Libri di Silvia Carbone
Dancing in the wind. Un passo. Un battito
Silvia Carbone
Libro: Libro in brossura
editore: Queen
anno edizione: 2025
pagine: 380
Dakota Hunt, ballerina della scuola di arti performative Juilliard di New York, è all’apice della sua brillante carriera di studi. Danzatrice promettente, nasconde però una dura lotta con i suoi disturbi alimentari. Fino al crollo. Fino a lui. Zephyr Hale è il cattivo ragazzo che tutte sognano, ma sotto la rude facciata, si nasconde l’anima di un artista. Sarà l’incontro con Dakota, fatto di incomprensioni e fraintendimenti, a spingerlo a vedere finalmente oltre le apparenze. In un susseguirsi di sfide che il destino ha in serbo per loro, l’amore tra i due ragazzi diventerà qualcosa di importante e speciale. Ma il legame che li unisce potrà mai resistere, una volta che Dakota e Zephyr dovranno fare i conti con i propri demoni?
Incolpevoli... però. La famiglia nelle rappresentazioni degli operatori dei servizi di salute mentale
Donatella Barazzetti, Antonietta Cammarota, Silvia Carbone
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 172
Il libro nasce dall'incontro tra un percorso personale segnato dall'esperienza della sofferenza psichiatrica e una sperimentazione istituzionale in cerca di nuove strade per rispondere a questo tipo di sofferenza; sperimentazione che, riferendosi agli orientamenti della WAPR (World Association for Psychosocial Rehabilitation), pone al centro della cura la compartecipazione paritaria di familiari, pazienti e operatori. Da qui nasce l'idea di una ricerca sulle rappresentazioni che gli operatori hanno dei familiari dei pazienti psichiatrici, per fare emergere gli elementi portanti e le contraddizioni che si addensano intorno alla possibilità di una diversa alleanza tra famiglie, pazienti, strutture di cura.
Sui confini della follia. Nuovi e vecchi attori delle reti in psichiatria
Silvia Carbone
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 138
Nel corso dei secoli l'alternarsi della cornice interpretativa mitico-religiosa e di quella scientifico-medica ha condizionato e segnato la follia. Con la nascita dello Stato moderno, la follia, svuotata della sua sacralità, è sparita definitivamente dai discorsi degli artisti e dei poeti trasformandosi in un pericolo per il sistema sociale, venendo pertanto confinata in strutture che la tenessero separata dalla società. Con la nascita della psichiatria all'azione custodialistica si è poi sommato il fine terapeutico, che ha interrotto definitivamente ogni possibile interazione con le persone con sofferenza psichica. In Italia, grazie all'introduzione nel 1978 della legge n. 180, si è cercato di creare un sistema di servizi territoriali che, nell'oltrepassare i vecchi confini "istituzionali" imposti alla follia, fosse in grado di favorire l'azione comune tra servizi, familiari e territorio. Sono oggi questi i nuovi attori delle reti in psichiatria, tutti indispensabili per sostenere il percorso di reinserimento della persona con sofferenza psichica. Ma cosa potrebbe succedere se questi attori, chiamati a collaborare allo scopo di migliorare le condizioni dell'utente, finissero per scontrarsi e allontanarsi? L'obiettivo principale del volume è quello di osservare e analizzare le problematiche che coinvolgono strutture, famiglie e territorio per mettere in luce l'importanza della costruzione di reti salde e alleanze efficaci.