Libri di Riccardo Rosolino
Credito e morte a Palermo nel Seicento
Riccardo Rosolino
Libro: Libro in brossura
editore: Bibliopolis
anno edizione: 2017
pagine: 226
Com'era possibile concedere o avere denaro in prestito nell'ancien régime, che noi immaginiamo come società dove i diritti di proprietà erano alquanto incerti, le relazioni sociali segnate da un basso grado di fiducia e dove, per di più, la giustizia era un mondo imprevedibile del quale non ci si poteva fidare? Nella Palermo seicentesca, come in molti altri contesti della prima età moderna, l'economia dei contratti conviveva con l'economia del dono improntata sulla logica della reciprocità (carità/gratitudine). Tale convivenza è il filo rosso che tiene insieme il caso relativo a don Camillo Barbavara - artista/sacerdote/finanziere che costruisce il suo giro d'affari nei decenni a cavallo della rivoluzione del 1647 - e le relazioni sociali intessute all'interno dell'Unione del Miseremini, di cui don Camillo era cappellano. Qui prendono forma gli interessi e le storie di alcune delle famiglie dell'élite della capitale del Regno che usano il sodalizio religioso per mettere in atto i propri disegni devozionali e di trasmissione ereditaria dei propri patrimoni. Il mondo spietato del credito sembra così convivere con quello caritatevole della benevolenza.
Il giusto prezzo. Mercato e giustizia in una città di ancien régime (Corleone, secoli XVI-XVII)
Riccardo Rosolino
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2012
pagine: 296
A partire dalla vicenda giudiziaria che coinvolge un presunto usuraio in punto di morte, questo studio rintraccia e discute in modo innovativo i caratteri stessi delle società d'Antico regime, come la natura della giustizia, la sovrapposizione fra reato e peccato, i diversi principi di determinazione del valore delle cose in un'economia dove le leggi del mercato non erano le uniche. Lo scenario è la città di Corleone nella prima metà del Seicento, uno dei principali centri di produzione di grano della Sicilia. Il tradizionale schema del disciplinamento - con la definizione delle regole e la normazione delle pratiche dall'alto - ne risulta capovolto: sarà infatti la città a creare gli spazi per l'azione giudiziaria. I conflitti verranno risolti in tribunale o per via extragiudiziaria, ma non finiranno mai nel sangue.