione: 2010
pagine: 458
Scienza, filosofia e teologia. Che cos’è veramente il diritto naturale
Pietro Melis
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2023
pagine: 420
Vengono affrontati i temi attuali più scottanti di oggi alla luce delle riproposizioni del diritto naturale, le cui radici vanno ricercate nel concetto di giustizia cosmica espresso nell’antichità presocratica e in Platone, oltre che nello stoicismo. Viene documentata, tra l’altro, come l’eclisse del diritto naturale avvenga dopo il ‘700 con il rinchiudersi della filosofia dentro le Università. Sino all’800 non si trova alcun filosofo che appartenga alla cultura universitaria (eccetto Kant, con cui inizia la perdita della connessione della filosofia con la società civile). Ciò è dovuto anche al trasformarsi del linguaggio filosofico in un linguaggio per iniziati. Sino al ‘700 una persona medialmente colta era capace di affrontare la lettura dei più importanti testi filosofici, che avevano pertanto una diffusione che permetteva ad essi di avere dei riflessi sulla società. Le rivoluzioni del ‘600 e del ‘700 e trovavano un terreno fertile nelle idee preparatorie dei filosofi dell’epoca. Ma ancora nell’800 vi furono filosofi come Schopenhauer, Bentham e Stuart Mill che rimasero estranei alla cultura universitaria. Essi furono nell’800 gli unici ad affrontare il tema dei diritti degli animali, che nel XX secolo si affaccia in modo specifico in filosofi quali Peter Singer e Tom Regan. Un’eccezione, tra i maggiori filosofi della seconda metà del XX secolo, è Robert Nozick, le cui coerenti analisi sono fondate su una ripresa del diritto naturale, osteggiato contraddittoriamente dal giuspositivismo di Hans Kelsen, di Benedetto Croce e di Norberto Bobbio. La costante confusione tra morale e diritto vive nella filosofia universitaria, incomprensibile per il suo tecnicismo accessibile ai pochi addetti ai lavori e inutilizzabile alla luce dei temi più inquietanti del nostro tempo. Il diritto naturale viene inteso dall’autore quale diritto all’autoconservazione oltre la natura umana.