Libri di S. Gentili
Studi foscoliani
Giuseppe De Robertis
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 116
Raccolti per la prima volta in un unico volume e disposti in sequenza cronologica, gli Studi foscoliani di Giuseppe De Robertis documentano un trentennale esercizio critico, di rara coerenza e in continuo approfondimento. Tracciata la Linea della poesia foscoliana, De Robertis dedicò il lavoro successivo a metterne in risalto le fasi essenziali: le Ultime lettere di Jacopo Ortis e il contemporaneo carteggio con Antonietta Fagnani Arese; i sonetti che chiudono una stagione e ne aprono una nuova; le traduzioni di Sterne e dell'Iliade, che rinnovano la prosa e il verso dello scrittore e del poeta; le Grazie che conducono al punto massimo di essenzialità la sovrabbondanza sentimentale del romanzo giovanile. Spiccano in questa parabola interpretativa le memorabili pagine dedicate ai frammenti prediletti del carme incompiuto, il Silvano e la Ballerina; l'individuazione del "pianissimo" didimeo; il rilievo concesso all'epistolografo, grandissimo fra i moderni; l'ascrizione alla più alta poesia della versione omerica; il posto di eccellenza riservato al critico, ben altrimenti congeniale del De Sanctis e dello stesso Carducci maestro della propria giovinezza vociana. Nell'insieme di questi studi De Robertis sentì di avere realizzato la propria aspirazione a determinare la "condizione alla poesia" e di aver saputo per via stilistica rileggere Foscolo secondo i parametri del "gusto" della propria epoca.
Umberto Morra di Lavriano e la cultura letteraria del Novecento. Atti del Convegno di Cortona, 17-18 ottobre 2019
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2021
pagine: 422
Il volume raccoglie 27 contributi, tra studi e testimonianze, del Convegno svoltosi nel 2019 a Cortona su Umberto Morra di Lavriano (1897-1981). Ricostruendo la figura di Morra si riscopre una parte fondamentale della cultura italiana ed europea del Novecento. Vengono qui ripercorsi i suoi rapporti con Gobetti, Croce, Berenson, Moravia, Montale, Pancrazi, Alberti, Papafava, Capitini, Calogero, Guttuso, Severini, Salvatorelli e tanti altri. Schivo e discreto, ma sempre presente con intelligenza e coraggio nei momenti più difficili - dalla collaborazione con Gobetti negli anni Venti, alle tante amicizie con intellettuali antifascisti coltivate anche sotto il fascismo, all'impegno personale nella vita pubblica della Liberazione e del dopoguerra, fino alla direzione dell'Istituto Italiano di Cultura a Londra negli anni Cinquanta e alla promozione di importanti organizzazioni internazionaliste negli anni Sessanta e Settanta - Umberto Morra ha rappresentato e incarnato un'idea civile di letteratura che ancora oggi è valida e che merita di essere conosciuta.
Lo storicismo critico di Walter Binni
Libro: Libro in brossura
editore: IL PONTE EDITORE
anno edizione: 2014
pagine: 176
Carlo Michelstaedter. Un intellettuale di confine
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2012
pagine: 188
«La Voce» 1908-2008
Libro
editore: Morlacchi
anno edizione: 2010
pagine: 600
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale di Studi tenutosi a Firenze il 5-6 dicembre 2008 e dedicato al centenario della rivista "La Voce", il cui primo numero uscì il 20 dicembre 1908. Il periodico fondato da Giuseppe Prezzolini, che visse il suo triennio di massima fortuna dal 1909 al 1911, proseguì le pubblicazioni fino a tutto il 1916, subendo numerose scissioni, in particolare quelle dell'"Unità" e di "Lacerba", e trasformazioni, in particolare quella finale fra edizione politica ed edizione letteraria. La formula che rese esemplare "La Voce" nel Novecento - scrive Umberto Carpi nella prolusione - "fu eminentemente identitaria e organizzativa nel senso più forte del termine: pose cioè le questioni dell'intervento politico del ceto intellettuale e della cultura come azione".
Cultura della razza e cultura letteraria nell'Italia del Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 301
La concezione dell'individuo come esponente di una "razza", cioè di una "essenza" sovraindividuale, è corrente nella cultura europea della prima metà del XX secolo. Scopo del presente volume è indagare l'impatto di questa "idea dell'uomo" sull'immaginario letterario, il ruolo che la letteratura ebbe nel diffonderla, la resistenza e più spesso la debolezza che la cultura letteraria e filosofica mostrò rispetto alla suggestione da essa esercitata. Le sezioni che compongono il libro ri-velano una partizione disciplinare (storia del pensiero filosofico, politico e scientifico; questioni linguistiche; produzione letteraria) a sua volta attraversata dal gioco dell'egemonia culturale, politica e sociale, poiché la nozione di "razza" è un pensiero forte, al cui centro è posta una soggettività egemone che prevede la relazione con l'"altro" come esercizio di potere. L'ultima sezione accoglie le testimonianze di tre scrittori (Primo Levi, Aldo Zargani e Lia Levi) perché la ragione di ogni indagine storica, così come la sua necessaria meta conoscitiva, sta nella ferita di concreti individui che la storia hanno vissuto. Questo volume vuole contribuire al rifiuto definitivo e radicale del concetto di "razza", e far emergere il nesso che sempre lega attività culturale e responsabilità politica.
La grande illusione. Opinione pubblica e mass media al tempo della guerra di Libia
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2009
pagine: 386
"L'antologia che qui presentiamo è ovviamente tendenziosa: in un momento storico in cui la questione dell'influenza dei mass media sull'opinione pubblica è quotidianamente al centro della discussione politica italiana, ci è sembrato interessante e istruttivo ricostruire il primo, lontano antecedente di un'azione manipolatrice, basata sull'efficace regia dell'intera filiera dei mezzi di comunicazione del tempo, dal giornale alla canzonetta, dalla conferenza alla poesia, piegati a strumenti di corruzione e di consenso per spingere un popolo, ancora percosso dalla sconfitta di Adua, oberato dalla questione meridionale, ferito dal problema delle terre irredente, a mandare con entusiasmo i propri figli a morire per uno 'scatolone di sabbia'".
Il passato davanti a sé
Gilbert Gatore
Libro: Libro in brossura
editore: Fazi
anno edizione: 2009
pagine: 192
"Il Ruanda e l'Africa non sono mai citati. Di fronte all'orrore incommensurabile, la testimonianza brutale mi da fastidio. Il mio libro non è né un saggio politico, né l'ennesima testimonianza del povero, piccolo ruandese". Due personaggi, che dialogano senza saperlo. Il primo, Niko, si è volontariamente sequestrato in una grotta dove, per perdere ogni nozione di sé, si lascia ridurre in schiavitù da una colonia di scimmie: un teatro d'ombre all'interno del quale diventa ostaggio dei suoi sogni, dei suoi segreti. L'altro è la giovane Isaro, una ragazza che non ha conservato delle proprie origini africane che il nome. Nata in Ruanda, adottata da una coppia di francesi, Isaro è cresciuta ignorando ogni cosa del proprio passato; fino a quando una frase, ascoltata per caso, non la fulmina costringendola a tornare indietro, a quella storia che è riuscita finora a cancellare. Con asciutta determinazione Gilbert Gatore pone l'una di fronte all'altro, in uno spazio e un tempo indeterminati, vittima e carnefice senza mai chiuderli nel perimetro di un atto di accusa, di un giudizio. Perché, simili come sono nella loro impotenza, le domande da porsi sono per entrambi le stesse: come perdonare, come dimenticare. (Prefazione di Erri De Luca)