Libri di Silvana Grasso
Distìno
Silvana Grasso
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 78
Dall'ultimo romanzo del 2018, La domenica vestivi di rosso, la scrittrice torna con un nuovo racconto che ha come protagonista occulto il destino. Nella sua imprevedibile ragnatela di morte, che nessuno può contrastare né contenere, si troveranno invischiati diversi personaggi, gente umile e dalle aspettative ordinarie a cui l'autrice dona una inattesa vita letteraria. Centrale è la prometeica figura di Nanà, l'ostetrica veterinaria, che organizza un improbabile matrimonio, estraneo ad ogni intento amoroso-riproduttivo. Nel silenzio della solitudine e della perifericità sociale, ella sfiderà la natura e il destino: sarà impossibile per il lettore non essere coinvolto nelle sue disperate e vane macchinazioni. Il ritorno ad un'ambientazione popolare consente all'autrice di recuperare la cifra linguistica peculiare, ossia quel plurilinguismo che l'ha fatta conoscere e amare alla critica e al pubblico. Prefazione di Marina Castiglione.
7 uomini 7. Peripezie di una vedova
Silvana Grasso
Libro: Libro in brossura
editore: Flaccovio
anno edizione: 2008
pagine: 81
La paradossale incredibile storia, vissuta dalla scrittrice nella sua città, dopo la morte del marito, otto anni fa. La sua vedovanza scatenò all'interno del paese ipotesi di fidanzamento, strategie paraninfali, clubiche e collettive, diktat maritali, una vera e propria "caccia all' uomo", a tutt'oggi irrealizzata e per la singolarità dei nubendi e, soprattutto, per la singolarità della scrittrice. Silvana, infatti, individuata nella orchestrazione maritale una divertente ed economica via d'uscita dalla depressione, ribalta le parti, diventa soggetto d'una messinscena, assegna i ruoli, decide tempi e luoghi del corteggiamento, incipit e necrosi degli amori. Si vivono, così, accadimenti al limite della follia. Ma veri.
Il bastardo di Mautàna
Silvana Grasso
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 208
Il romanzo ruota attorno a tre date cardine, il 1906, il 1921 e il 1948, ma è solo sfiorato dall'incidenza dei grandi eventi storici. Vi si raccontano le vicende della casata dei Verderame, ricchi proprietari di terre e di esistenze. Il capostipite, Don Giachino, è un padrone sanguigno che governa come un antico tiranno, schiavo di una carnalità senza freni. Dei suoi due figli il legittimo, Tano, gli si oppone con furore e malinconia, ma è già gravato da cupi presentimenti; il bastardo del titolo, Lupo, cerebrale e tormentato, è alla perenne ricerca di un padre che non lo ha voluto riconoscere. Accanto a loro, un corteggio di donne inquietanti, come la Stinca, amante insaziabile o la "Canaria dottora", maga e fattucchiera.
Pazza è la luna
Silvana Grasso
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 213
Dieci personaggi tanto vivi da balzare fuori dalla pagina, dieci storie di una Sicilia senza tempo, insieme mitica e reale. Angiolina la cappellaia, nata con difetto, ha lavorato tutta la vita per dimostrare di essere migliore degli altri: la manina di ferro come un'insegna di guerra, "il sangue ci aveva messo in quel negozio". Non lascerà certo che suo figlio, Fortunato di nome e di fatto, metta a repentaglio "L'Altamoda del cappello". "Per non perdersi la luna", Ninofocu dorme all'aperto anche d'inverno. Se le nuvole sono basse accende un fiammifero dopo l'altro, cosi la luna può ritrovare la rotta... Angelo figlio della Madonna, "un Aiace in panni da pescatore", non lascia mai il lago, che un novembre di tanto tempo prima ha inghiottito il suo amore impossibile. Là, da sessant'anni, aspetta Aurora, che forse arriverà di notte camminando sull'acqua. Dieci piccoli racconti, una scrittura che travolge il lettore illuminando sentimenti struggenti e disamori, sfide senza limite, volontà di riscatto dalla "natura matrigna" e dall'infinita aridità del potere e del denaro. Dieci storie che rappresentano l'intemperante esuberanza della vita non senza amarezza, ma con uno sguardo che sorridendo giudica e commuove.
L'incantesimo della buffa
Silvana Grasso
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2011
pagine: 208
Nel paesino di Roccazzelle, periferia siciliana dell'impero, anche gli echi della guerra, la seconda mondiale, arrivano quasi appannati, affidati ai volantini lanciati sulla campagna dagli aerei alleati e ai manifesti del Partito Fascista. Sullo sfondo di una comunità abituata al poco e che sa vivere anche del niente, che guerra o meno continua nelle sue abitudini, nei suoi riti, e nelle sue credenze (come quella dell'incantesimo della buffa, la femmina del rospo, che se la si fissa negli occhi poi non si cresce più), si muovono personaggi ai margini e notabili del luogo - dal poetico Agostino, venuto dal mare e in fuga dal proprio passato al pavido podestà Agnello che infligge alle sue mani lavaggi d'ammoniaca pura - sempre in sbilenco equilibrio tra il dramma e il grottesco. Ma soprattutto il tredicenne Gesù, figlio di quella terra bruciata dal sole, e la coetanea Tea, di origine austriaca e cieca per una malformazione agli occhi, vivono a Roccazzelle un idillio adolescenziale fatto di salsedine e scogliere, di esclusività e dolcezza, nel tentativo di dimenticare il loro essere rimasti orfani di madre, mentre l'ombra della guerra si fa improvvisamente più minacciosa fino alla tragedia dei bombardamenti e al conseguente sbarco alleato anglo-americano.
La ddraunàra. I racconti
Silvana Grasso
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 384
I primi, ammirati lettori di alcuni di questi racconti furono Amelia Rosselli e Cesare Garboli, che subito li fece pubblicare sulla rivista Paragone e li raccomandò a vari editori. Da quel nucleo venne a formarsi "Nebbie di ddraunàra", un libro che fu accolto con grande entusiasmo e che quell’anno vinse sia il premio Grinzane Cavour per gli esordienti sia il premio Mondello. In seguito, Silvana Grasso è tornata al racconto con Pazza è la luna, confermandosi così come uno dei maestri contemporanei di questo genere letterario, tant’è che Licia Maglietta ne ha tratto due pièce che ha portato nei più noti teatri europei. Ora queste venti storie vengono riproposte in un unico volume che à rebours consente di conoscere una serie di personaggi – maschi miti e donne prepotenti, vedove eccentriche e spietate imprenditrici, molli poeti e rozzi bastardi, alcuni arditi e altri incapaci – che provano a vivere le proprie esistenze in luoghi talmente reali, ma distanti, da apparire come immaginati da un folle. Ognuno di loro proverà a sottomettere la sorte per inverare un disìo segreto e profondissimo, ma, come accade nella vita vera, solo alcuni ce la faranno.
L'albero di Giuda
Silvana Grasso
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2011
pagine: 297
L'amore di un giovane intellettuale siciliano per una bella friulana ripercorso - sempre in bilico tra melodramma e opera buffa - quando la vita è già trascorsa, quando gli occhi e il cuore vivono una prospettiva di nostalgia e rimpianto. Un'ironia tagliente e un'intensità quasi poetica cadenzano il ritmo narrativo e colorano per contrasto un romanzo che usa il comico-grottesco e la densità vulcanica della scrittura per raccontare la solitudine come scelta e come destino, la forza e la sensualità della natura, la violenza dei rapporti umani, il decadimento fisico e mentale della vecchiaia.
Il cuore a destra
Silvana Grasso
Libro: Copertina morbida
editore: Le Farfalle
anno edizione: 2014
pagine: 72
A Spinasanta le anziane gemelle Corallo portano avanti una bottega di zoccoli, conducendo una vita arida e priva di altri interessi. Alla loro morte la nipote Billonia, "lèna come la mostarda quando non quàgghia" e zitella come loro, decide di disfarsene e di convertire l'attività in un'altra più confacente al suo talento imprenditoriale. Il basso maleodorante si trasforma così in una processione di braccianti e lavandaie che chiedono l'intercessione dei santi per i più disparati disturbi di salute. Anche il prete del paese, don Calò, si rivolge a Billonia e al potere taumaturgico dei suoi santini, ottenendo la sperata guarigione. Un giorno però la gretta e ordinata vita di Billonia viene turbata dall'apparizione di una straniera, Marìdda, che lentamente si insinua nella sua vita e nella sua attività sino a diventarne compagna inseparabile...
Solo se c'è la luna
Silvana Grasso
Libro: Copertina rigida
editore: Marsilio
anno edizione: 2017
pagine: 222
Il manovale Girolamo, dopo trent'anni d'America, dove ha imparato marketìnghi e bisinès, torna in Sicilia, primi anni Cinquanta, col nuovo nome americano di Gerri. Nel suo paese arretrato, dove ancora si usa la cenere per lavare e lavarsi, fonda una gigantesca fabbrica, stile americano, di sapone e saponette, la Gerri Soap, che esporta, con grande successo economico e d'immagine, i suoi prodotti in tutta Italia. L'America, che ha fatto di lui un imprenditore, gli ha insegnato le strategie di mercato, di comando, sempre e comunque, perché, quando si è padroni, non esiste il torto, ma solo la ragione. Da uno sciagurato matrimonio con una ragazza che trascorre il tempo a intagliare volti e corpi sul legno, nasce Luna, minuta quanto un coniglietto, per di più con una rarissima malattia che la costringe a vivere al buio, solo se ce la Luna, perché il Sole ucciderebbe le sue tenere carni. Per farle compagnia, e soprattutto prenderne le distanze, Gerri le "compra" una quasi sorella, Gioiella, figlia di una sua operaia, ragazza madre, che vuol vivere, anche lei, col suo nuovo amore il sogno americano. Gioiella cresce con una spaventosa bellezza bruna e sensuale, ma è chiusa, scontrosa, ostile a ogni avventura sessuale o sentimentale. Nel frattempo, nella grande villa, Luna studia, legge avidamente poeti e scrittori, nell'illusione di conoscerlo quel mondo che non conoscerà mai nelle geografie dei luoghi, finché a 16 anni non le basta più innamorarsi di uomini scolpiti nel marmo o nei versi dei poeti: vuole un maschio vero, di carne vera. Non sa, però, che la quasi sorella prova per lei un sentimento d'attrazione sessuale devastante, contro cui nulla può la volontà o la preghiera. Con la potenza di un'immaginazione sgargiante e l'estro di una lingua febbrile, Silvana Grasso racconta lo scontro tra la natura e il moderno nella scena mediterranea di una Sicilia marina e assolata obbligata a piegarsi al primato notturno, per costringerci a ripercorrere il percorso della metamorfosi del mondo nella storia e a ritrovare le tracce di quel destino fatale che - nonostante ogni sforzo di sfuggirgli alla ricerca di un futuro migliore - resiste vitale, luminoso e feroce.
7 uomini 7. Peripezie di una vedova
Silvana Grasso
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 100
"7 uomini 7. Peripezie di una vedova" è la paradossale, incredibile storia della scrittrice Silvana Grasso nella città di Gela, dopo la morte del marito. La sua vedovanza scatena, negli abitanti della bella località di mare, ipotesi estreme di fidanzamento, strategie paraninfali (clubiche e collettive), diktat maritali: un'autentica "caccia all'uomo", a tutt'oggi irrealizzata per la singolarità dei nubendi, ma innanzitutto per la singolarità della protagonista. Silvana infatti, individuata nell'orchestrazione nuziale una spassosa e conveniente via di fuga dalla depressione, ribalta le parti, diventa soggetto d'una messinscena, assegna i ruoli e decide i tempi e i luoghi del corteggiamento, incipit e necrosi d'ogni amore. Si assiste, così, ad accadimenti al limite della follia, del tutto improbabili ma del tutto veri. Veri, se si accoglie come verità la cicaleggiante e salvifica insipienza di paese, recitata con la leggerezza, il senso dell'ovvietà e tutta la sicilianità di un esilarante mastrodonismo.
La domenica vestivi di rosso
Silvana Grasso
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 188
Non è un maschio Nerina, non ha cinque dita per piede come tutti i neonati, ma sei. Non la cresce la sua giovanissima madre di sangue, ma due grasse quasi madri, una col diabete, l’altra senza. Nascondere le dita dei piedi che, nell’immaginario del suo paese, di anno in anno diventano dieci, venti, cinquanta, è la sua prima prova di forza e resistenza al mondo. La seconda, quasi epica, è ammettere che, nonostante la sua bellezza, innegabile quanto la sua sensualità, sono solo i suoi piedi il polo d’attrazione per i maschi. Tutti vogliono, sempre e solo, cominciare dalla svestizione dei suoi piedi per poi magari, svelato l’enigma, non procedere oltre. Quel punto di debolezza, ad arte enfatizzato dal mistero, diventa il magnete con cui, invece, concupire e sedurre, secondo un progetto quasi cinematografico, di cui Nerina scrive il canovaccio negli anni della sua adolescenza, al liceo classico, e dopo, negli anni dell’università a Catania: anni in cui dal Nord veniva sganciato in Sicilia il Sessantotto come una bomba in tempi di guerra. Nerina seduce, recitando il copione di Lolita, Mauro, Emmanuel, Giancarlo, più uomini che ragazzi, non cercando mai l’amore, ma recitandolo l’amore, sul miserabile set della provincia guardona. Nella vita si tiene alla larga dai sentimenti, terreno a lei sconosciuto, terreno minato, ove saltare in aria a ogni passo. Alla vigilia della laurea lo incontra, infine, il personaggio eccezionale che da tempo braccava, invano, per il suo romanzo d’esordio. Lo chiamano «il Professore», si sa pochissimo di lui, se non che alla vigilia della sua laurea, devastato dalla schizofrenia, aveva perso la mente e l’amore della sua Nerina. A sessant’anni vive in una magnifica, persino poetica, follia col suo vecchio gatto Platone, e scrive decine di tesi di laurea per ragazzotte della provincia, mentre lavora, ancora e incessantemente, alla sua, e non intende scriverci la parola «fine», convinto filosoficamente che non si debba mettere punto mai alla Bellezza, né la si possa confinare nella parola «fine» dell’ultimo capitolo.
Me pudet. Poesie 1994-2017
Silvana Grasso
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: 110
Nella prosa di Silvana Grasso si riscontra un continuo, quasi ossessivo, ricorso a forme metriche che rimandano ai ritmi della lirica e dell'elegia. Di ciò s'erano accorti elegantissimi lettori, convinti che nei suoi cassetti dovessero nascondersi delle poesie. Avevano ragione. Ora viene pubblicato l'intero corpus; per quanto il titolo – "Me pudet" – rammenti la ritrosia e il disagio dell'autrice a esporre la parte più segreta e seducente della sua scrittura. Da una silenziosa e appartata cameretta Silvana Grasso guarda il mondo, le creature miti (e sempre giovani), l'impietosa natura. Così ha composto il suo canzoniere, scandaloso e pudico, che narra vicende minime e che, in quanto tali, riguardano tutti.