Libri di Sadie Plant
Scritti sulla/sotto droga
Sadie Plant
Libro: Libro in brossura
editore: Produzioni Nero
anno edizione: 2024
pagine: 280
Dalle campagne pubblicitarie della Coca-Cola alle politiche di sterminio di Hitler, dalla psicoanalisi di Freud alla retorica solenne di Winston Churchill, l’uso di stupefacenti è un fiume carsico che attraversa l’intera modernità occidentale, condizionandone in maniera irreversibile le vicende politiche, sociali, economiche e filosofiche. E dando vita a una letteratura pervasa di narcotici: l’oppio di Thomas de Quincey, la cocaina di Conan Doyle, l’hashish di Charles Baudelaire, l’eroina di William Burroughs, l’anfetamina di Philip K. Dick, l’MDMA del cyberpunk… “Scritti sulla droga” è il racconto orale di come le sostanze psicotrope, cambiando chi le usa, cambiano i destini dell’umanità: un viaggio che parte dai resoconti oppiacei dell’Ottocento, attraversa la nascita della moderna ricerca psichiatrica, tocca il ruolo della CIA nel traffico di stupefacenti, approfondisce le connessioni tra droghe e stregoneria e arriva ai perversi effetti delle politiche proibizioniste messe in atto da governi e Nazioni Unite. Una deriva tra i piani alterati del nostro immaginario, in cui a confondersi sono le icone, mai così tossiche, di quella che chiamiamo Storia.
Zero, uno. Donne digitali e tecnocultura
Sadie Plant
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2021
pagine: 256
“La prima volta che ho visto Sadie stava parlando all’università di Manchester davanti a uno schieramento di maschi idioti che facevano la guardia all’accademia (‘Questa non è filosofia! Non puoi invadere casa nostra!’). Ho sentito le sinapsi del mio cervello che si riconfiguravano mentre mi inebriavo dell’estasi tipica di quando i tuoi preconcetti esplodono: Gibson e Luce Irigaray? Cyberpunk e French theory?! Com’era possibile metterli insieme? Eppure era necessario...” (Mark Fisher) “In Zero, Uno di Sadie Plant la tecnologia selvaggia e inaddomesticabile è sovrapposta al soggetto eccentrico del femminismo, alle amazzoni di Monique Wittig e a tutte le donne irregolari e anonime, contabili, centraliniste e segretarie, scienziate e matematiche, che hanno fatto il ‘dietro le quinte’ della storia dell’informatica. Dalla prima ‘tessitrice’ all’androide, che è sempre per definizione una ginoide, in quanto soggetto subalterno e perturbante che ha da perdere solo le proprie catene, la storia delle macchine desideranti di Plant è una fabula speculativa di schiavә in rivolta.” (Ippolita). Con saggi di Simon Reynolds e Ippolita.