Libri di Simone Bemporad
Racconti come vengono
Paolo Tordi
Libro: Libro rilegato
editore: Fuorilinea
anno edizione: 2023
pagine: 192
Tra giallo e faceto. «I racconti vanno diretti al sodo di una saggezza ancestrale ma non antiquata; di un buon senso che troppo spesso dimentichiamo pensando di saperne di più; di un’attenzione spesso non data alle cose evidenti, chiare nella loro semplicità, ma che inspiegabilmente ci sfuggono…». L’autore usa la consueta arma dell’ironia per digerire meglio lo specchio dei racconti che riflettono i nostri molti vizi e le poche virtù. Il lavoro si muove agilmente almeno tra due generazioni: dalla fine della seconda guerra mondiale ai giorni nostri. Sono apparenti piccole storie che riverberano il nostro modo di essere più di quanto la nostra indulgenza e la grande storia possano immaginare. Nulla è inventato e tutto è invenzione. Le storie attraversano continenti e città, paesi e campagne con i piedi ben piantati nell’Italia di mezzo, sempre attraversata e mai capita fino in fondo. La storia del commissario Ognibene che conclude i racconti è un giallo in piena regola anche se le regole sono messe da parte per far posto ai rapporti umani ricchi di domestiche sorprese. Il virgolettato fa parte della prefazione di Simone Bemporad.
Imprese private e pubbliche virtù. Progetti e visioni in dialogo sul bene comune
Simone Bemporad, Renata Codello
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 224
Acceso e controverso, il dibattito sul rapporto fra pubblico e privato sembra una sorta di torre di Babele, una dialettica scandita dall'alternanza di corsi e ricorsi, da schermaglie e forme di collaborazione. Ma imprese e istituzioni pubbliche sono davvero inconciliabili o è possibile tracciare una strada comune in nome di quell'interesse collettivo considerato fin dall'antichità il fondamento della res publica? A questa domanda, e a tante altre che ne derivano, hanno provato a rispondere Simone Bemporad, con una lunga esperienza di comunicatore in grandi aziende, e Renata Codello, alfiere della gestione pubblica del patrimonio culturale, avvalendosi del contributo della rappresentante di un'organizzazione internazionale, di un economista, una dirigente d'azienda, un imprenditore. In un dialogo che si sviluppa sullo sfondo di Venezia, osservatorio d'eccezione «su quanto accade nel mondo», gli autori fanno luce sui molteplici punti di vista che i due termini della dicotomia chiamano in causa e analizzano teorie e progetti passati e presenti, interrogandosi sugli scenari futuri. Sfila così sotto i nostri occhi una serie di luoghi - dalle Procuratie vecchie al negozio Olivetti, da Punta della Dogana all'isola di San Giorgio -, tappe di un percorso «che procede a zigzag» fra i concetti di comunità, benessere individuale, scopo e profitto, competenze tecniche e pensiero umanistico. Un cammino che conduce al proposito ambizioso di dar vita a «un sistema interconnesso» fra nazioni, cittadini e imprese, in cui un approccio realistico alle sfide dell'ambiente e alla dimensione sociale del futuro si accompagni a una «visione olistica, onnicomprensiva» del mondo.