Libri di Rudolf Otto
Il sacro
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 200
«Questo libro di Rudolf Otto» scrive il grande storico del cristianesimo Ernesto Buonaiuti (1881-1946), a cui si deve questa traduzione «è di una potente ricchezza di contenuto. Esso racchiude le prime linee di una filosofia della religione destinata – noi lo crediamo fermamente – a una singolare larghezza di ripercussioni e di applicazioni». E realmente Il sacro, l’opera fondamentale di Rudolf Otto (1869-1937), uno dei più grandi rappresentanti della teologia protestante liberale, è un’opera di eccezionale potenza. Apparso per la prima volta in Germania nel 1917, indaga «ciò che costituisce l’intima essenza di ogni religione», di ogni fenomeno religioso, ossia la categoria del sacro, il cui dato fondamentale e originale è il «numinoso», il razionalmente indeducibile, il concettualmente inesplicabile. In esso il divino si manifesta come «mysterium tremendum» e «fascinans», come il nascosto, il non rivelato, l’«assolutamente altro», che terrorizza e al tempo stesso affascina, che sconvolge e sbigottisce con la sua «tremenda majestas», dinanzi a cui ogni creatura è schiacciata nella propria nullità, nel suo essere «fango e cenere e nient’altro». Il sacro è dunque essenzialmente, originariamente, «tremendum» e «fascinans» e solo più tardi la religione – al suo livello più alto nel cristianesimo – si autofonda come autonoma esperienza, si razionalizza, dando corpo da una parte alle idee di giustizia, di legge morale, di peccato e di redenzione, e dall’altra all’immagine della divinità come provvidenza, come misericordia, come amore.
Il sacro. Sull'irrazionale nell'idea del divino e il suo rapporto con il razionale
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2023
pagine: 256
Il sacro, pubblicato per la prima volta nel 1917 e qui presentato in una nuova edizione a cura di Aldo Natale Terrin, è uno dei libri più letti e discussi del XX secolo. Vissuto nella stessa “armonia dei contrasti” con cui è descritta l'esperienza religiosa, nacque in un contesto “teologico” di apertura alla scienza delle religioni ma fu per lo più disconosciuto dalla teologia; mostrò un impianto filosofico divenuto paradigmatico ma fu in molti casi discriminato dai filosofi della religione. Una problematicità che riesce a dare fisionomia universale all'esperienza religiosa: declinata al plurale, essa ripete in tutte le religioni del mondo la domanda originaria sul numinoso, mysterium tremendum, fascinans, che è l'irrazionale a fondamento del sentire religioso stesso, e sulla sua traducibilità in conoscenza, linguaggio, concetto. Se il mistero del senso è irrazionale, v'è un senso del mistero che è razionale: questa è la sua dialettica intrinseca. È una fenomenologia del religioso che si declina dal punto di vista teologico come “teologia negativa” – è la mistica, che indica l'eccedenza del religioso come ineffabilità assoluta –, da quello filosofico come apriori – categoria mutuata da Kant e Schleiermacher – e dal punto di vista storico-critico come modello comparatistico fra le diverse religioni. Tre linee di sviluppo che continuano a far sentire i loro effetti nello studio dell'oggetto religioso e rendono questo libro un classico, perché in esso si trovano le nozioni guida per l'interpretazione del fenomeno religioso e perché in esso è ancora viva quella singolare inquietudine – tra finito e infinito – che alimenta la ricerca umana.
Mistica orientale, mistica occidentale
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 256
“Il libro che qui presentiamo è del 1926. È il primo grande studio pubblicato da Rudolf Otto dopo il suo capolavoro, Das Heilige (Il sacro), apparso nel 1917, e la applicazione forse più interessante delle idee in esso contenute. […] Il libro analizza e confronta il pensiero di due grandissime figure della storia della filosofia e delle religioni, Eckhart e Śankara, maestro quest’ultimo della advaita (non-dualità) e del «puro Vedānta», commentatore prestigioso delle Upanishad e della Gītā, artefice della rinascita del brahmanesimo nell’India dell’VIII secolo. Il parallelismo tra i due maestri appare davvero sorprendente e – non potendosi assolutamente parlare di reciproci influssi – mostra la effettiva convergenza e la strutturale omogeneità della più profonda esperienza filosofico-religiosa. Anche se i due maestri mantengono un preciso legame con le loro rispettive tradizioni – e questo segna, in ultima analisi, la loro differenza specifica –, i motivi principali e la ispirazione di fondo sono identici e si esprimono spesso in formule identiche.” (Dallo scritto di Marco Vannini)
Il sacro
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2020
pagine: 200
«Questo libro di Rudolf Otto» scrive il grande storico del cristianesimo Ernesto Buonaiuti (1881-1946), a cui si deve questa traduzione «è di una potente ricchezza di contenuto. Esso racchiude le prime linee di una filosofia della religione destinata – noi lo crediamo fermamente – a una singolare larghezza di ripercussioni e di applicazioni». E realmente Il sacro, l’opera fondamentale di Rudolf Otto (1869-1937), uno dei più grandi rappresentanti della teologia protestante liberale, è un’opera di eccezionale potenza. Apparso per la prima volta in Germania nel 1917, indaga «ciò che costituisce l’intima essenza di ogni religione», di ogni fenomeno religioso, ossia la categoria del sacro, il cui dato fondamentale e originale è il «numinoso», il razionalmente indeducibile, il concettualmente inesplicabile. In esso il divino si manifesta come «mysterium tremendum» e «fascinans», come il nascosto, il non rivelato, l’«assolutamente altro», che terrorizza e al tempo stesso affascina, che sconvolge e sbigottisce con la sua «tremenda majestas», dinanzi a cui ogni creatura è schiacciata nella propria nullità, nel suo essere «fango e cenere e nient’altro». Il sacro è dunque essenzialmente, originariamente, «tremendum» e «fascinans» e solo più tardi la religione – al suo livello più alto nel cristianesimo – si autofonda come autonoma esperienza, si razionalizza, dando corpo da una parte alle idee di giustizia, di legge morale, di peccato e di redenzione, e dall’altra all’immagine della divinità come provvidenza, come misericordia, come amore.
Il sacro. Sull'irrazionale nell'idea del divino e il suo rapporto con il razionale
Rudolf Otto
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2010
pagine: 256
Il sacro, pubblicato per la prima volta nel 1917 e qui presentato in una nuova edizione a cura di Aldo Natale Terrin, è uno dei libri più letti e discussi del XX secolo. Vissuto nella stessa 'armonia dei contrasti' con cui è descritta l'esperienza religiosa, nacque in un contesto 'teologico' di apertura alla scienza delle religioni ma fu per lo più disconosciuto dalla teologia; mostrò un impianto filosofico divenuto paradigmatico ma fu in molti casi discriminato dai filosofi della religione. Una problematicità che riesce a dare fisionomia universale all'esperienza religiosa: declinata al plurale, essa ripete in tutte le religioni del mondo la domanda originaria sul numinoso, mysterium tremendum, fascinans, che è l'irrazionale a fondamento del sentire religioso stesso, e sulla sua traducibilità in conoscenza, linguaggio, concetto. Se il mistero del senso è irrazionale, v'è un senso del mistero che è razionale: questa è la sua dialettica intrinseca. È una fenomenologia del religioso che si declina dal punto di vista teologico come "teologia negativa" è la mistica, che indica l'eccedenza del religioso come ineffabilità assoluta, da quello filosofico come apriori "categoria mutuata da Kant e Schleiermacher" e dal punto di vista storico-critico come modello comparatistico fra le diverse religioni.
Opere
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2010
pagine: 466
Rudolf Otto (1869-1937), pastore luterano, fu professore di teologia a Gottinga, Breslavia e Marburgo. Teologo e storico delle religioni, il suo pensiero è alla base della filosofia della religione e della teologia cristiana. La sua opera più importante, Il sacro, del 1917, conobbe uno straordinario successo e rese celebre il suo nome anche al di là della cerchia ristretta del pubblico specialistico, provocando però, per contraccolpo, la diffusione di una figura stilizzata dello studioso, impoverita dall'oblio toccato al resto della sua produzione e, peggio, dalle semplificazioni e dai fraintendimenti che ogni decontestualizzazione inevitabilmente porta con sé. A questo proposito, la selezione dei testi che compongono questo volume risponde innanzitutto allo scopo di offrire una prospettiva relativamente ampia sul lavoro di Otto, in modo da evitare l'effetto di distorsione derivante da una concentrazione esclusiva dello sguardo sull'opera maggiore: tenuto conto del fatto che la versione originaria del saggio su Schleiermacher è del 1903 e che la stesura di Autonomia dei valori e teonomia, pubblicato postumo, risale presumibilmente al 1935, il lettore trova qui raccolta una produzione dislocata su un arco temporale di più di trent'anni.
Il sacro
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2018
pagine: 196
"Questo libro di Rudolf Otto" scrive lo storico del cristianesimo Ernesto Buonaiuti (1881-1946), a cui si deve questa traduzione "è di una potente ricchezza di contenuto. Esso racchiude le prime linee di una filosofia della religione destinata - noi lo crediamo fermamente - a una singolare larghezza di ripercussioni e di applicazioni". Apparso per la prima volta in Germania nel 1917, indaga "ciò che costituisce l'intima essenza di ogni religione", di ogni fenomeno religioso, ossia la categoria del sacro, il cui dato fondamentale e originale è il "numinoso", il razionalmente indeducibile, il concettualmente inesplicabile. In esso il divino si manifesta come "mysterium tremendum" e "fascinans", come il nascosto, il non rivelato, l'"assolutamente altro", che terrorizza e al tempo stesso affascina, che sconvolge e sbigottisce con la sua "tremenda majestas", dinanzi a cui ogni creatura è schiacciata nella propria nullità, nel suo essere "fango e cenere e nient'altro". Il sacro è dunque essenzialmente, originariamente, "tremendum" e "fascinans" e solo più tardi la religione - al suo livello più alto nel cristianesimo - si autofonda come autonoma esperienza, si razionalizza, dando corpo da una parte alle idee di giustizia, di legge morale, di peccato e di redenzione, e dall'altra all'immagine della divinità come provvidenza, come misericordia, come amore.
Mistica orientale, mistica occidentale
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2017
pagine: 253
"Il libro che qui presentiamo è del 1926. È il primo grande studio pubblicato da Rudolf Otto dopo il suo capolavoro, "Das Heilige" (Il sacro), apparso nel 1917, e la applicazione forse più interessante delle idee in esso contenute. [...]. Il libro analizza e confronta il pensiero di due grandissime figure della storia della filosofia e delle religioni, Eckhart e Sankara, maestro quest'ultimo della advaita (non-dualità) e del "puro Vedànta", commentatore prestigioso delle Upanishad e della Gita, artefice della rinascita del brahmanesimo nell'India dell'VIII secolo. Il parallelismo tra i due maestri appare davvero sorprendente e - non potendosi assolutamente parlare di reciproci influssi - mostra la effettiva convergenza e la strutturale omogeneità della più profonda esperienza filosofico-religiosa. Anche se i due maestri mantengono un preciso legame con le loro rispettive tradizioni - e questo segna, in ultima analisi, la loro differenza specifica -, i motivi principali e la ispirazione di fondo sono identici e si esprimono spesso in formule identiche." (dallo scritto di Marco Vannini)
Mistica orientale, mistica occidentale. Interpretazione e confronto
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2014
pagine: 253
"Il libro che qui presentiamo è del 1926. È il primo grande studio pubblicato da Rudolf Otto dopo il suo capolavoro, "Das Heilige" (Il sacro), apparso nel 1917, e la applicazione forse più interessante delle idee in esso contenute. [...]. Il libro analizza e confronta il pensiero di due grandissime figure della storia della filosofia e delle religioni, Eckhart e Sankara, maestro quest'ultimo della advaita (non-dualità) e del "puro Vedànta", commentatore prestigioso delle Upanishad e della Gita, artefice della rinascita del brahmanesimo nell'India dell'VIII secolo. Il parallelismo tra i due maestri appare davvero sorprendente e - non potendosi assolutamente parlare di reciproci influssi - mostra la effettiva convergenza e la strutturale omogeneità della più profonda esperienza filosofico-religiosa. Anche se i due maestri mantengono un preciso legame con le loro rispettive tradizioni - e questo segna, in ultima analisi, la loro differenza specifica -, i motivi principali e la ispirazione di fondo sono identici e si esprimono spesso in formule identiche." (dallo scritto di Marco Vannini)
Il sacro
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2014
pagine: 196
"Questo libro di Rudolf Otto" scrive lo storico del cristianesimo Ernesto Buonaiuti (1881-1946), a cui si deve questa traduzione "è di una potente ricchezza di contenuto. Esso racchiude le prime linee di una filosofia della religione destinata - noi lo crediamo fermamente - a una singolare larghezza di ripercussioni e di applicazioni". Apparso per la prima volta in Germania nel 1917, indaga "ciò che costituisce l'intima essenza di ogni religione", di ogni fenomeno religioso, ossia la categoria del sacro, il cui dato fondamentale e originale è il "numinoso", il razionalmente indeducibile, il concettualmente inesplicabile. In esso il divino si manifesta come "mysterium tremendum" e "fascinans", come il nascosto, il non rivelato, l'"assolutamente altro", che terrorizza e al tempo stesso affascina, che sconvolge e sbigottisce con la sua "tremenda majestas", dinanzi a cui ogni creatura è schiacciata nella propria nullità, nel suo essere "fango e cenere e nient'altro". Il sacro è dunque essenzialmente, originariamente, "tremendum" e "fascinans" e solo più tardi la religione - al suo livello più alto nel cristianesimo - si autofonda come autonoma esperienza, si razionalizza, dando corpo da una parte alle idee di giustizia, di legge morale, di peccato e di redenzione, e dall'altra all'immagine della divinità come provvidenza, come misericordia, come amore.
Mistica orientale, mistica occidentale
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2011
pagine: 253
"Il libro che qui presentiamo è del 1926. È il primo grande studio pubblicato da Rudolf Otto dopo il suo capolavoro, "Das Heilige" (Il sacro), apparso nel 1917, e la applicazione forse più interessante delle idee in esso contenute. [...]. Il libro analizza e confronta il pensiero di due grandissime figure della storia della filosofia e delle religioni, Eckhart e Sankara, maestro quest'ultimo della advaita (non-dualità) e del "puro Vedànta", commentatore prestigioso delle Upanishad e della Gita, artefice della rinascita del brahmanesimo nell'India dell'VIII secolo. Il parallelismo tra i due maestri appare davvero sorprendente e - non potendosi assolutamente parlare di reciproci influssi - mostra la effettiva convergenza e la strutturale omogeneità della più profonda esperienza filosofico-religiosa. Anche se i due maestri mantengono un preciso legame con le loro rispettive tradizioni - e questo segna, in ultima analisi, la loro differenza specifica -, i motivi principali e la ispirazione di fondo sono identici e si esprimono spesso in formule identiche." (dallo scritto di Marco Vannini)
Il sacro
Rudolf Otto
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2009
pagine: 196
"Questo libro di Rudolf Otto" scrive lo storico del cristianesimo Ernesto Buonaiuti (1881-1946), a cui si deve questa traduzione "è di una potente ricchezza di contenuto. Esso racchiude le prime linee di una filosofia della religione destinata - noi lo crediamo fermamente - a una singolare larghezza di ripercussioni e di applicazioni". Apparso per la prima volta in Germania nel 1917, indaga "ciò che costituisce l'intima essenza di ogni religione", di ogni fenomeno religioso, ossia la categoria del sacro, il cui dato fondamentale e originale è il "numinoso", il razionalmente indeducibile, il concettualmente inesplicabile. In esso il divino si manifesta come "mysterium tremendum" e "fascinans", come il nascosto, il non rivelato, l'"assolutamente altro", che terrorizza e al tempo stesso affascina, che sconvolge e sbigottisce con la sua "tremenda majestas", dinanzi a cui ogni creatura è schiacciata nella propria nullità, nel suo essere "fango e cenere e nient'altro". Il sacro è dunque essenzialmente, originariamente, "tremendum" e "fascinans" e solo più tardi la religione - al suo livello più alto nel cristianesimo - si autofonda come autonoma esperienza, si razionalizza, dando corpo da una parte alle idee di giustizia, di legge morale, di peccato e di redenzione, e dall'altra all'immagine della divinità come provvidenza, come misericordia, come amore.